“Masticare fa bene al cervello”: lo dice uno studio finanziato da un produttore di chewing gum. Come l’industria influenza la ricerca scientifica
“Masticare fa bene al cervello”: lo dice uno studio finanziato da un produttore di chewing gum. Come l’industria influenza la ricerca scientifica
Beniamino Bonardi 18 Febbraio 2019Nel suo ultimo libro,Unsavory Truth (Sgradevole Verità), Marion Nestle, professoressa di Nutrizione e salute pubblica alla New York University, analizza l’influenza del marketing alimentare sulle politiche nutrizionali e sulle ricerche scientifiche. Sul suo blog Food Politics, Marion Nestle pubblica costantemente esempi di studi scientifici in cui è presente la mano dell’industria alimentare.
L’ultimo caso è una ricerca pubblicata dalla rivista Nutrition and Healthy Aging, che parte dalla constatazione che la scarsa masticazione dovuta alla caduta dei denti provoca una perdita di funzionalità e di capacità cognitiva del cervello. Tuttavia, vi è una mancanza di prove che dimostrino gli effetti a lungo termine sulla cognizione dei cambiamenti nel comportamento masticatorio abituale. Per questo è stata condotta una ricerca che ha coinvolto 53 adulti sani di età compresa tra i 45 e i 70 anni, ai quali è stato fatto masticare del chewing gum all’aroma di menta, senza zucchero, per 10 minuti, tre volte al giorno, per tre mesi.
I risultati indicano che periodi estesi di masticazione producono un significativo miglioramento della memoria di riconoscimento, rispetto a un gruppo di controllo composto da persone che non masticavano chewing gum. La conclusione della ricerca, da approfondire su una platea più ampia di partecipanti, indica che, “con una popolazione che invecchia, gli interventi non medici sono indispensabili per ritardare il declino cognitivo legato all’età”.
Quando si arriva alle note finali sui conflitti di interesse e sui finanziamenti dello studio, si legge che la ricerca è stata supportata da Mars Wrigley Confectionery, una delle tre ricercatrici è una dipendente di Mars Wrigley Confectionery e i chewing gum utilizzati nel corso della ricerca sono stati forniti da Mars Wrigley Confectionery.
La ricerca partiva dall’assunto che la scarsa masticazione ha un impatto negativo sulle funzioni del cervello e sulle capacità cognitive. Il risultato della ricerca è che masticare chewing gum fa bene alle funzioni cognitive degli anziani. Mars Wrigley Confectionery produce cinque marche di chewing gum.
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La ricerca è sempre libera indipendentemente da chi la finanzia. Sta nell’onestà del ricercatore riportare i dati reali. Quello che avete scritto è politicamente acorretto, in lavoro si valuta dai risultati ottenuti e non da chi ha finanziato la ricerca. Avreste dovuto puntare il dito contro i Governi che non ci sostengono più. Abbiamo machine più sicure perché aziende private investono in ricerca, farmaci sempre più efficaci perché le aziende private investono, robotica sempre più utile all’uomo perché le aziende private investono.
chi ha finanziato gli studi ha ovviamente indotto non solo gli scienziati, ma anche chi ne ha pubblicato la ricerca a non uscire dal seminato, cioè riportare sic et simpliciter i risultati perseguiti. è bene sapere, per dovere di una corretta informazione, che consumare chewing gum può anche dare degli effetti negativi sulla salute, pure in dipendenza della frequenza di consumo e di ogni singolo ingrediente in essi contenuto.
ma….non viene detto che quel masticare senza deglutire alcunché inganna lo stomaco che si è preparato a ricevere qualcosa?