Il ministero della Salute assieme ad altri enti (*) ha realizzato un’app per permettere ai consumatori di utilizzare la nuova etichetta italiana NutrInform Battery da apporre sugli imballaggi degli alimenti. I vari ministeri propongono questo modello in alternativa all’etichetta a semaforo francese Nutri-Score adottata ufficialmente da sette Paesi europei e destinata a diventare entro la fine dell’anno il modello unico di riferimento.
L’app NutrInform Battery
La nuova app scaricabile gratuitamente è tarata su un fabbisogno nutrizionale standard di 2.000 kcal giornaliere, per il quale è stato fissato il tetto massimo di assunzione di energia, acidi grassi totali e saturi, zuccheri e sale, espressi sia in grammi sia in percentuale di riempimento di cinque batterie. In questo modo la persona, sommando le varie componenti di ogni pasto, dovrebbe conoscere la percentuale di calorie e nutrienti consumati nel corso della giornata.
Per promuovere un’ampia diffusione dell’app tra i cittadini-consumatori, il Mise ha avviato una campagna di comunicazione e informazione sui media – in particolare sui canali digitali dove sarà possibile scaricare direttamente l’applicazione – dal titolo “NutrInform Battery – il gusto di essere informati”, che avrà come testimonial la campionessa olimpionica Federica Pellegrini.
La grafica dell’app permette di monitorare, attraverso il simbolo della batteria, l’andamento giornaliero dei cinque parametri sopra citati che vengono utilizzati per valutare se la persona segue un’alimentazione corretta. Il consumatore, inquadrando con la fotocamera del cellulare il codice a barre dei prodotti confezionati, o scrivendo il nome nell’app potrà conoscere la percentuale di calorie e nutrienti consumati nel corso della giornata, in riferimento alla porzione consigliata dai nutrizionisti, secondo i valori stabiliti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
Come funziona
L’app è pensata in modo che quando la persona decide di mangiare un piatto di pasta, basta scrivere la parola sull’app e compare un elenco di venti ricette (alla carbonara, alla norma…) con i relativi valori dei nutrienti. In alternativa il consumatore può selezionare uno degli oltre cento marchi di pasta riportati nell’app, ognuno con le sue caratteristiche merceologiche e la foto. Scrivendo la parola latte, biscotti… allo stesso modo compaiono centinaia di marche.
Questa app è indispensabile per poter utilizzare il NutrInform Battery altrimenti è impossibile vedere quando si raggiunge o supera il livello di riempimento delle cinque batterie considerate. L’uso del NutrInform Battery è un po’ laborioso: dopo aver diligentemente riportato nella app tutto ciò che si è mangiato nell’arco della giornata e aver riscontrato ad esempio un eccesso di acidi grassi saturi è necessario capire se, e in quale pasto, si è sbagliato nella scelta dei prodotti.
Il Nutri-Score invece, anche se fornisce meno informazioni, non ha bisogno di app perché esprime un giudizio chiaro su ogni singolo alimento considerato e il consumatore capisce subito se deve limitarlo o meno.
Il dossier sul Nutri-Score
Il Fatto Alimentare ha realizzato pochi mesi fa il dossier Nutri-Score – Il semaforo della discordia. In 57 pagine il volume focalizza l’attenzione sui due modelli di etichette, protagoniste di un accesissimo confronto nell’opinione pubblica italiana: il Nutri-Score francese, che si candida a diventare il sistema di etichettatura a semaforo in Europa, e il ‘rivale’ italiano NutrInform Battery. Ai lettori interessati a ricevere l’e-book chiediamo di fare una donazione libera cliccando qui. Poi basta inviare una mail in redazione per ricevere l’e-book in pdf. Chi non ha questa disponibilità lo può ricevere gratuitamente scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it.
(*) Nota
Hanno collaborato all’implementazione dell’app per il Nutrinform Battery: il ministero della Salute insieme a quello dello Sviluppo economico, delle Politiche agricole, l’Istituto superiore di sanità, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria e i rappresentanti di alcune filiere alimentari.
© Riproduzione riservata
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Dobbiamo per forza complicarci la vita?!
Il nutri-score è semplice, ben comprensibile e mi permette una valutazione istantanea. E soprattutto NON HO BISOGNO DEL TELEFONINO!
Ovvio che, per esempio, l’olio EVO o il burro sono segnalati
come grassissimi…, ma basta un piccolo ragionamento per
ovviare a falsi giudizi negativi, non ho bisogno del telefonino e, della app che me lo dica!!!
Scusate lo sfogo. Complimenti e cordiali saluti
E come in tutte le approssimazioni, questo sistema non consente di verificare se quanto compone la nostra dieta è bilanciato rispetto ad essa. Non dimenticate che potremmo riempire tutte le batterie alla fine della giornata ma, non mangiamo tutto il nostro fabbisogno in una sola volta, o no? Non seguiamo il principio fondamentale della Logistica cellulare (Ciao Mangiamo Insiema, A. DOrigo, Mille ed., 2004) Quindi ogni singola frazione del pasto quotidiano è quasi sempre SBILANCIATA rispetto alla dieta Standard se non costruite secondo i criteri dell’Indice di Qualità Nutrizionale. Perchè non si vuole prendere in considerazione “L’UOVO DI COLOMBO”?
Decisamente complessa la gestione di questa applicazione, poco flessibile e centrata sui prodotti confezionati. Per chi prepara cibi partendo dagli ingredienti “base” (farine, olio, frutta, pane, pasta, verdura ecc) non c’è modo per indicare la presenza di questi ingredienti nella propria dieta e le quantità. Ambizioso, se non impossibile considerare tutti i prodotti alimentari in commercio. La possibilità di indicare i piatti/ricette è interessante, ma la variabilità di ingredienti e le modalità di preparazione sono aspetti impossibili da modulare. Forse l’APP evolverà, ma attualmente mi pare praticamente inusabile per verificare una dieta giornaliera; è poi impossibile gestire una dieta nell’arco di più giornate (con le realtive compensazioni), appena utile per verificare rapidamente le caratteristiche di un singolo prodotto confezionato in commercio (e nel database).
Naturalmente come sempre i nostri politici devono complicare ciò che sarebbe estremamente semplice ed un libero arbitrio del consumatore, evidentemente l’industria alimentare paga ancora bene, ( le mazzette ) oltre a ciò visto i molti articoli in cui si parla di microbica benessere intestinale ecc.. una applicazione che mi calcola solo le k chilocalorie mi da solo indicazioni fuorvianti, mi fermo, troppo inutile, la consapevolezza alimentare non si raggiunge così.