Giuliani ha richiamato a scopo precauzionale due lotti di ravioli senza glutine a marchio Giusto per un’anomalia organolettica, segnalata da un consumatore. L’azienda specifica di aver sottoposto un campione di ravioli appartenente allo stesso lotto per individuare la causa del difetto, che potrebbe essere sintomo di inidoneità al consumo.

I prodotti oggetto del richiamo sono i ravioli senza glutine al prosciutto crudo in confezione da 250 grammi, appartenenti al lotto L178305 e con termine minimo di conservazione al 23/12/2017. Il secondo lotto richiamato è il numero L178303 di ravioli senza glutine ricotta e spinaci con termine minimo di conservazione al 23/12/2017, venduti in confezione da 250 grammi.

L’azienda specifica che il lotto di ravioli ricotta e spinaci sono stati richiamati a scopo precauzionale perché prodotti lo stesso giorno dei ravioli al prosciutto in cui è stata riscontrata l’anomalia organolettica.

I ravioli senza glutine a marchio Giusto sono venduti nei negozi specializzati e in farmacia. Si consiglia ai consumatori a non consumare i prodotti richiamati e a riportarli nei punti vendita d’acquisto dove saranno rimborsati.

Dal 1 gennaio 2017Il Fatto Alimentare ha segnalato 77 richiamiper un totale di 117 prodotti e 8 provvedimenti revocati. Per vedere gli altri clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo  pubblicato in Italia che  rivela i segreti e le criticità di un sistema che funziona poco e male. Ogni anno in Italia vengono ritirati dagli scaffali dei punti vendita almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. La questione riguarda grandi aziende come Barilla, Mars…, catene di supermercati che commercializzano migliaia di prodotti con i loro marchi (Esselunga, Coop, Carrefour, Auchan, Conad, Lidl, Eurospin…), e anche piccole e medie imprese. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore.

I lettori  interessati a ricevere l’e-book, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro  in formato pdf  “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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