In seguito alla pubblicazione di una serie di lettere che segnalavano prodotti sottopeso (come questa, solo per citare l’ultima), un lettore ci scrive perché gli è successa la stessa cosa con due confezioni di pasta a marchio Agnesi. Di seguito la lettera del nostro lettore e la risposta dell’azienda.
“Recentemente ho acquistato una confezione linguine marca Agnesi da 500g. L’ho fatto per togliermi un dubbio che mi è venuto tempo fa dopo aver utilizzato una confezione di pasta Agnesi da 500g, cucinandola a dosi di 100g alla volta. Ebbene l’ultima porzione rimasta pesava però 80g anziché 100! Sarebbe potuto essere un errore dovuto a un’imprecisione di pesatura delle dosi precedenti quindi, al momento, non me ne sono preoccupato.In seguito però, parlando con un amico, quest’ultimo mi ha riferito che la moglie aveva notato che la pasta Agnesi pesava meno di quanto dichiarato sulla confezione. Allora mi son ricordato dell’anomalia da me notata con la pesatura dell’ultima porzione della stessa marca. Ho quindi pesato la pasta Agnesi, confezione compresa, e la bilancia segnava 497g. Dovendola cucinare tutta (500g), prima di metterla in cottura l’ho pesata senza la confezione e il peso risultante è stato 491g, quasi 10 grammi in meno del peso dichiarato sulla confezione e, a questo punto, non può essere reputato né un caso né un calo fisiologico, visto che sembra sia una costante della pasta Agnesi.Sembrerebbe un bazzecola ma 10g su 500g, cioè 20g su un kg (sono 200g su 10 kg), moltiplicato per il totale di chili venduti annualmente da Agnesi… fate un po’ il calcolo, è un bel guadagno extra per il produttore a discapito del consumatore, produttore che, oltretutto, in questo modo si fa pure pagare la confezione al prezzo della pasta.
Giuseppe”
La nostra azienda, come la maggior parte delle aziende alimentari, ormai da anni, utilizza degli strumenti di pesatura tarati e omologati chiamati selezionatrici ponderali che effettuano i controlli sul 100% delle confezioni prodotte. Nel nostro caso, possono verificare fino a circa 8mila confezioni all’ora da 500g. In riferimento alla segnalazione della vostra lettrice, ci teniamo a evidenziare a titolo esemplificativo che i controlli effettuati nel mese di febbraio 2023, per formati di peso di 500g, hanno riguardato il 100% delle confezioni pari a 155.679 confezioni di pasta Agnesi prodotte. Il peso medio registrato è stato di 504,10g e un totale di confezioni accettate pari a 154.967.
Vale tuttavia la pena di spiegare come si arriva a questo processo. La legge di riferimento per il controllo dei pesi effettivi delle confezioni alimentari, la n. 690 del 25/10/78, individua per ogni fascia di peso di prodotto delle tolleranze durante le fasi di pesatura e riempimento delle confezioni. Ad esempio nel caso delle confezioni di 500g la tolleranza è pari al 3% del peso indicato (15 g). Per una confezione da 500 g le selezionatrici ponderali controlleranno che: la media del peso di un lotto di produzione, di solito pari a un turno di lavorazione, sia maggiore di 500g; che le confezioni con un peso inferiore a 470 g siano scartate, infine che le confezioni con un peso compreso tra 470 g e 485 g non superino il 2% del totale.
Purtroppo, non conoscendo i lotti dei prodotti pesati dal consumatore, non possiamo risalire a quale questi fanno riferimento. Ci dispiace ovviamente per il disappunto, ma evidentemente i due valori riportati dalla consumatrice pari a 480 g e 491 g rientrano, la prima in quel 2% di confezioni che si possono trovare all’interno di un lotto, mentre la seconda è una delle confezioni che sono considerate conformi, a patto che il peso medio del lotto sia sempre maggiore di 50 g. Infatti, a fronte di confezioni con una grammatura inferiore possono uscire dagli stabilimenti confezioni con una grammatura superiore a quella dichiarata. È il caso sopracitato, appunto, del report delle nostre produzioni del mese di febbraio 2023, che hanno avuto una media superiore ai 500 grammi (504,10g). Ma di questo, ovviamente, nessuno si lamenta. Infine, ma non ultimo per importanza, va fatto notare che la pesatura effettuata con bilance casalinghe può riportare notevoli imprecisioni a differenza di quelle usate dall’industria omologate e costantemente controllate.
Ringraziamo il lettore per la segnalazione. Il suo caso, infatti, è stata l’occasione per fare chiarezza sul funzionamento per la pesatura e il confezionamento dell’industria alimentare italiana e sulla rigorosa normativa in materia che ha sempre tra le sue priorità la qualità e la serietà verso i consumatori.
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Non è infrequente scoprire ‘il sottopeso’ netto o il ‘sottovolume’ degli alimenti confezionati, controllati a domicilio con bilancia di precisione o con il matraccio. Non ho mai, ripeto mai, scoperto errori di ‘sovrappeso’ netto degli alimenti confezionati. Sono perseguitato dalla cattiva fortuna?
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