A partire dallo scorso 15 febbraio, nei punti vendita della grande distribuzione aderenti a Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd Conad è partita una campagna promozionale del NutrInform Battery. L’iniziativa di comunicazione punta a spingere consumatori e consumatrici a scaricare l’app dedicata, attraverso cui chiunque può calcolare le ‘batterie’ della sua giornata alimentare scansionando i codici a barre dei prodotti consumati. Non si tratta dunque di un dispiegamento dell’etichetta fronte pacco italiana su tutti i prodotti col marchio del supermercato, ma di una semplice campagna informativa.
Il NutrInform Battery
Il NutrInform Battery per ora campeggia solo sulle confezioni di pochi prodotti a marchio Kinder Ferrero, Mulino Bianco e Orogel (se avete visto altri marchi aderenti, segnalateceli). Si tratta di un’etichetta fronte pacco basata sul sistema delle Assunzioni di riferimento, che attraverso l’escamotage grafico della batteria dovrebbe aiutare a non superare il consumo raccomandato di calorie, grassi, grassi saturi, zucchero e sale. Dovrebbe, ma in realtà non è priva di problemi, né semplice da utilizzare.
Le criticità dell’etichetta…
Le criticità sono evidenti (e ne avevamo già parlato in questo articolo sul lancio dell’etichetta). In primo luogo, l’etichetta è monocromatica e riporta molte informazioni in uno spazio molto piccolo: caratteristiche che la rendono difficile da interpretare. Inoltre, funziona in maniera controintuitiva. Siamo infatti abituati a considerare positiva la batteria piena di uno smartphone, mentre il NutrInform funziona al contrario: una batteria piena è negativa, perché abbiamo raggiunto o superato il limite di consumo di nutrienti critici.
Le assunzioni di riferimento di sale e zucchero, poi, non sono in linea con quanto raccomandato dalle istituzioni sanitarie. Per il sale è indicato un limite di 6 grammi al giorno, superiore ai 5 grammi raccomandati da Oms e dalle Linee guida italiane. Per lo zucchero la questione è più complicata. Il logo NutrInform indica un’assunzione di 90 grammi al giorno di zuccheri totali (aggiunti e naturalmente presenti negli alimenti). Un riferimento che difficilmente può aiutare un consumatore a rispettare il limite indicato dall’Oms del 10% delle kcal provenienti da zuccheri liberi (zuccheri aggiunti agli alimenti, contenuti nel miele, negli sciroppi naturali e nei succhi di frutta), pari a 50 grammi per una dieta da 2.000 kcal.
…e quelle dell’app
L’ultima criticità riguarda proprio queste 2.000 kcal. Sia l’etichetta che l’app, infatti utilizzano questo fabbisogno energetico come riferimento, più o meno quello di una donna adulta moderatamente attiva. Ciò significa che i limiti indicati non sono realmente applicabili a tutta la popolazione.
L’app NutrInform Battery nelle intenzioni dovrebbe semplificare l’interpretazione delle etichette ‘sommando’ i valori nutrizionali di tutti i prodotti consumati nell’arco della giornata. Questo ovviamente a patto di non dimenticare di inserire tutti gli alimenti non confezionati, olio, burro e il sale che si aggiungono agli alimenti… In definitiva, l’app NutrInform Battery (che abbiamo provato) è simile nel funzionamento a una qualsiasi app contacalorie, ma con delle limitazioni evidenti. La prima è che non è possibile personalizzare le assunzioni di riferimento alle proprie caratteristiche e necessità. La seconda riguarda l’ampiezza del database degli alimenti registrati (cosa di cui si lamentano molti utenti sugli app store), ancora un po’ scarno.
“Esprimo soddisfazione e ringrazio il settore della Grande Distribuzione Organizzata, che ha deciso di dare un contributo significativo per il lancio dell’app Nutrinform Battery.” dichiara Francesco Lollobrigida, Ministro della Sovranità alimentare e delle Foreste. Forse, però, dovremmo parlare più correttamente di rilancio, visto che l’app è già stata lanciata due anni fa, nel 2022, con una campagna che aveva come testimonial Federica Pellegrini (ne avevamo parlato in questo articolo sul primo lancio dell’app). Evidentemente l’app, così come l’etichetta, non ha avuto molto successo, finora…
© Riproduzione riservata Foto: NutrInform Battery, AdobeStock
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.