Etichette: tre ministeri chiedono (in ritardo) all’UE di mantenere l’indicazione sull’etichetta dello stabilimento produzione. La posizione di Federalimentare
Etichette: tre ministeri chiedono (in ritardo) all’UE di mantenere l’indicazione sull’etichetta dello stabilimento produzione. La posizione di Federalimentare
Roberto La Pira 12 Febbraio 2015Ieri il Ministero dello sviluppo economico insieme ai rappresentanti del Ministero delle politiche agricole e del Ministero della salute, con le associazioni del commercio, hanno deciso di “verificare presso l’Unione europea un percorso in grado di assicurare l’obbligatorietà dell’indicazione dello stabilimento di produzione sulle etichette dei prodotti alimentari anche a livello nazionale”. Si tratta di un primo timido passo delle istituzioni che cercano di recuperare una situazione critica, che le organizzazioni dei consumatori hanno evidenziato e che anche la nostra petizione ha contribuito a evidenziare.
Si tratta di un parere simile a quello di Federalimentare che “ritiene che il venire meno dell’obbligo di indicazione della sede dello stabilimento di produzione in etichetta sia un danno
tanto per le imprese che per i consumatori. Reputiamo tuttavia che la reintroduzione del precetto su base nazionale, pertanto applicabile ai soli alimenti prodotti e venduti in territorio italiano,non sia lo strumento idoneo a tutelare il Made in Italy agroalimentare e a garantire la dovuta trasparenza al consumatore. La competizione tra le imprese italiane e straniere non avverrebbe infatti ad armi pari, per non parlare dell’informazione al consumatore. Come sarebbe infatti evidente il luogo di produzione per i prodotti non fabbricati in Italia?
In questo senso sosteniamo fermamente che la soluzione in grado di promuovere la produzione italiana e dare un’informazione completa al
consumatore sia quella di sollecitare l’UE a rendere applicabile tale obbligo a tutti i 28 Stati membri e di spostare, quindi, il dibattito in sede europea.”
Si tratta di un timido passaggio intrapreso da istituzioni molto distratte che dovevano attivarsi ben prima avendo avuto tre anni di tempo, prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento UE 1169 del 2011.
Sara Rossi
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Il Fatto Alimentare e Great Italian Food Trade hanno lanciato una petizione per chiedere che sulle etichette dei prodotti alimentari rimanga l’indicazione dello stabilimento di produzione
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Ritardo colpevole! Inoltre ricordo che la tutela del made in Italy è importante, ma quella del consumatore di più.
Ancora un vuoto normativo che già era stato pubblicato nel suo insieme da qualche anno…. basterebbe un decreto con il quale venisse specificato che in attesa della ri formulazione della 109 la attuale disposizione europea integra..ove non incompatibile.. la attuale legge sulla etichettatura…