Ritirati due lotti di noodle importati da Taiwan per la presenza di soia non dichiarata in etichetta. Il prodotto è stato venduto in 12 paesi
Ritirati due lotti di noodle importati da Taiwan per la presenza di soia non dichiarata in etichetta. Il prodotto è stato venduto in 12 paesi
Redazione 2 Aprile 2015Due lotti di noodle (i tipici spaghettini asiatici – vedi foto a lato) della marca Wei Lih sono stati ritirati in 12 paesi europei tra cui l’Italia per la presenza di soia non dichiarata in etichetta. L’allerta è stata lanciata il 31 marzo dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff). La soia è uno dei 20 allergeni che quando compare nell’elenco degli ingredienti sulle etichette di una preparazione alimentare deve essere evidenziato in grassetto perché sono molte le persone allergiche.
Si tratta degli spaghettini “Instant noodle soup onion” al gusto cipolla e le confezioni ritirate sono quelle con il Termine minimo di conservazione 31/03/2015 e 30/04/2015.
Il prodotto, originario di Taiwan, è stato distribuito, oltre che in Italia anche in altri undici paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera.
Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un’intolleranza alla soia. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono mangiare senza problemi i noodle.
Invitiamo i consumatori affetti da allergia o con intolleranza alla soia e ai suoi derivati, a non mangiare i noodles e a restituire le confezioni eventualmente acquistate al punto di vendita per la sostituzione.
Sara Rossi
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I miei noodles fatti a Prato costano qualcosina in più, ma danno maggiori certezze. Si alla sede dello stabilimento obbligatoria, così si saprà che i miei noodles sono gli unici fatti a Prato. Polemizzo invece con le dichiarazioni del Ministro Martina, che, chiedendo l’obbligo di indicazione della materia prima agricola, tratterebbe i miei noodles alla stregua di quelli prodotti in Cina. Continuate a firmare per l’obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione.