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activia vaniglia nutri-score franciaAnche la Germania adotterà ufficialmente il Nutri-Score. Lo ha annunciato la ministra federale per l’Alimentazione e l’agricoltura, Julia Klöckner, dopo alcuni mesi di studi commissionati dal governo. L’etichetta a semaforo francese, che utilizza cinque lettere e cinque colori – dalla ‘A’ verde scuro alla ‘E’ rossa – per dare una valutazione sulla qualità nutrizionale degli alimenti, aveva già iniziato a diffondersi nel paese su iniziativa di alcune aziende (McCain, Danone, Bofrost e Iglo), causando la reazione ostile dell’industria alimentare tedesca e spingendo il governo federale a indagare la possibilità di introdurre in Germania un sistema di etichettatura nutrizionale interpretativo.

Lo studio è partito proprio dal confronto, realizzato dal Max Rubner Institute, tra diversi modelli di etichette a semaforo, compreso un sistema di etichettatura sviluppata dallo stesso istituto appositamente per la Germania e ribattezzato modello MRI. Poi, una tavola rotonda formata dai gruppi parlamentari, dall’Associazione federale dei consumatori tedeschi e dalla Federazione per la legislazione e la scienza alimentare (BLL) ha scelto quattro sistemi di etichettatura da sottoporre ai consumatori: si tratta del Nutri-Score, del modello MRI, dell’etichetta sviluppata dal BLL (simile all’etichetta a batteria italiana) e dal sistema Keyhole usato da alcuni paesi del Nord Europa.

Nutri score semaforo
L’etichetta a semaforo è già in uso in diversi Paesi europei

Alla fine i cittadini tedeschi hanno premiato il Nutri-Score: il 57% dei partecipanti ritengono che l’etichetta francese debba essere introdotta in Germania, mentre il 28% dei consumatori ha scelto il modello MRI. Sono stati molto meno apprezzati il Keyhole (7%) e il modello proposto dall’industria (5%). In particolare, il Nutri-Score ottiene i picchi di consenso più alti tra chi legge raramente le etichette (67%) e tra le persone obese (64%).

Il Nutri-Score, inoltre, risulta anche il sistema di etichettatura nutrizionale interpretativa che i consumatori comprendono meglio: il 70% dei partecipanti al test ne hanno capito il funzionamento e sono stati in grado di utilizzarlo per classificare gli alimenti, contro il 60% del modello MRI, il 35% del Keyhole e il 21% del sistema BLL.

etichetta nutrizionale industrie tedesche
Il Nutri-Score ha superato nelle preferenze dei consumatori il modello di etichetta a semaforo proposto dall’industria tedesca

I risultati dell’indagine mostrano che “il desiderio dei consumatori di una maggiore sicurezza e trasparenza nell’acquisto di alimenti è grande. –  spiega la ministra dell’Agricoltura e alimentazione – Con il Nutri-Score ora ci sarà un’etichetta sulla parte frontale, che soddisfa molti dei requisiti che il consumatore chiede a un’etichetta nutrizionale aggiuntiva: che sia rilevabile a prima vista, facile da capire e con i colori del semaforo, accattivanti e già conosciuti.”  Klöckner ha anche definito la decisione come “una pietra miliare nella politica nutrizionale”.

La Germania non è il primo paese europeo ad aver scelto di adottare l’etichetta a semaforo sviluppata in Francia, dopo un lungo studio e un confronto tra istituzioni, ricercatori, aziende e consumatori, e dove è entrata in vigore nell’autunno del 2017. Il Nutri-Score, infatti, è ufficialmente in uso anche in Belgio dal 1° aprile 2019, mentre la Spagna ha annunciato l’intenzione di adottarlo (ma la sua applicazione tarda ad arrivare). Ma come era successo in Germania, spesso sono proprio le aziende ad esportare l’etichetta a semaforo nei vari paesi europei: Danone per esempio l’ha introdotto in Svizzera, mentre Nestlé ha dichiarato di volerlo adottare su tutti i prodotti venduti in Europa entro la fine del 2019.

Il Fatto Alimentare è da sempre a favore delle etichette a semaforo e sostiene l’iniziativa dei cittadini europei Pro Nutri-Score. Invitiamo tutti i nostri lettori a firmare la petizione.

Per aderire clicca quiNutri-Score ICE petizione raccolta firme

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Osvaldo F.
Osvaldo F.
17 Ottobre 2019 08:48

Mannaggia a voi: devo ammettere che l’etichetta nutriscore è chiara abbastanza nel crearmi problemi di acquisto. Non potrei più allungare la mano contento di prodotti deliziosi, avendo stampata quella “E”… Lasciatemi abbuffare di zuccheri, grassi e fritture!
Battute a parte, non c’è dubbio che si tratta di una etichetta efficace. In altro articolo avete parlato di scuola, educazione alimentare ecc. Questo in fondo è un sistema semplice per raggiungere lo scopo anche senza troppe “prediche”. Mannaggia a voi…

Roberto
Roberto
22 Ottobre 2019 08:57

Dall’immagine presente nell’articolo, la “Coca Cola Zero” avrebbe un semaforo migliore di un succo d’arancia?!?

Roberto
Roberto
Reply to  Roberto
24 Ottobre 2019 09:14

Grazie per la risposta.

Tuttavia, in base a quanto lei riporta:

“La Coca-Cola Zero avrebbe un punteggio migliore di un succo d’arancia, perché come ogni succo di frutta contiene quantità di zuccheri semplici molto elevata, paragonabile a una bevanda zuccherata, che invece la bibita edulcorata non contiene.
Non bisogna dimenticare due cose che il Nutri-Score è un’etichettatura nutrizionale e non valuta la presenza o meno di additivi, edulcoranti compresi. (…)”

vedo in quello che scrive, personalmente, dei limiti al Nutri-Score. Preferisco di gran lunga un prodotto con zuccheri semplici piuttosto di uno con edulcoranti e additivi vari.

Per fortuna io ho delle competenze, in base al mio percorso di studi, per fare certe valutazioni e determintate scelte ma penso invece a chi non le ha e si lasciasse guidare unicamente dal Nutri-Score…

Roberto La Pira
Reply to  Roberto
24 Ottobre 2019 10:22

Il nutri score serve a confrontare prodotti simili, questo è fondamentale. Una bibita con edulcoranti non può essere confrontata con un succo di frutta

Giovanni Caruso
Giovanni Caruso
22 Ottobre 2019 09:48

Va bene, forse no ! Mi pare evidente che le linee guida dettate dal sistema funzionano, forse ! Ma vi pare che tutte le “trovate” sono a tutela del consumatore ? Quando mai ! Sarebbe bello, ma penso che non è cosi, Vogliono soltanto guidare la nostra alimentazione a uso e consumo delle multinazionali che hanno solo l’interesse di salvaguardare la loro immagine ed i loro interessi. Ma per favore! Fateci mangiare quello che ci piacè…. saluti