Giovane donna con cestino della spesa guarda l'etichetta di un prodotto davanti allo scaffale di un supermercato

Niente etichetta anti-spreco, almeno per ora. La proposta della Commissione europea di aggiungere al termine minimo di conservazione (Tmc) la dicitura ‘spesso buono oltre’ non ha convinto tutti i Paesi membri, pare per problematiche legate alla traduzione nelle diverse lingue, che rischierebbero di rendere inefficace o poco comprensibile la frase in alcuni Paesi. La modifica all’etichettatura doveva essere presentata il 5 luglio, ma ora è slittata a data da destinarsi, per permettere alla Commissione di lavorare a un nuova proposta, fa sapere l’agenzia Ansa.

La proposta della Commissione di aggiungere un’etichetta anti-spreco sui prodotti con Tmc – di cui avevamo dato conto in questo articolo – era motivata dal fatto che “la maggior parte dei consumatori non comprende appieno la distinzione tra la scritta sulle etichette ‘da consumare entro…’ come indicatore di sicurezza (la scadenza, ndr), e ‘da consumarsi preferibilmente entro…’, come indicatore di qualità (il termine minimo di conservazione, ndr)”. Si stima, infatti, che a causa dell’errata interpretazione delle due diciture, in UE ogni anno vengano buttate 9 milioni di tonnellate di prodotti ancora commestibili, pari al 10% di tutto lo spreco alimentare generato dagli stati membri.

Uomo esamina etichetta di una conserva vegetale in vaso di vetro davanti agli scaffali del supermercato
La proposta di etichettatura anti-spreco della Commissione UE non ha convinto i Paesi membri ed è stata rinviata

In generale, un alimento con la dicitura ‘da consumare entro…’  non dovrebbe essere mangiato oltre la data indicata in etichetta per motivi di sicurezza, mentre un alimento oltre il termine minimo di conservazione può avere dei difetti organolettici, ma è ancora sicuro da consumare: quindi è ‘spesso buono oltre’. Molti prodotti a lunga conservazione, infatti, come la pasta o la passata di pomodoro, possono essere consumati anche uno o due mesi oltre il Tmc. Altri, invece, subiscono una rapida degradazione della qualità organolettica, come l’olio extravergine e il caffè, e conviene consumarli prima della data indicata in etichetta. In questo articolo trovate tutte le indicazioni per il consumo di alimenti oltre il termine minimo di conservazione.

La dicitura bocciata, però, compare già sull’etichetta di diversi prodotti in Italia. ‘Spesso buono oltre’ infatti è la frase utilizzata sull’Etichetta consapevole di Too Good To Go, introdotta nel nostro Paese nel 2021, e adottata da un gruppo di aziende in continua crescita, tra cui Granarolo, NaturaSì, Cameo ed Eridania (ne abbiamo parlato in questo articolo e in questo articolo). L’etichetta di Too Good To Go, oltre alla scritta ‘Spesso buono oltre’ presenta i disegni stilizzati di un occhio, un naso e una lingua, per invitare i consumatori e le consumatrici a osservare, annusare e assaggiare un prodotto che ha superato il Tmc prima di gettarlo nella spazzatura.

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