Un servizio andato in onda nel programma Patti chiari della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, ha focalizzato l’attenzione sulla Nutella, la crema alla nocciola più venduta in Europa. Il servizio dopo qualche intervista a persone che utilizzano spesso la crema spalmabile della Ferrero, analizza con una certa meticolosità la composizione. Le immagini mostrano i vari ingredienti da cui emerge che la Nutella è composta per il 70% da zucchero e olio di palma (che sarebbe meglio definire grasso visto che è solido e ha un aspetto simile al burro, come si vede nella foto sotto dove è posizionato a fianco delle nocciole). A questo punto il vasetto è quasi pieno visto che i due ingredienti principali rappresentano il 70% del totale. Per completare la ricetta Ferrero aggiunge le nocciole (13%), il latte scremato in polvere (8,6%), il cacao (7,4%) e infine vanillina e lecitina di soia (0,5%). Per fare capire bene la composizione della crema gli autori hanno messo in un vasetto tutti gli ingredienti differenziandoli a strati precisando che il colore tipico della Nutella si ottiene dopo la miscelazione e la lavorazione.
Un altro aspetto che il servizio della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana sottolinea è la qualità delle nocciole. Secondo quanto riportato dai giornalisti le nocciole sono classificate in base al diametro. Ci sono quelle da 11, 13 e 15 mm. Ferrero sceglie quelle più pregiate da 15 mm importate prevalentemente dalla Turchia che sono anche quelle più ricche di grassi.
Sul mercato sono presenti ormai diverse creme che imitano o ricordano la Nutella, alcune aziende però hanno deciso di distinguersi utilizzando ingredienti di alta qualità. Ad esempio le nocciole del Piemonte sono considerate migliori rispetto a quelle provenienti dalla Turchia, per cui quando sulla confezione compare la scritta “nocciole del Piemonte” si tratta di un prodotto di qualità superiore. Un’altra nota importante riguarda la possibilità di preparare una crema di nocciole spalmabile senza aggiungere grassi tropicali come il grasso di palma utilizzato da Ferrero. Ci sono diverse aziende piemontesi artigianali e anche marche molto note come Novi che preparano creme di nocciole di qualità miscelando il 45-50% di nocciole italiane con il 35-40% di zucchero e burro di cacao. Altre utilizzano come materia grassa l’olio di girasole.
Il grasso di palma scelto da Ferrero e da altre creme di nocciola più a buon mercato come quella della linea economica Smart di Esselunga, ha il vantaggio di avere un prezzo molto conveniente. Si tratta però di un ingrediente estraneo alla tradizione alimentare europea, tanto che non si trova in vendita sugli scaffali dei supermercati. Nonostante ciò l’olio e il grasso di palma raffinato incontrano un grande successo a livello internazionale, e sono utilizzati da molte aziende alimentari perché è incolore, insapore, costa poco ed è molto versatile nella lavorazione. Chi sceglie di fare colazione con una crema di nocciole deve sapere che il nome sulle etichette è sempre lo stesso (Crema spalmabile alle nocciole e cacao) ma la qualità può variare molto, così come il prezzo. Se per le più economiche come quelle della linea Smart di Esselunga si spendono 3-4 €/kg , per la Nutella si arriva a 7-8 €/kg, mentre per quelle più pregiate e “artigianali” il prezzo spesso triplica, ma la differenza al palato è notevole.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Scoperta dell’ acqua calda. Solo pochi ormai non leggono le etichette e si sa che il primo ingrediente è quello maggiormente presente e via a scendere. Ciò detto se compro un prodotto so cosa compro e se le nocciole vengono principalmente dalla Turchia e poi mescolate con quelle di altri paesi, diamo lavoro a tutti e le piantagioni di nocciole e olio di palma correttamente gestite impoveriscono si ma non esageratamente il terreno, che si riprende comunque con gli anni.
Certamente, diamo lavoro a tutti, a quanto pare anche a bambini
https://ilfattoalimentare.it/ferrero-nutella-we-move.html
Favoriamo inoltre un corretto sviluppo delle politiche agricole e dei mercati di questi Paesi
https://www.ilsole24ore.com/art/ferrero-nocciole-indagine-antitrust-turca-abuso-posizione-dominante-AE8RLYHC
https://ilsalvagente.it/2022/11/21/turchia-ferrero-nel-mirino-dellantitrust-per-monopolio-dei-noccioleti/
https://ilmanifesto.it/cosi-ferrero-ha-monopolizzato-le-nocciole
Riguardo la generale consapevolezza che gli ingredienti siano elencati in ordine di quantità impiegata, provate a chiedere ad una decina di amici e conoscenti: potreste rimanere sorpresi.
solido commento!
E pensare che anche grazie a Ferrero in Piemonte si stanno abbandonando, ad esempio, i vigneti nel Monferrato e i kiwi e le pesche nel vercellese..
Da una decina d’anni tengo lezioni, conversazioni e laboratori incentrati sul cibo, soprattutto cioccolato, indirizzati a destinatari di tutte le età (dalle scuole medie ad associazioni di anziani). E in queste occasioni, a un certo punto, chiedo qual è il primo ingrediente della Nutella. Tutti, ma proprio tutti rispondono in coro: il cacao! Con buona pace di chi – come il sig. Andrea – è convinto che “solo pochi ormai non leggono le etichette”.
Parlare di Qualità, trovo che sia riduttivo, perché può portare a farne una questione di lusso, quando dovrebbe essere più importante per tutti noi consumatori, considerare che surrogati è coloranti, che servono a dare gusto e aspetto, non hanno i valori nutritivi delle materie prime, come latte, cacao e nocciole, cose che prima di tutto servono ai nostri figli, se è vero che vogliamo il loro bene.
Niente che non fosse scritto in etichetta. Basta dare una letta veloce, gli ingredienti e le loro percentuali sono elencati in modo chiaro. Inoltre anche all’assaggio si percepisce subito una notevole differenza di sapore. Il problema è che la maggior parte delle persone non riesce a comprendere in autonomia ciò che è a propria disposizione ma lo capisce solo quando glielo dice la TV (sia in negativo quando è la pubblicità a farlo, sia in positivo attraverso queste trasmissioni)
Buongiorno,
riportare in etichetta un bel bicchiere di latte e poi tra gli ingredienti scrivere latte in polvere… è corretto?
Sarà cibo ricco di grassi e zucchero, ma una cucchiaiata di Nutella è una di quelle esperienze gustative che se provata da bambini poi non te la dimentichi più 😀
Sarà anche vero… però non è mai troppo tardi per cambiare!!!
Esterofilia per prendere coscienza…… Sono secoli che riviste e settimanali italiani ci raccontano che la Ferrero vende grassi saturi e nocciole turche….Cioccolato in vasetto ne trovi a bizzeffe.Il prezzo piú alto e compensato da un prodotto qualitativamente piú sano e appetibile. Leggiamo le etichette di quello che si compra….A volte quando rispondo mi chiedo come possiamo sperare in un cambiamento se siamo ancora imbalsamati in questa fase larvale….
stiamo messi proprio male in quanto a gusto!
se solo arrivasse il messaggio di quest’articolo a tutti i consumatori di questa crema…
Sono anni che non compro più i prodotti Ferrero per una questione etica
La Ferrero è probabilmente la più etica delle aziende alimentari italiane.
Almeno sapere di cosa si parla!
Meglio farsela in casa.
Mi chiedo se nella TV italiana sarebbe mai possibile fare un servizio del genere (se non forse su Rai 3 alle 2 del mattino…). È un dubbio genuino perché non vivo in Italia da decenni. Detto questo, che io sappia la Ferrero usa anche le nocciole del viterbese, con un uso di pesticidi che crea qualche complicazione nelle zone limitrofe e lago di Vico.
ma perché non si fa altro che parlare male della nutella?
Non si parla male della Nutella,si chiacchera sugli ingredienti per niente salutari.Ognuno è libero di scegliere…
Leggi i commenti sopra e datti una risposta… è un bersaglio facile e tutti sono pronti a scagliarsi contro. Salvo poi comprarla comunque perché è buona, ovviamente.
Ci sono diverse creme alla nocciole che sono molto simili e costano meno e altre ancora decisamente migliori che costano di più
Non aspetto questi articoli per non consumare prodotti poco sostenibili,come giá diceva la signora, anche io non li compro.
Ancora un articolo che si scaglia contro una delle eccellenze italiane, apprezzata da decenni da milioni di consumatori che per salvaguardare la propria salute semplicemente non hanno che da consumarla in corretta quantità: perché le quantità di zuccheri e grassi sono indicate chiaramente in etichetta, non vi è il minimo sotterfugio.
Ben vengano le critiche, purché non propongano claim salutistici pretestuosi o semplicemente pietosi come “l’olio di palma non è nelle tradizioni italiane” mentre non dicono verbo sul fatto che i nostri scaffali si riempiano di quinoa, momordica, maca, guava, shiitake, reshi e dozzine di altri semi o frutti che neppure si sapeva che esistessero, altro che “tradizione”.
Solo il prodotto Nutella é come ciò che avete descritto? Di simile e di molto peggio ne sono pieni gli scaffali dei supermercati. Soprattutto tra i prodotti esterofili. E’ inutile, siamo alle solite, noi italiani siamo dei masochisti.
Nutella è in assoluto il leader di mercato