Un focolaio di listeriosi ha investito tre Paesi europei – Danimarca, Germania e Francia – colpendo 12 persone, di cui quattro sono decedute. A causare il contagio, secondo le autorità sanitarie danesi, sarebbe stato il salmone affumicato a freddo prodotto in Polonia dall’azienda BK Salmon. Lo rivela un report congiunto dell’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa) e del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc).
Analisi di laboratorio hanno confermato che, in tutti i casi, è stato lo stesso ceppo a causare il contagio. Le infezioni da Listeria monocytogenes sono state registrate tra l’ottobre 2015 e il maggio 2018. I Paesi più colpiti sono Danimarca e Germania, che contano rispettivamente sei e cinque casi, mentre in Francia si è verificata una sola infezione, causata da una confezione di salmone marinato prodotta nello stesso stabilimento polacco.
Secondo l’Ecdc con tutta probabilità esiste una contaminazione ambientale nell’impianto polacco dove viene prodotto il salmone affumicato. Controlli svolti nello stabilimento hanno confermato la presenza del batterio nell’ambiente, anche se fino ad ora non è stato possibile accertare il ceppo rilevato nelle persone colpite. A questo punto delle indagini, però non si può escludere una contaminazione dei salmoni provenienti dalla Norvegia.
Le allerta per la presenza di Listeria monocytogenes nel salmone affumicato sono ricorrenti. La Listeria è un batterio che resiste e si riproduce anche alle temperatura del frigorifero, e per inattivarlo è necessario raggiungere i 70°C per almeno 10 secondi. Il rischio che si sviluppi la Listeria nel salmone si riduce quando il processo di affumicatura viene eseguita a caldo, perché le alte temperature usate durante il procedimento la inattivano, cosa che però non accade con quella a freddo, sempre più utilizzata, soprattutto per il salmone nordeuropeo. In ogni caso è importante conservare il salmone affumicato alla temperatura più bassa possibile tra 0 e 4° e consumarlo molto prima della data di scadenza indicata sulla confezione.
Tra il 2015 e il 2018 un’altra contaminazione ambientale persistente da Listeria, questa volta in uno stabilimento di verdure surgelate, ha provocato un’epidemia di listeriosi che ha colpito cinque Paesi europei ed è giunta fino in Australia, provocando 54 contagi e 10 morti con un richiamo di surgelati su scala mondiale, con ben 107 Paesi coinvolti.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.