Un ricercatore o uno scienziato con i guanti tiene in mano una piastra petri con carne macinata, sopra un bancone con attrezzatura da laboratorio

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michele piacentini
michele piacentini
30 Gennaio 2023 20:23

Ottimo articolo, chiaro e dettagliato. Attendo fiducioso nella riuscita della comprensione del testo da parte dei detrattori del nutriscore…

Gina
Gina
31 Gennaio 2023 09:31

I nostri imprenditori italiani devono difendere il* Made in Italy* in tutte le sue forme che spaziano dal cibo ,alla moda ,alla cultura ,anche se ciò può arrecare un dispendio di energie ed economico troppo elevato x nn abbattersi e noi consumatori dovremmo comprendere che acquistare italiano aiuta l Italia e gli Italiani .Contemporaneamente però dovrebbero svilupparsi tutti i controlli da parte delle autorità competenti per verificare ed evitare che il marchio made in Italy venga utilizzato anche quando nn e’ vero made in Italy ,poiché tutti i falsi arrecano un grande danno a molte aziende italiane Personalmente il “semaforo” lo guardo solo se devo attraversare la strada , e quindi nn guardo e nn acquisto un alimento” traducendo ” il Nutri -score,ma solo leggendo l etichettatura di un prodotto ( a maggior ragione adesso che l Europa ha detto si agli insetti)…Continuerò ad acquistare italiano( nn solo il cibo) x aiutare l Italia , e perché sono convinta che quando ci mettiamo sappiamo fare meglio tutto, e questo in qualsiasi campo ..!!!

gianni
gianni
1 Febbraio 2023 13:47

Ma siete sicuri di aver capito cosa ha detto il signor Galizia?

Giuseppe
Giuseppe
Reply to  gianni
16 Febbraio 2023 11:12

Non importa capire l’articolo qua interessa solo dare addosso a tutto quello che arriva da EU/OMS/… anni di polemiche e disinformazione ormai hanno convinto la maggioranza degli Italiani che tutti i nostri mali arrivino da fuori e che si sono tutti alleati per affossare il nostro paese e che noi da soli saremmo i numeri uno in tutto e per tutti…

Cristina Righi
Cristina Righi
14 Febbraio 2023 11:39

Personalmente non credo più in quello che legifera la UE

Maria Lisa Clodoveo
16 Febbraio 2023 10:12

Riassumo il mio pensiero in questo articolo che è stato pubblicato sul sito dell’Accademia dei Georgofili certa che il dibattito che offre pluralità di punti di vista sia di stimolo per il pensiero critico dei lettori
https://www.georgofili.info/contenuti/un-bias-nellalgoritmo-del-nutriscore-minaccia-la-dieta-mediterranea/25304

Giancarlo Frigeni
Giancarlo Frigeni
16 Febbraio 2023 10:56

Leggendo ultimamente i vostri articoli, ho come l’impressione che siate troppo indirizzati favorevolmente verso il consumo di insetti, io non sono un esperto ma basandomi sul principio che non hanno mai fatto parte della nostra alimentazione sono di principio contrario. Se esiste un problema di scarsità di risorse proteiche animali preferirei decisamente che gli indirizzi dei nostri governanti siano verso un rallentamento dei consumi di carne per permettere a tutti di averne nella giusta dose. Sarebbe bello che i vostri articoli ospitino anche chi dissente verso questa scellerata idea di farci mangiare gli insetti o la pseudo carne sintetica, non è così che ci salveremo. Spiacerebbe se anche la vostra testata finisca per essere annoverata tra la stampa mainstream.

Valeria Nardi
Reply to  Giancarlo Frigeni
16 Febbraio 2023 11:25

Gentilissimo, gli insetti sono un argomento di attualità e negli ultimi anni, proprio in vista dell’autorizzazione al commercio in Europa, si sono moltiplicati gli studi che hanno approfondito e indagato sulla loro sicurezza e su altri aspetti nutrizionali. La redazione de Il Fatto Alimentare cerca di aiutare a promuovere una dieta sana e varia, pubblicando spesso interventi di preparati e aggiornati nutrizionisti. per questo abbiamo sempre ribadito l’importanza di consumare proteine di origine vegetale e di limitare il consumo di carne.
Per quanto riguarda le tradizioni alimentari queste sono da interpretare non come qualcosa di monolitico e immobile, ma come qualcosa che in realtà è in continua evoluzione. L’introduzione di nuovi alimenti, mai visti prima in una cultura gastronomica, non sono una minaccia, ma un’opportunità in più per creare e ampliare la propria offerta alimentare. Si pensi all’introduzione del pomodoro, che è diventato parte integrante di pizza e condimento per gli spaghetti, oppure al mais che ci permette di gustare una “tradizionale” polenta e funghi…. e si potrebbe continuare…
Se i consumatori italiani o europei non vorranno consumare insetti, nessuno li obbligherà. E se non c’è domanda anche l’offerta sparirà.
Alcuni personaggi pubblici stanno facendo passare l’idea che nei comuni alimenti che mangiamo ogni giorno verrà inserita la farina di insetti, ma non è così, visti anche i costi molto più alti di questi nuovi prodotti.
Nei nostri articoli ospitiamo i commenti dei nostri lettori che sono per la maggior parte contrari al consumo di insetti. Non ci possiamo però inventare studi scientifici inesistenti. Abbiamo sempre riportato le criticità che questi novel food possono portare, come ad esempio l’aspetto allergenico. Qui può trovare un altro approfondimento. https://ilfattoalimentare.it/mangiare-insetti-tra-scetticismo-e-polemiche.html

Andrea Ricci
Andrea Ricci
16 Febbraio 2023 11:30

Guarda caso l’EFSA congela la decisione sul cannabidiolo, derivato dalla canapa, una delle piante piu’ utili all’umanita’ …

Mario
Mario
16 Febbraio 2023 11:42

Il “semaforino” (ma ” NutriScore” fa più figo) come tutte le semplificazioni è lo “scarrafone che piace a mamma suia”, e che lo difende contro chiunque: e chi si azzarda a far notare che consumare 100 grammi di olio al giorno è di fatto impossibile, mentre 100 grammi di una qualunque bibita li superi di 3 volte non appena ne bevi una lattina, viene bellamente ignorato o zittito con promesse di fantomatici “aggiustamenti dell’algoritmo”.

Bisogna assecondare il consumatore, che vuole con uno sguardo superficiale all’etichetta essere rassicurato sulla correttezza della sua scelta (VERDE, magna ch’è bbbono! ROSSO, te fa mmorì!) e sollevato dall’ingrato compito di leggere gli ingredienti (circa 30, per un vegburger…) o la tabella nutrizionale circondata da uccellini, coniglietti, foglie fiori stelle e soli che in genere non valgono l’inchiostro della stampa.

Quindi prepariamoci a veder comparire in etichetta il semaforino accanto alla bellisima foto fatta in studio alla merendina di gesso e cartone, alla bistecca di plastilina lucidata con la glicerina, alla birra con la schiuma da barba, perché è l’irrealtà virtuale dalla quale il consumatore si aspetta passivamente di essere guidato, come quando chiede ad Alexa o Siri “metti della musica”.

Roberto La Pira
Reply to  Mario
16 Febbraio 2023 18:01

Il “semaforo” è qualche cosa di più articolato rispetto a quanto viene detto nel commento. Si tratta di una rilettura semplificata dell’etichetta nutrizionale. In ogni caso il semaforo ha una regola fondamentale che molti spesso e volentieri dimenticano per fare critiche insulse.Il semaforo ha un significato solo se si confrontano prodotti della stessa categoria. Non considerare questa regola vuol dire avere capito poco del Nutri-Score

Mario
Mario
Reply to  Roberto La Pira
20 Febbraio 2023 12:50

A confrontare prodotti della stessa categoria il consumatore quadratico medio probabilmente ci arriva, ma non ha voglia (tempo, capacità, intelligenza, senso critico… a scelta, basta leggere i commenti) per badare a “sottigliezze” come le quantità da consumare.

Semplicemente si comporterà come davanti al semaforo stradale, “passa col verde fermati col rosso”, una volta scelta tra le bibite quella che ha il verde ha fatto il suo dovere e quindi ritiene di poterne bere a sazietà, e tra un grasso e un altro scarterà quello col rosso senza minimamente pensare che ne userebbe comunque pochi grammi al giorno.

Del resto la fortuna dei prodotti “light” si basa proprio su questo, una volta che hai scelto la merendina che vanta meno grassi puoi darne al pupo quante ne vuole, basta che non faccia capricci, e la fortuna dei bollini “ecologici” consiste nell’assoluzione del consumatore, che per portarsi a casa il prodotto con foglie e coniglietti va serenamente con tre tonnellate di SUV a cercarlo all’altro capo della città.

Roberto La Pira
Reply to  Mario
20 Febbraio 2023 16:41

Il concetto di confrontare l’etichetta a semaforo solo fra categorie analoghe non è complicato. Bisognerebbe dirlo in modo chiaro. Il legislatore quando ha inserito la tabella nutrizionale sui prodotti alimentari non si è posto così tanti problemi di comprensione e dire che non si tratta proprio di un’informazione semplice

Katia
Katia
16 Febbraio 2023 12:07

E poi vogliono rifilarla anche ai nostri animali
Complimenti

Antonella
Antonella
16 Febbraio 2023 12:45

Allora, premetto che sono nutrizionista, che vivo all’estero e non condivido affatto quasi nessuna posizione del nostro governo attuale (e per dirla tutta, degli ultimi 30 anni almeno), e che mi trovo assolutamente d’accordo con l’articolo sul nutriscore. Ma ho grandi perplessità sugli insetti e carne coltivata.
Insetti: influire sul delicato equilibrio della catena alimentare e sugli insetti può avere effetti nefasti. Ma poi perché? Da quando gli europei hanno bisogno di aumentare il consumo di proteine? Semmai hanno urgente bisogno di diminuirle.
Carne coltivata: ne vedo i vantaggi, sì, ma anche un inquietante prospettiva: replicare il latte materno per esempio. E a quel punto venderlo come più puro e pulito, e contribuire ulteriormente alla disumanizzazione di tutti i nostri processi legati al vincolo. Certo sarebbe ottimo per i prematuri o poche situazioni concrete ma noi sappiamo benissimo come funziona la propaganda dell’industria.
Personalmente non mangio carne né pesce né prodotti animali e non vedo la necessità di replicare tessuti animali per avere alimenti proteici. Se il discorso è la sostenibilità, si dovrebbe puntare a una dieta basata sui vegetali.
Il problema è che comunque qui si continua a ragionare in un’ottica religiosa: il neoliberismo pone il Mercato come supremo Dio, con le sue fantomatiche “leggi”che in pratica si riassumono a “purché dia soldi, il resto non conta”. E dia soldi a chi, poi? Sempre agli stessi, cioè le multinazionali che a un certo punto magari si mettono a produrre in laboratorio anche il resto degli alimenti con la scusa che è più pratico. Tanto i terreni, la terra, se li possiamo sostituire con del polistirolo è anche meglio no, più pratico, più pulito e poi crea posti di lavoro…
È questo che mi lascia perplessa: cercare soluzioni nella stessa ottica che ha creato il problema.

Giulio reho
Giulio reho
16 Febbraio 2023 15:21

Gentile redazione, scrivo da biologo e da esperto in campo alimentare. Chi non conosce, o non è istruito, specificatamente sui processi produttivi, sull’ origine della materia prima, sulla tradizione enogastonomica di ciascuna regione italiana, non potrebbe legiferare e prendere decisioni. Faccio un esempio per esemplificare “ la pizza napoletana con farina di grillo??? Purtroppo facciamo i conti sempre con l’idea di massificare e globalizzare il gusto le tradizioni la cultura. E non si tratta di dare più posti di lavoro o creare economia.. se l’Europa valorizzasse l’agrolimentare italiano avremmo un traino per l’economia italiana formidabile.

Mario
Mario
Reply to  Giulio reho
20 Febbraio 2023 12:57

Per un “biologo esperto in campo alimentare” non rendersi conto che la “farina di grillo” NON E’ UNA FARINA DA PANIFICAZIONE è il colmo… si tratta di PROTEINE ANIMALI POLVERIZZATE, non ci puoi fare nè la pizza nè il pane nè i grissini, esattamente come non puoi farli con la “farina” di carne o di pesce.

Maria Lisa Clodoveo
17 Febbraio 2023 06:37

Riassumo il mio pensiero in questo articolo che è stato pubblicato sul sito dell’Accademia dei Georgofili certa che il dibattito che offre pluralità di punti di vista sia di stimolo per il pensiero critico dei lettori
https://www.georgofili.info/contenuti/un-bias-nellalgoritmo-del-nutriscore-minaccia-la-dieta-mediterranea/25304