Sugar-replacing tablets spoon on orange and red background

dolcificantiGentile redazione, sono la titolare di un e-commerce di alimenti senza zucchero e leggo la vostra testata da sempre ritenendola molto valida, nonché una delle poche indipendenti. Premetto che ho tentato di ricevere risposte dagli organi competenti (ho scritto all’Asl e alla sezione per la sicurezza delle etichette senza mai risposta), ho scritto anche all’Efsa, ma anche qui non ho ottenuto nessuna risposta. Con il prendere piede delle diete low carb, quindi senza zucchero, si sta iniziando a fare sempre più uso di dolcificanti anche in Italia. L’eritritolo è già ampiamente sdoganato ma, frequentando gli Usa, dove prendo sempre buoni spunti per il mio store, conosco e ritengo molto validi anche allulosio e monk fruit che in America hanno quasi del tutto rimpiazzato gli altri dolcificanti.

Ho cercato di tenere sotto controllo l’approvazione di questi due dolcificanti alternativi da parte dell’Efsa, per essere tra le prime a importare i prodotti americani che li contengono, ma dalle mie informazioni non dovrebbero ancora essere stati approvati. Almeno così mi sembra di aver capito dal sito dell’Efsa, perché non saprei dove altro cercare. Con mia enorme sorpresa constato però che diversi competitor hanno iniziato a vendere prodotti che contengono monk fruit. Questo per me è un vero danno e, soprattutto, mi viene da pensare che mi sia persa l’approvazione di questo dolcificante naturale?

Barbara Arlati

dolcificanti, White pills
Questi dolcificanti, già utilizzati negli Usa, non sono ancora stati autorizzati in Europa

Risponde l’avvocato Dario Dongo, esperto di diritto alimentare

L’allulosio è un ingrediente alimentare di grande interesse per la sua origine naturale, per il potere dolcificante e l’apporto energetico ridotto. È ampiamente utilizzato in Asia e Centro-Nord America, ma non è ancora stato ammesso in Unione europea, né in Inghilterra. Un consorzio d’imprese interessate ha presentato la richiesta di sua autorizzazione come novel food e si attendono nei prossimi mesi i pareri di Efsa e Fsa (Food Standards Agency, Uk). Per approfondimenti, si veda l’articolo pubblicato su GIFT (Great Italian Food Trade).

Il monk fruit, autorizzato dalla Fda (Food and Drug Administration, Usa) nel 2010 come edulcorante, non ha invece ricevuto l’autorizzazione della Commissione Europea. Efsa aveva pubblicato un’opinione scientifica al riguardo nel 2019, rilevando la carenza di prove tossicologiche nel dossier a suo tempo presentato dal richiedente. Per restare aggiornata sulle notizie, si può iscrivere gratuitamente alle newsletter di GIFT, FARE ed Égalité, a questo link.

© Riproduzione riservata; Foto: iStock, AdobeStock

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Barbara
14 Maggio 2022 20:33

Grazie mille per la puntuale risposta, in realtà si trovano già dei prodotti importati che li contengono, quindi venderli é comunque illegale prima che vengano autorizzati? Grazie ancora