olio di palma

Silano ISS palma

Quanti giornalisti prima di scrivere l’articolo che riabilita l’olio di palma come dice Ferrero, hanno letto il parere dell’Istituto superiore di sanità del marzo 2016? Pochi. Basta leggere questo estratto (vedi foto in alto) firmato dal ricercatore che ha stilato il report e pubblicato sulla news letter dell’Istituto per rendersi conto che  il tono di assoluzione verso l’olio tropicale è fuori luogo. Il testo dell’Iss dimostra come  nella nostra campagna contro l’invasione del palma non c’è stato allarmismo ne tanto meno demonizzazione.

olio di palmaIl consumo dell’olio di palma va ridotto soprattutto nei bambini tra i tre e i 10 anni e negli adulti con fattori di rischio cardiovascolare. Questa è, in sintesi, la conclusione del parere pubblicato recentemente sul sito del Ministero della salute in merito alla tossicità dell’olio di palma, e che si basa sulle raccomandazioni di una sana e corretta alimentazione delle principali organizzazioni e agenzie internazionali.

Il quesito nasceva poiché la composizione dell’olio di palma, tra tutti i grassi vegetali presenti sul mercato, si caratterizza per una percentuale elevata di acidi grassi saturi, il cui consumo è stato correlato a un maggior rischio cardiovascolare. In base alle raccomandazioni dell’Oms e delle maggiori agenzie internazionali, il consumo di acidi grassi saturi compatibile con una sana alimentazione non deve superare il 10% del fabbisogno calorico quotidiano e pertanto, poiché la presenza dell’olio di palma è largamente diffusa, soprattutto nei prodotti industriali, molto utilizzati, l’invito a un contenimento dei consumi di questa tipologia di prodotti è parsa un’indicazione adeguata per riequilibrare l’assunzione giornaliera di acidi grassi nella nostra dieta e in particolar modo nei bambini che sono, in base ai dati di consumo, i maggiori fruitori di questi alimenti.olio di palma grasso saturi

I dati attribuiscono un consumo di grassi saturi alla popolazione adulta pari a 27,2 grammi contro i 22 raccomandati

La raccomandazione vale anche per gli obesi, gli ipertesi, i dislipidemici che mostrano, in base alle indicazioni della letteratura scientifica, il maggior rischio di eventi cardiovascolari a fronte di un maggior consumo di grassi saturi.
I dati di consumo italiani, aggiornati al 2006, su cui si è basata la valutazione dell’Iss e dai quali è scaturito l’invito alla moderazione, sono gli unici scientificamente validati e attribuiscono un consumo di grassi saturi alla popolazione adulta pari a 27,2 grammi contro i 22 raccomandati e un consumo di saturi di 27,8 grammi per la fascia di età tra i tre e i 10 anni.
Tuttavia è allo studio l’aggiornamento dei dati di consumo nazionale, in collaborazione con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) e il Ministero della salute. Esistono anche dati che vengono riferiti indirettamente al consumo, ma che tengono conto di altri parametri come l’import-export o le vendite dei prodotti. Non sono, perciò, scientificamente validati e tutt’al più esprimono una stima, su cui non è possibile dare indicazioni circa la relazione tra formulazione dei prodotti e gli effetti sulla salute.olio di palma

Oltre a moderare il consumo di grassi saturi, nel parere è contenuto l’invito ad aumentare contemporaneamente l’assunzione di acidi grassi monopolinsaturi contenuti in oli come quello di semi di girasole, di mais, di arachidi, e a fare una dieta il più possibile varia ed equilibrata a base di nutrienti come gli omega 3 o acido linoleico od oleico, contenuti in alimenti come l’olio d’oliva, il pesce e altri oli vegetali.

Marco Silano (ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità che ha redatto il parere sull’olio di palma  nel marzo 2016)

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R.Squillantini
R.Squillantini
2 Novembre 2016 20:22

Ma se c’è scritto pure nel titolo:
“Olio di Palma: abbassare i consumi COME PER TUTTI I GRASSI SATURI”.
E’ un parere nutrizionale ragionevole: l’olio di palma è un grasso saturo e non ha rischi diversi da tutti gli altri grassi saturi ed è giusto non abusarne. Tutto lì.
Nel testo che avete riportato, infatti, di tossicità non c’è traccia…

Valeria Nardi
Reply to  R.Squillantini
3 Novembre 2016 10:02

Il parere dell’ISS infatti riguardava i grassi saturi e la presenza molto diffusa del palma nei prodotti industriali. Invece la presenza dei contaminanti cancerogeni e genotossici nell’olio di palma è evidenziato da uno studio successivo (di pochi mesi) dell’Efsa: http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-sostanze-cancerogene.html

SILVIA LAVAZZA
SILVIA LAVAZZA
3 Novembre 2016 15:47

Fino ad ora non siamo ancora morti. Se fra tutte le aziende o studi vari vi mettete d’accordo capiamo qualcosa meglio anche noi consumatori.
Li avete la mia email.
A disposizione
Saluti
Silvia Lavazza

Angela Maria Massini
Angela Maria Massini
8 Novembre 2016 17:23

Come si fa a moderare il consumo di olio di palma? In tutti i cibi che contengono grassi c’è questo olio. Cibo x bambini, adolescenti, giovani, adulti, ed anziani! Mi fate capire come si fa?

Carla Tagliabue
Carla Tagliabue
Reply to  Angela Maria Massini
14 Novembre 2016 22:08

Mangiare solo Ferrero che e’ sicuramente il migliore…. Sostenibile e bla bla bla…..

Elisabetta
Elisabetta
Reply to  Angela Maria Massini
15 Novembre 2016 12:52

Se uno ci tiene il modo lo trova, che discorsi… Questo è proprio l’atteggiamento passivo che le aziende vogliono dai consumatori.

ezio
ezio
13 Novembre 2016 11:07

La resistenza, l’incomprensione, lo schieramento ed il continuo mettere in dubbio ragioni chiare, oggettive, documentate, previdenti ed anche rispettose dell’ambiente, di alcuni fans dei pochissimi produttori rimasti ad utilizzare ancora il pessimo grasso tropicale, molto diffuso in tutti gli alimenti che consumiamo ed in particolare in quelli preferiti dai bambini, ci fa osservare purtroppo che non è questione di comprensione dei consumatori, che hanno capito perfettamente il nocciolo della questione, ma di alcuni irriducibili, mal convinti da questi produttori resistenti che hanno causato il problema e che ancora persistono nella loro opera di confusione di massa, per salvaguardare solamente il loro business.

Angelo Cane
Angelo Cane
16 Novembre 2016 18:02

Oggi mercoledì 16 novembre verso le h.13.45′ ho visto su rete 3 l’ultima metà della trasmissione FUORI TG avente come argomento l’olio di palma, dove la conduttrice dalle domande che poneva si dimostrava completamente all’oscuro (od oscurata) del problema ed i due medici in studio cautamente favorevoli all’olio di palma, mentre sulla diminuzione dell’utilizzo da parte delle industrie ne attribuivano la colpa (io direi il merito) ai consumatori italiani particolarmente sensibili (meno male dico io) ai problemi della slute e dell’ambiente.
Ma si può pagare il canone per vedere trasmissioni del genere?