
Cambiamenti in vista per le etichette. No, non stiamo parlando del Nutri-Score, ma dell’indicazione del termine minimo di conservazione degli alimenti (e non della data di scadenza come hanno scritto in molti, riportando la notizia). Secondo quanto riferisce Ansa, la Commissione europea avrebbe presentato agli esperti degli Stati membri una proposta di revisione delle norme in materia, che prevederebbe l’aggiunta della dicitura ‘Spesso buono oltre…’ all’indicazione già presente ‘da consumarsi preferibilmente entro …’ . La nuova frase affiancata al termine minimo di conservazione (Tmc) dovrebbe contribuire a ridurre lo spreco alimentare.
La dicitura non suona nuova per gli addetti ai lavori visto che si tratta della stessa che compare sull’Etichetta consapevole che l’app antispreco Too Good To Go ha introdotto in Italia nel 2021, insieme a un gruppo crescente di aziende aderenti, tra cui Granarolo, NaturaSì, Cameo ed Eridania (ne abbiamo parlato in questo articolo e in questo articolo). L’etichetta di Too Good To Go, oltre alla scritta ‘Spesso buono oltre’ presenta i disegni stilizzati di un occhio, un naso e una lingua (vedi immagine sotto), per invitare i consumatori e le consumatrici a osservare, annusare e assaggiare un prodotto che ha superato il termine minimo di conservazione prima di buttarlo nella spazzatura. Per ora non si sa se la proposta europea preveda un formato grafico simile a questo o soltanto l’aggiunta della dicitura al Tmc.
L’adozione del provvedimento è giustificata dalla Commissione spiegando che “la maggior parte dei consumatori non comprende appieno la distinzione tra la scritta sulle etichette ‘da consumare entro…’ come indicatore di sicurezza (la scadenza, ndr), e ‘da consumarsi preferibilmente entro…’, come indicatore di qualità (il termine minimo di conservazione, ndr)”. Secondo un’indagine di Altroconsumo in Italia solo il 37% dei consumatori e delle consumatrici conosce davvero la differenza tra le due diciture: si stima che in Europa, a causa dell’errata interpretazione delle date di scadenza, vengano buttate 9 milioni di tonnellate di alimenti ancora commestibili ogni anno, pari al 10% di tutto lo spreco alimentare generato dai Paesi dell’UE.
La data di scadenza indica l’intervallo di tempo entro il quale un alimento può essere consumato in sicurezza, mentre il termine minimo di conservazione garantisce che entro la data segnalata il prodotto mantiene pressoché inalterate le sue caratteristiche organolettiche, ma, appunto, è ‘spesso buono oltre’. E questo ‘oltre’ a volte può essere lungo anche diverse settimane, o addirittura mesi. La pasta, le passate di pomodoro e il tonno sott’olio, ad esempio possono essere consumati anche uno o due mesi oltre il Tmc, mentre il caffè macinato e l’olio extravergine sono prodotti che è meglio consumare prima della data indicata dal produttore, che solitamente è di 18-24 mesi. In questi casi conviene non superare i 12 mesi per evitare perdite di aroma e sapore che rappresentano una caratteristica importante per questi prodotti. Nella tabella qui sotto trovate diversi gruppi di alimenti con il consumo consigliato oltre o prima del Tmc (qui l’articolo completo).
In questo articolo trovate tutte le informazioni sul consumo di alimenti oltre la data di scadenza.
© Riproduzione riservata Foto: Fotolia, Too Good To Go
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Secondo me era più sicura l’etichetta precedente.