Frutta nelle scuole: dopo i ritardi arrivano le confezioni da portare a casa… insieme a montagne di plastica. Gli ultimi guai dell’iniziativa
Frutta nelle scuole: dopo i ritardi arrivano le confezioni da portare a casa… insieme a montagne di plastica. Gli ultimi guai dell’iniziativa
Giulia Crepaldi 27 Maggio 2019Non c’è pace per Frutta nelle scuole. Questa volta a fare discutere sono le quantità eccessive di frutta e verdura consegnate ai bambini e l’abuso di plastica degli imballaggi. Il programma quest’anno era al centro delle polemiche perché è partito tardissimo: le prime consegne sono arrivate a maggio inoltrato, a poche settimane dalla fine dell’anno scolastico.
Come riporta Italiafruit News, per compensare la partenza tardiva del programma e rispettare i bandi di fornitura, oltre alla frutta già lavata e tagliata da mangiare a merenda, è stato deciso di consegnare ai bambini anche confezioni di mele, pere e altri frutti interi da portare a casa. Anche più di una alla volta. “Quando arriva il corriere – protesta un’insegnante sulla pagina Facebook di Frutta e verdura nelle scuole – sembra di essere al mercato ortofrutticolo”.
E insieme a tutti questi prodotti arriva anche una montagna di plastica. Diversi genitori hanno espresso perplessità per la scelta di consegnare per la merenda dei bambini – per comodità – frutta già tagliata, addizionata di antiossidanti e confezionata in sacchetti di plastica, quando invece si potrebbero distribuire frutti interi da sbucciare, senza alcun bisogno di imballaggi. Un packaging che abbonda anche nei prodotti da portare a casa, consegnati in confezioni identiche a quelle che si comprano al supermercato.
Questi sono solo gli ultimi di una serie di problemi che da tempo affiancano il progetto Frutta nelle scuole. Nel corso degli anni Il Fatto Alimentare ha raccolto diverse testimonianze di prodotti fuori stagione, arrivati troppo acerbi per essere mangiati, o troppo maturi, se non addirittura marci e ammuffiti, come è successo solo pochi giorni fa in alcune scuole della Sardegna.
Immagini: dai commenti alla pagina ufficiale di Frutta e verdura nelle scuole (Facebook)
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
L’iniziativa è lodevole, l’organizzazione da rivedere.
Purtroppo posso testimoniare che anche nella scuola di mio figlio in provincia di Padova le fragole sono arrivate marce…
Si tratta di un`ottima iniziativa gestita ed organizzata davvero male purtroppo. Intanto non ha senso che diano la frutta o la verdura da portare a casa. I bambini dovrebbero mangiarla a scuola. Invece alla scuola di mia figlia hanno consegnato angurie INTERE e carote a julienne, che io le ho proibito di mangiare perchè già mollicce causa inizio decomposizione. Oltre al fatto che vorrei tanto vedere quante vitamine rimangono in una carota tagliata a julienne e mangiata solo dopo alcuni giorni. Le angurie sono state usate nella festa di fine anno nel parco della scuola poichè, comprensibilmente, inutilizzabili all`interno delle aule (ve lo immaginate il pavimento dopo la merenda?).
Non parliamo della frutta acerba… albicocche e pere erano davvero immangiabili.
Insomma diciamo che se favorissero il km 0 sarebbe un`altra storia…
Bella iniziativa gestita – organizzata in modo fallimentare. Ritengo poco utile che la frutta – verdura venga data da portare a casa ai bambini, in quanto per valorizzare l’iniziativa la frutta – verdura dovrebbe essere gestita in classe sostituendo così merenda della giornata spesso poco salutare!!. L’effetto ottenuto è stato a mio avviso l’esatto opposto di quello di incentivare il consumo di frutta – verdura nei bambini in quanto in più occasioni è stata distribuita frutta – verdura già in stato di deterioramento – decomposizione ed in generale di aspetto peggiore di quella pre -confezionata in super offerta che si trova nella grande distribuzione. Quando il prodotto omaggiato non era deteriorato era un prodotto non di stagione acerbo e immangiabile. L’effetto sui miei figli è stato quello di chiederci di non consumare la frutta – verdura portata a casa dalla scuola ma di poter consumare la frutta – verdura già presente in casa!!
Peccato sprecare così una bella opportunità e le risorse economiche ad essa dedicate!!