Pubblichiamo il dubbio di un lettore rispetto a un tema di attualità: il granchio blu. A seguire la risposta di Valentina Tepedino, medico veterinario esperta del settore.
La lettera
Buongiorno, il granchio blu sembra essere arrivato in Europa solo di recente e si mangia senza problemi. È classificato come novel food? Fabio
Di seguito la risposta di Valentina Tepedino.
Il cosiddetto “Granchio blu” (Callinectes sapidus) ha “conquistato” molti Paesi europei decenni fa. Ad esempio in Italia non è arrivato di recente perchè le prime segnalazioni del suo ritrovamento nel nostro Paese risalgono agli anni ‘50. Anche se fino a circa una quindicina di anni fa non erano particolarmente rilevanti. Proprio nell’ultimo decennio i pescatori in particolare di laguna hanno cominciato a pescarlo in maggiore quantità e destinarlo al mercato nazionale dove è stato apprezzato, in particolare, da acquirenti orientali anche a un prezzo superiore ai 10 euro/Kg.
Nell’ultimo anno ha avuto un vero e proprio picco. Probabilmente sono stati una serie di eventi legati al clima che ne hanno reso possibile una moltiplicazione fuori da ogni previsione e controllo. Questa “invasione” ha comportato un gravissimo danno in particolare per il settore dell’allevamento della vongola verace che è stato fortemente colpito da questo crostaceo molto vorace di questa specie.
Cosa sono i novel food?
Per rispondere alla sua domanda dunque: il granchio blu non è classificato come novel food. Non può neppure essere classificato come tale sia per quanto appena scritto e sia per quanto indicato dalla relativa normativa. Infatti per Novel Food (in sintesi) “si intendono gli alimenti che non sono stati consumati in misura significativa dagli esseri umani nell’UE prima del 15 maggio 1997, data in cui è entrato in vigore il primo regolamento sui nuovi alimenti. Per “novel food” si intende un alimento innovativo e di nuova concezione, un alimento prodotto utilizzando nuove tecnologie e processi di produzione, nonché un alimento che è o è stato tradizionalmente consumato al di fuori dell’UE.
Esempi di nuovi alimenti includono nuove fonti di vitamina K (menachinone) o estratti di alimenti esistenti (olio di krill antartico ricco di fosfolipidi proveniente da Euphausia superba), prodotti agricoli provenienti da paesi terzi (semi di chia, succo di frutto di noni) o alimenti derivati da nuove produzioni (alimenti trattati con raggi UV (latte, pane, funghi e lievito)…”. Il granchio blu è difatti, come ho scritto, pescato e commercializzato da diversi anni in Italia e ha anche una denominazione obbligatoria fornita dal MASAF che è quella di “Granchio nuotatore”.
Valentina Tepedino, Medico Veterinario, referente nazionale della Società di Medicina Veterinaria Preventiva. Direttrice di Eurofishmarket e autrice del Blog “Informare per non abboccare”
© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos
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