Un articolo del Guardian riporta le conclusioni di uno studio condotto nei Paesi Bassi da ricercatori della Vrije Universiteit Amsterdam (VuA) che evidenzia la presenza di microplastiche in tre quarti dei campioni di carne, latte e di prodotti lattiero-caseari presi in esame. Visto che microparticelle sono state trovate anche anche nei campioni di mangime per animali in pellet, lo studio ipotizza che la razione giornaliera di cibo possa essere una via di contaminazione potenzialmente importante,Un altro elemento da sottolineare è la scelta di selezionare per le ricerca delle microplastiche prodotti alimentari confezionati in recipienti di plastica.
I ricercatori della VuA hanno segnalato per la prima volta la presenza di microplastiche nel sangue umano nel mese di marzo 2022, e in questo studio sui prodotti alimentari hanno utilizzato gli stessi metodi. La scoperta delle microparticelle di plastica nel sangue mostra che possono viaggiare intorno al corpo e possono depositarsi nei vari organi.
L’impatto sulla salute umana o degli animali da allevamento è ancora sconosciuto, ma i ricercatori sono preoccupati perché in laboratorio è stato dimostrato che le microplastiche causano danni alle cellule umane e quando sono nel corpo si possono depositare negli organi. Ormai si sa che grandi quantità di rifiuti di plastica vengono scaricate nell’ambiente e le microplastiche hanno contaminato l’intero pianeta, dalla vetta dell’Everest agli oceani e si sa che le persone ingeriscono le minuscole particelle attraverso il cibo, l’acqua e anche l‘aria. “Quando si misura la presenza di microplastiche nel sangue, si scopre la quantità complessiva assorbita attraverso le diverse vie di esposizione: aria, acqua, cibo, ecc. – ha affermato Heather Leslie del VuA – e in questo modo si capisce quanti frammenti di plastica sono presenti nel corpo umano.”
“Lo studio pilota – continua Leslie – è stato condotto per valutare quanto le microplastiche sono presenti negli animali da allevamento, nella carne e nei latticini. I risultati dovrebbero stimolare l’avvio di ulteriori ricerche per capire la portata dell’esposizione e i rischi associati”. Gli studiosi hanno esaminato 12 campioni di sangue di vacca e 12 di sangue di maiale e hanno trovato microplastiche in tutti oltre che polietilene e polistirene. I 25 campioni di latte includevano latte proveniente da supermercati, da serbatoi presenti negli allevamenti e anche latte ricavato dalla mungitura manuale. Diciotto dei campioni contenevano microplastiche.
Il Guardian riferisce che sette degli otto campioni di carne bovina e cinque degli otto campioni di carne di maiale sono stati contaminati, anche se risulta ancora sconosciuta la potenziale tossicità dei risultati. Si aspetta che anche altri Paesi portino avanti le ricerche, anche se nel 2021 sono state segnalate microplastiche nel latte acquistato in Svizzera e nel latte di fattoria in Francia. Maria Westerbos della Plastic Soup Foundation, che ha commissionato la ricerca, ha dichiarato: “Con le microplastiche presenti nei mangimi per il bestiame, non sorprende che una netta maggioranza della carne e dei latticini testati contenesse microplastiche. Abbiamo urgente bisogno di liberare il mondo dalla plastica nei mangimi per proteggere la salute degli animali e dell’uomo”.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare