Gli alimenti per la prima infanzia seguono una normativa specifica per garantire un adeguato apporto nutrizionale e una maggiore sicurezza. Un lettore, però, ci scrive per esprimere i suoi dubbi sui famosi biscotti Plasmon. Di seguito la lettera giunta in redazione, con la risposta Heinz-Kraft (gruppo di cui fa parte il marchio Plasmon) e del medico nutrizionista Antonio Pratesi
La lettera sui biscotti Plasmon
Salve,
Vi scrivo in merito ai Biscotti Plasmon. Sono rimasto piuttosto sbigottito dopo averli scannerizzati con l’app Yuka. I biscotti indirizzati all’alimentazione dei bambini hanno un contenuto di ben sette additivi a rischio, in particolare l’E450i, contenente fosforo in quantità superiore a quanto raccomandato e il cui eccesso può aumentare la probabilità di contrarre il cancro al seno, oltre ad alterare la mineralizzazione ossea ed influire negativamente su reni e apparato cardiocircolatorio. Questo tremendo additivo viene utilizzato per fornire consistenza al prodotto. Mi sembra veramente grave.
Andrea
La risposta di Heinz-Kraft
Grazie per la segnalazione e per averci contattati. Forniamo con piacere alcuni dettagli perché il consumatore possa avere tutte le informazioni utili al tema di cui parla.
Ci preme innanzitutto ricordare che il fosforo è un nutriente essenziale e naturalmente presente in tantissimi alimenti. L’E450i, ovvero l’additivo difosfato disodico, del quale trova indicazione tra gli ingredienti elencati sull’etichetta del biscotto Plasmon – 30% zucchero, è un agente lievitante ammesso dalla Regolamentazione Italiana ed Europea nei biscotti destinati alla prima infanzia.
Nel nostro prodotto, l’E450i non viene utilizzato come testurizzante bensì come sale di reazione per liberare anidride carbonica, quella che crea l’alveolatura del biscotto e che lo rende più facilmente solubile nella bocca del bambino, evitando possibili problemi di deglutizione.
La quantità utilizzata in ricetta è estremamente ridotta e, considerato anche il normale consumo giornaliero di biscotti nella prima infanzia, non è tale da rappresentare una fonte di eccessiva esposizione al fosforo. Inoltre, tenendo conto del nostro utilizzo in un prodotto destinato ai bambini, abbiamo definito per lo specifico additivo dei requisiti interni di qualità e di sicurezza molto più stringenti di quelli previsti dall’attuale normativa sugli additivi, requisiti che vengono regolarmente controllati prima del suo uso in produzione.
Infine, specifichiamo che, sul sito dell’app Yuka nella sezione “Domande” si legge: “gli alimenti per l’infanzia sono soggetti a normative specifiche, perché le esigenze nutrizionali dei bambini sono molto diverse da quelle degli adulti. La valutazione non si può quindi applicare a questo tipo di prodotti”.
Ringraziandovi per averci dato l’opportunità di chiarire queste importanti informazioni, utili ai vostri lettori e ai consumatori tutti, per acquisti consapevoli, siamo naturalmente sempre a disposizione per ulteriori dettagli.
La risposta di Antonio Pratesi
Questo è un tipico esempio di come delle semplici app come Yuka possano aiutarci a scegliere ciò che mangiamo neutralizzando tutte le suggestioni del marketing, immagini, frasi che ci inducono emozionalmente a pensare che un prodotto sia ottimo per i nostri bambini.
Le frasi che riscontriamo sulla confezione possono influenzare la scelta di acquistarli: “da sempre il biscotto dei bambini” (la tradizione, il brand unico ed inconfondibile, chi non conosce i biscotti Plasmon?); “dal 1902 il gusto di crescere insieme”; “con calcio e vitamine del gruppo B e ferro che contribuisce al normale sviluppo cognitivo”; “100% grano italiano selezionato”; “prodotto in Italia con ingredienti italiani”; “fliliera italiana”; “tracciabilità e sicurezza”; “elevati standard di qualità”; “attenti all’ambiente” cartoncino riciclabile; “Da oltre 120 anni nutriamo l’Italia di domani, garantendo solo ingredienti di prima qualità, selezionati e combinati con cura in ricette semplici, equilibrate, pensate per il bambino”.
La classificazione dei biscotti Plasmon
Ecco come vengono classificati questi biscotti Plasmon nei Paesi europei più evoluti dal punto di vista scientifico e politico: con l’etichetta Nutri-Score, l’etichetta NOVA e infine con l’app Yuka che si può usare anche in Italia.
Nutri-Score D per i biscotti Plasmon classici, anche se la versione con il 30% di zuccheri in meno porta il valore a C. Classificazione Nova: pessima (gruppo 4 degli ultra processati)! Yuka: Scarso! (Mediocre per la versione con meno zuccheri).
Gli additivi pericolosi segnalati da Yuka, in entrambe le versioni del biscotto, sono in realtà solo uno l’E450i: è possibile leggere tutto nell’app con i riferimenti testuali all’EFSA.
I biscotti in una dieta sana
Volendo esprimere una valutazione dal punto di vista nutrizionale, possiamo generalizzare il discorso parlando di tutti i biscotti che sono in commercio in Italia, che le linee guida italiane propongono con una frequenza di consumo piuttosto alta. Ne abbiamo scritto qui e qui. Il trucco sta nel considerare i biscotti non come dolci ma come “prodotti da forno dolci” per poter aumentare la loro frequenza di consumo.
I biscotti sono in realtà dei dolci a tutti gli effetti, ricchi di zuccheri aggiunti, grassi e calorie. Inoltre sono alimenti ultra processati il cui consumo andrebbe limitato il più possibile: meglio utilizzare alimenti più semplici come il pane con marmellata, pane e ricotta/crema di nocciole dove non è presente l’E450i.
L’app Yuka – con tutti i limiti che può avere – ci ha dato in questo caso delle informazioni utili. Il vantaggio di quest’applicazione è che ognuno di noi può scaricarsela gratis e saltare la censura istituzionale del Governo italiano contro il Nutri-Score. Infatti l’app Yuka comprende nel suo algoritmo anche i criteri base dell’etichetta a semaforo francese.
© Riproduzione riservata Foto: Plasmon, Open Food Facts, Yuka
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