Il panettone classico Favorina della Lidl è prodotto da Bauli anche se l’etichetta non lo indica chiaramente. Per scoprirlo, però, basta digitare su Google l’indirizzo del produttore riportato sulla confezione. La ricetta è pressoché identica: il panettone dell’azienda leader ha il 16,9% di uvetta e il 14,8% di scorze d’arancio, mentre il panettone di Lidl ha qualche punto percentuale in meno (15%) di uva sultanina e solo il 12 % di scorze d’arancio candite.
“La differenza tra i due prodotti – precisa Bauli – è determinata da specificità nel processo produttivo e nella formulazione delle ricette, quali ad esempio le diverse percentuali ingredienti come uvetta sultanina e canditi. Entrambi i panettoni sono realizzati seguendo le norme del disciplinare rispettando gli standard qualitativi , con tecniche di produzione all’avanguardia”.
Le diversità probabilmente riguardano oltre a quelle evidenziate i tempi di lievitazione e di raffreddamento più brevi che comporta la riduzione dei tempi di lavorazione. Poi bisogna valutare la qualità di uvetta e scorze di arancia e capire se l’aroma aggiunto è identico. Sono questi aspetti che Bauli non ci ha voluto rivelare che fanno probabilmente la differenza.
Panettone Lidl e Bauli: i prezzi
Dire però che i panettoni di Lidl e di Bauli sono uguali è sbagliato, ma sostenere che sono molto simili è assolutamente corretto. Quello che cambia è il prezzo, che differisce di molto. Nella prima settimana di novembre, Lidl propone il suo panettone Favorina a 4,29 €/kg, mentre il panettone Bauli nella versione classica negli altri supermercati si trova a 8-10 €/kg.
Un aspetto che colpisce è la scelta di Lidl di impiegare uova di galline allevate a terra, mentre Bauli, con tutta probabilità, utilizza quelle di galline in gabbia. Il disciplinare del panettone non obbliga ad indicare il tipo di allevamento. Di solito in etichetta viene specificato quando le uova fresche provengono da animali cresciuti a terra, come fanno Lidl e altre marche come Tre Marie, Esselunga, Coop (solo per alcune linee di panettoni). La scelta di Bauli, come pure di Motta, Balocco, Maina e probabilmente altre marche, di non indicare il tipo di allevamento lasciando ipotizzare l’impiego di uova di galline allevate in gabbia, non deve meravigliare. Il 50% delle uova prodotte in Italia proviene da galline che vivono in gabbie e vengono utilizzate in larga misura dalle aziende alimentari. Scegliere queste uova comporta un risparmio di 8-10 centesimi a panettone.
© Riproduzione riservata – Foto: Lidl, Bauli, Il Fatto Alimentare
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare