
150 miliardi di dollari entro il 2030, ecco la cifra che si prevede toccherà il mercato dei farmaci anti-obesità. In questo panorama, il prodotto che ha acquisito maggiore fama è l’Ozempic, nome commerciale della semaglutide sviluppata dall’azienda farmaceutica danese Novo Nordisk. Utilizzata inizialmente per il trattamento del diabete di tipo 2, la semaglutide è oggi adoperata per perdere peso: grazie alla sua capacità di imitare il comportamento dell’ormone GLP-1, questo farmaco riesce a rallentare lo svuotamento gastrico in seguito all’assunzione di cibo e a ridurre l’appetito tramite l’invio di segnali di sazietà al cervello. Tale scoperta sembra aver rivoluzionato la cosiddetta “lotta ai chili di troppo”: con un’iniezione a settimana e senza alcun tipo di fatica è possibile diventare magri.
Farmaci vs educazione alimentare
Con il suo La cura miracolosa edito da Altreconomia, Nicola Villa si addentra attraverso questo mondo, raccontando lo sviluppo e il funzionamento di sostanze come l’Ozempic, la loro portata in termini di business e il contesto economico e socio-culturale in cui si inseriscono, questione che non può passare in secondo piano. Quelli per la gestione del peso sono farmaci molto costosi – in America si parla di prezzi da 500 a 1000 dollari al mese, mentre in Italia il Wegovy (la versione dell’Ozempic utilizzato per la perdita di peso disponibile in classe C, quindi non rimborsabile dal Servizio sanitario nazionale) costa tra i 220 e i 300 euro al mese. Il loro accesso rimane dunque prerogativa della classe agiata della popolazione, cioè quelle stesse persone che potrebbero mangiare cibo fresco e genuino e fare attività fisica in strutture adibite.

Eppure questo tipo di farmaci presentano un vantaggio inarrivabile: permettono di non modificare il proprio stile di vita. Sebbene gli effetti dell’Ozempic siano maggiori se si adotta un’alimentazione corretta e se si fa attività fisica, la scelta di affidarsi alla chimica rischia di non coinvolgere anche l’aspetto dell’educazione alimentare. Ma i dati riportati all’interno del libro sottolineano l’urgenza di mangiare meglio: se negli USA il tasso di obesità di attesta al 42,5% e in Gran Bretagna raggiunge il 26%, in Italia circa il 46% della popolazione adulta è in sovrappeso o obesa. La situazione non è migliore tra i bambini e gli adolescenti italiani di cui il 26,3% presenta un eccesso di peso, mentre il 9,4% è obeso.
Corsa alla magrezza
Tali percentuali devono essere inserite in un contesto culturale che fa del grasso un motivo di vergogna e della snellezza una virtù. In La cura miracolosa Villa descrive il passaggio a una modernità che ha imposto canoni estetici che esaltano la magrezza a cui si attribuiscono caratteristiche che esulano dall’aspetto fisico e sconfinano nel campo morale: essere magri diventa spesso sinonimo di affidabilità, moralità, disciplina. Per spiegare la portata di questo cambiamento culturale, Villa ricorda la rappresentazione della corpulenza nelle arti visive dove le figure morbide sono passate da essere paradigma di bellezza e fertilità a rappresentare un antimodello, passaggio che ha visto il suo culmine con l’avvento dei social media che non solo hanno messo il corpo sotto sorveglianza, ma lo hanno fatto diventare motore del cosiddetto capitalismo estetico.
La spinta a perdere peso rischia dunque di essere dettata da motivazioni puramente estetiche senza coinvolgere aspetti che riguardano la salute. Scrive Villa: “Con il diffondersi di questi farmaci si teme che la vita quotidiana venga medicalizzata e le persone possano indulgere in comportamenti dannosi sapendo di avere una ‘cura’ a disposizione”. Il successo dell’Ozempic è stato dunque determinato non solo dall’emergenza obesità, ma anche dal mito della magrezza, una duplice spinta che, da una parte, ha portato una quantità esageratamente alta di persone a utilizzare questi farmaci, dall’altra ha affidato alle Big Pharma il compito di “rimetterci in forma”. Ma mentre le case farmaceutiche vedono ingrassare i loro portafogli, noi continuiamo a mangiare male, muoverci poco e iniziamo ad assumere l’ennesimo farmaco.
La cura miracolosa di Nicola Villa; Altreconomia Edizioni, 2025; 155 pagine; 16 €
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