Il governo britannico sta pensando di rivedere la normativa sulla plastica nelle gomme da masticare. Perché, anche se secondo alcuni sondaggi l’85% dei consumatori non sa che sotto la dicitura “gomma base” si nascondono miscele di polimeri plastici, la comunità scientifica ne è consapevole, e inizia a chiedere a voce sempre più alta limiti e divieti. Il motivo è chiaro ed è stato ribadito di recente: ogni pezzo masticato genera migliaia di microplastiche che si depositano nell’organismo e, una volta eliminate, se non smaltite correttamente, vanno a inquinare il suolo e le acque. E poiché ogni anno nel mondo si consumano non meno di 384 miliardi di pezzi, è evidente che la situazione merita attenzione e provvedimenti adeguati.
Come ricorda FoodNavigator, a rendersi conto di un cambiamento che forse è solo all’inizio, ma che probabilmente è ineluttabile, sono alcune aziende, che hanno iniziato a vendere le prime gomme plastic-free, con gomme naturali.
Le gomme da masticare senza plastica
Tra queste vi è per esempio la britannica Milliways, che utilizza solo sette ingredienti vegetali, aromi naturali, xilitolo al posto dello zucchero e dei dolcificanti più critici e, come gomma base, la linfa di alcuni alberi, realizzando gomme non solo prive di plastica, ma anche del tutto biodegradabili.
Oltre a Milliways, sono già sul mercato le scandinave True Gum (che si trovano anche in Italia nei punti vendita della catena dm – Drogerie Markt), le britanniche Nuud e Chewsy Gum. Tutte queste aziende hanno impiegato alcuni anni a mettere a punto le loro gomme, perché sono masticate in media per almeno 5-15 minuti, e ciò richiede caratteristiche chimico-fisiche particolari, per mantenere intatti gusto, aroma e texture. In più, avendo tutte deciso di non utilizzare additivi sintetici, che risolvono problemi di questo tipo, la sfida è stata ardua, e spesso sono state necessarie decine di ricette fallimentari prima di ottenere quella ottimale. Gli sforzi sembrano comunque essere stati premiati, se è vero che i consumi sono in crescita.

Un mercato in espansione
Per il momento quello delle gomme da masticare plastic-free è un mercato di nicchia: si stima valga attorno ai 110 milioni di euro. Ma secondo alcune stime dovrebbe raddoppiare entro il 2031, e al momento ha una crescita annua del 9%. Anche se si tratta di una goccia nell’oceano del mercato delle gomme, che oggi vale poco meno di 18,5 miliardi di dollari, la tendenza sembra chiara, anche perché la popolarità dei prodotti privi di plastiche è in continuo aumento. Le stesse aziende stanno programmando espansioni internazionali, visti i buoni risultati, ottenuti anche grazie alle vendite online. Per esempio, i mercati principali di Milliways dopo il Regno Unito sono la Francia e gli Stati Uniti.
L’appello degli esperti
Il mercato potrebbe essere ulteriormente favorito dall’appello pubblicato su Lancet Child & Adolescent Health, affinché si faccia di più per tutelare i bambini dall’esposizione alle micro- e nanoplastiche. La review è frutto dell’analisi di centinaia di studi pubblicati negli ultimi anni effettuata da esperti riuniti al Langone Health Center dell’Università di New York, a corollario dei lavori sul trattato internazionale della plastica del mese scorso.
Lo studio riassume ciò che è ormai dimostrato per tre categorie di composti: gli ftalati, usati per rendere le plastiche morbide e flessibili; i bisfenoli, introdotti per moderare la rigidità, e gli PFAS, usati in centinaia di prodotti per renderli impermeabili e duraturi. Tra le conseguenze di esposizioni valutate fino dalla gravidanza vi sono quelle a carico dello sviluppo del sistema nervoso e di quello endocrino-riproduttivo, i rischi di cancro, diabete e obesità, le malattie della tiroide, le allergie e l’asma, le patologie cardiache e altro ancora.
Come ridurre l’esposizione alla plastica?
Tutti i risultati – hanno sottolineato gli autori – indicano che le plastiche ingerite, inalate o penetrate per contatto abbiano un ruolo primario nell’insorgenza di queste patologie che si manifestano dall’infanzia all’adolescenza, fino all’età adulta. Se si vuole che i bambini crescano sani, concludono, è indispensabile agire al più presto e ridurre al massimo il contatto con le plastiche. Medici e autorità sanitarie devono aiutare i genitori a comprendere i pericoli, e ad adottare strategie preventive, in attesa che le legislazioni siano più restrittive.
Per esempio, si dovrebbero sostituire i contenitori per il cibo in plastica con quelli in acciaio o vetro, e non si dovrebbe scaldare mai il cibo se questo è a contatto con la plastica. I recipienti in plastica, poi, non si dovrebbero mai lavare in lavastoviglie, per evitare che i polimeri si alterino e rilascino più particelle anche a freddo.
Ma, soprattutto, bisogna evitare tutte le fonti di plastiche non necessarie come, appunto, le gomme da masticare, che non dovrebbero mai essere date ai bambini e ai ragazzi, a meno che non siano plastic-free.
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Giornalista scientifica


