Qualche settimana fa, in redazione sono arrivate due segnalazioni di pasta e una di farina infestata da piccoli insetti neri “che passeggiavano tranquillamente all’interno del pacco”. Per capire di che cosa si tratta, cosa possa essere successo e cosa possiamo fare per evitare che queste contaminazioni si diffondano ad altre confezioni di pasta, riso e farina che abbiamo in casa, abbiamo intervistato Emanuele Mazzoni, professore associato di Entomologia generale e applicata, presso la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
Che cosa sono questi piccoli insetti neri?
“Gli insetti nella pasta sono molto probabilmente del genere Sitophilus – spiega Mazzoni – Si tratta di insetti infestanti primari delle cariossidi sane dei cereali. Anche se per loro l’ambiente non è ideale, quando è abbastanza spessa, sono in grado di deporre le uova anche nella pasta. L’infestazione probabilmente è avvenuta a livello di pastificio o del magazzino, ma senza conoscere gli ambienti e i processi è impossibile avere la certezza.”
“Per quanto riguarda la farina, dalla foto (vedi sotto, ndr) è difficile a dirsi, ma potrebbe trattarsi di Tribolium o di Oryzaephilus, insetti che infestano facilmente alimenti polverosi”
Se scopriamo un pacco contaminato c’è il rischio di trovare tutta la dispensa infestata?
“No, se troviamo dei Sitophilus in una confezione, difficilmente l’infestazione si estenderà ad altri pacchi, anche perché, appunto, la pasta non è il loro ambiente ideale. Diverso è il discorso per Tribolium e Oryzaephilus: questi insetti, infatti, possono dare delle infestazioni ben peggiori e contaminare tutti i pacchi di farina e cereali della dispensa. Un’altra storia ancora è quella delle tarme del cibo, che sono veramente ‘fastidiose’ e possono facilmente infestare pasta, riso, cereali, farina, frutta secca e cioccolato riuscendo a penetrare anche in confezioni sigillate”
Come possiamo evitare le infestazioni nelle nostre cucine?
“Per prima cosa, è utile utilizzare contenitori ermetici, meglio se di vetro, che permettono di confinare le infestazioni, nel caso in cui si porti a casa una confezione contaminata. Poi è bene seguire la regola del ‘tutto pieno, tutto vuoto’: si riempie il contenitore, si finisce tutto il contenuto e si lava prima di riempirlo nuovamente.”
“Un altro consiglio è quello di adottare un riciclo rapido dei prodotti e non tenere in dispensa troppe scorte: tempi più brevi di consumo riducono la possibilità di generazione e moltiplicazione degli insetti infestanti. Poi è utile passare spesso l’aspirapolvere, per non lasciare accumulare troppe polveri in casa, che come abbiamo detto fungono da substrato per Tribolium e Oryzaephilus.”
“Infine, se si ha il dubbio di un’infestazione, una soluzione efficace è sempre quella di congelare per qualche giorno le confezioni sospette.”
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.





Due altri consigli:
– usare i foglietti adesivi tarmicidi per cibo da mettere nella dispensa.
– d’estate, se in ambienti caldi, senza aria condizionata, ricoprire i sacchetti di farina realizzati con involucri di carta, con dei fogli di alluminio, sigillando bene con nastro telato. C’è poco da fare, per questi insetti è più facile perforare la carta della plastica.
E c’è plastica e plastica: ho visto sacchi di plastica contenente farina o pasta allegramente bucati da questi insetti ed altri sacchetti sempre da 1 Kg nella stessa posizione, rimanere integri nonostante il contagio nei dintorni di tarme del cibo.
A me capita di portare a casa la farina già infestata da tribolium per cui è inutile la mia attenzione di conservazione . Ho provato anche a mettere in congelatore, anche pane grattugiato, ma non è stato utile, anzi…
Ma la pasta si può cucinare lo stesso dopo aver eliminato gli intrusi?
Sarebbe meglio di no, perchè è considerato un infestante e potrebbero anche esserci delle uova. È anche vero che non è tossica e non comporta rischi per la salute.