La rivista ha verificato la traspirabilità e le prestazioni di filtrazione di 3 maschere FFP2 (NF EN149) e una maschera KN95 (l’equivalente cinese, standard GB2626). Le prove sono state eseguite sia sui modelli nuovi sia dopo 10 lavaggi a 60°C (temperatura supposta per distruggere la carica virale) provvedendo ad asciugarle ogni volta con un’asciugatrice. Essendo le prestazioni di queste maschere rigorosamente standardizzate e i risultati omogenei, secondo la rivista si può presumere che le conclusioni siano valide per la maggior parte delle maschere FFP2 presenti sul mercato (purché rispettino rigorosamente gli standard).
Per quanto attiene la traspirazione e la resistenza alla respirazione i valori sono ottimi sia nei modelli nuovi che in quelli sottoposti a lavaggio. Questo aspetto è importante perché si tratta di dispositivi di protezione delle vie respiratorie che proteggono non solo dalle goccioline (come le maschere chirurgiche) ma anche dalle particelle sospese nell’aria.
Per quanto riguarda la filtrazione, le 4 maschere si dimostrano molto efficaci: filtrano perfettamente le particelle di 3 µm sia quando sono nuove sia dopo 10 lavaggi con asciugatura. A differenza delle maschere chirurgiche i cui prezzi sono precipitati, le maschere FFP2 rimangono costose (tra 1 e 2 € per unità). Usarle più volte permette di alleggerire la spesa. Attenzione però perché la lavatrice e l’asciugatrice lasciano tracce e bisogna considerare l’usura degli elastici, una deformazione parziale della parte frontale e alcuni segni di ruggine sui naselli.
Va notato che il test si basa su mascherine per il pubblico in generale, non considerando un uso professionale. Sebbene la maschera FFP2 sia dedicata agli operatori sanitari e alle persone altamente esposte (a contatto con un malato, ad esempio), la popolazione l’ha adottata per proteggersi in strada, nei trasporti o nei negozi. Le conclusioni non sono quindi valide per l’uso in un ambiente medico, dove la carica batterica circostante richiederebbe, come minimo, una fase di disinfezione.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
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