L’11 luglio i Carabinieri del Nas di Torino e la Guardia di Finanza di Novara, hanno realizzato una perquisizione finalizzata al contrasto di un’associazione per delinquere dedita alla ricettazione e alla contraffazione alimentare. Le attività hanno interessato 14 obiettivi tra abitazioni private ed esercizi commerciali, in sei differenti Province.
Le indagini sono iniziate nel marzo del 2022 quando i militari del Nas di Torino, presso una rivendita alimentare sottopongono a sequestro penale diversi chili di prodotti dolciari potenzialmente pericolosi per la salute in quanto sprovvisti di documentazione commerciale e con una data di scadenza sull’etichetta contraffatta. Dai successivi accertamenti è emerso che i prodotti provenivano da un’azienda di commercio all’ingrosso localizzata nel novarese, nei confronti della quale sono, a quel punto, iniziate le intercettazioni da parte degli inquirenti.
I controlli sulle fatture e sulle documentazioni contabili hanno consentito di ricostruire i rapporti finanziari intercorrenti tra gli indagati, e il volume economico particolarmente significativo delle attività illecite. Il tutto è stato corroborato dall’ingente sequestro operato nello scorso mese di ottobre all’interno di un magazzino della Provincia di Novara dove erano state sottoposte a vincolo penale diverse tonnellate di alimenti, per un valore approssimativo di 1 milione di euro, si trattava di prodotti scaduti ma ri-etichettati e pronti alla vendita.
Nel corso dei mesi i Nas hanno ricostruito i legami tra i diversi indagati, finalizzati alla commercializzazione di alimenti e prodotti per la casa, acquistati anche da note aziende italiane, già scaduti o comunque prossimi alla scadenza reimmessi in commercio con etichettature e/o confezionamenti contraffatti. Il procedimento penale versa attualmente nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati, sino alla sentenza definitiva.
© Riproduzione riservata. Foto: Nas
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Ma scusate , non sarebbe giusto ed opportuno fare i nomi per poterci tutelare?
I Nas e gli altri organi di controllo non riportano i nomi delle aziende coinvolte. Bisogna aspettare il processo e il giudizio finale
Buon pomeriggio. Dunque tra tutele confliggenti soccombe quella dei consumatori. Intanto fino a sentenza definitiva gli acquirentei e i consumatori sono gabbati.
Il fatto che “vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati, sino alla sentenza definitiva” non vuol dire che la/le azienda/e coinvolte possano continuare a imperversare a loro piacimento.
Se sussiste il rischio di reiterazione del reato (o del presunto reato) vengono fermate oppure restano operative ma in regime di controllo giudiziario (mi pare si chiami così), ovvero operano con i propri manager ma sotto sorveglianza di un giudice e di un amministratore appositamente incaricati di sorvegliarne le attività.
Grazie sig. Massimiliano.
Assurdo. Significa che ci sono quintali di cibi scaduti in vendita, che a loro dire sono dannosi per la ns salute e non ci tutelano dicendoci da che prodotti stare alla larga. La colpevolezza segue i gradi di giudizio, ma i cibi scaduti dannosi sono certi e sono stati venduti
Fa sempre piacere sapere che ci sono controlli e che queste attività possono essere smascherate. Speriamo che riescano anche a bloccarle, non che tutto si risolva con un’assoluzione per decorrenza di qualche termine, con tante scuse e magari in risarcimento per la sospensione del lavoro.
Contraffazioni, contaminazioni, allevamenti lagher,ma alla fine paga qualcuno? Perché non si pubblicano anche gli articoli con le sentenze, lì nomi e cognomi ci sono! E possiamo evitarli, visto che poi continuano come prima di solito
Gentilissima, quando i nomi sono pubblici li pubblichiamo. In ogni caso si tratta ancora di indagini preliminari e non di una sentenza definitiva.