Per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, Coltura & Cultura ha pubblicato un nuovo video sui cinque colori del benessere di frutta e verdura (guarda video sotto). Si tratta di consiglio da non sottovalutare, perché per mantenersi in forma occorre mangiare tanta frutta e verdura, almeno 5 porzioni al giorno, ciascuna di un colore diverso: rosso, giallo-arancio, verde, blu-viola e bianco.
Frutta e verdura hanno un ridotto contenuto calorico e forniscono acqua, zuccheri, vitamine, minerali, fibra alimentare e altri micronutrienti (Antociani, Carotenoidi, Flavonoidi…). Ogni colore corrisponde a sostanze specifiche ad azione protettiva, per cui solo variando è possibile coprire tutti i fabbisogni dell’organismo. Mangiare in modo fresco, naturale e colorato ci aiuta a combattere i radicali liberi (molecole nocive che ogni giorno attaccano le nostre cellule) ed i processi di invecchiamento cellulare. Frutta e verdura grazie alla loro grande varietà consentono le più ampie possibilità di scelta in ogni stagione.
La realizzazione del filmato è a cura di Coltura & Cultura, un sito sostenuto da Bayer CropScience con il patrocinio dell’Associazione Stampa Agroalimentare Italiana (ASA), che attraverso diversi interventi focalizza l’attenzione su come il cibo viene prodotto e come arriva sulle nostre tavole. Sul portale, dedicato a consumatori, professionisti e operatori del settore, si possono trovare libri gratuitamente consultabili e scaricabili, filmati e approfondimenti di esperti, sulle principali colture del nostro Paese.
Protagonista della narrazione è l’agronomo Duccio Caccioni, che in veste di brillante divulgatore ci racconta le mode passeggere nell’alimentazione e i consigli che invece restano sempre validi. Come recitava lo spot del sandwich gelato con il famoso claim “Du gust is megl che One”, lo stesso vale per frutta e verdura…Rosso, verde, bianco, giallo-arancio, blu-viola… “Cinque colori is megl che uan”.
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un’ottima base di partenza per le conoscenze delle buone abitudini alimentari, questo video, che però tace su particolari non proprio insignificanti ed ininfluenti, i residui da pesticidi ed altre sostanze chimiche usate nell’agricoltura convenzionale e non vado oltre, mi fermo qui.