Ecco qui una nuova puntata della rubrica in cui la dietista Abril González Campos, risponde alle domande che i nostri lettori inviano in redazione. Questa volta parliamo di dolcificanti per le persone con diabete.
La lettera su dolcificanti e diabete
Buongiorno, mi chiamo Pietro e da tempo sono un vostro lettore e abbonato. Vorrei un’informazione sui dolcificanti che un diabetico possa tranquillamente utilizzare. Io ho usato per molto tempo le bustine di stevia e attualmente sto usando l’edulcorante Diete.Tic. Purtroppo ho letto che questi prodotti non sono così sicuri e vorrei chiarimenti in merito. Proprio oggi ho letto su Google che esistono dei dolcificanti naturali provenienti dal Perù che hanno un indice glicemico più basso e non hanno effetti collaterali. Tra questi ho letto che la lucuma e yacón sono i migliori come indice glicemico.
Vorrei un suo parere in merito.
Grazie per la risposta.
Pietro

La risposta della dietista
L’alimentazione delle persone con diabete non è molto diversa da quella che possiamo consigliare alla popolazione in generale: “studi osservazionali hanno anche dimostrato che i modelli alimentari vegetariani, a base vegetale (possono includere alcuni prodotti animali) come il modello alimentare Mediterraneo e quelli DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) sono associati a un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.”(1).
Andrò molto indietro per dare una risposta puntuale alla sua domanda, cominciamo dalla classificazione dei carboidrati. Ci sono due grandi gruppi: carboidrati complessi e semplici (ne abbiamo parlato in questo articolo). Da questo ultimo gruppo abbiamo le evidenze che gli zuccheri liberi (inclusi gli zuccheri aggiunti) sono quelli correlati a effetti negativi nella salute, mentre gli zuccheri intrinseci o quelli che si trovano naturalmente negli alimenti non mostrano tali effetti perché sono ‘impacchettati’ con altre sostanze benefiche alla salute, tra cui fibra e antiossidanti. Da ricordare che in generale una delle funzioni dei carboidrati è quella di garantire combustibile non solo al nostro cervello ma per tutte le cellule del corpo. Ogni eccesso sia di fonti di carboidrati, proteine o grassi può portare a un accumulo di tessuto grasso e nel caso del diabete a una povera regolazione del glucosio nel sangue.
Se parliamo degli effetti collaterali degli zuccheri liberi e aggiunti, un altro aspetto importante da chiarire è che questa tipologia di zucchero non è un alimento essenziale nella nostra alimentazione, questo non vuol dire che non possiamo permetterci di gustare in maniera consapevole un dolce di pasticceria o fatto in casa, oppure un gelato artigianale o confezionato, il segreto (anche le linee guida internazionali lo sostengono) è la frequenza con cui vengono consumati.

Ci sono dolcificanti e dolcificanti
Nel caso dello yacón (Smallanthus sonchifolius), o lo sciroppo di questo tubero, e della polvere di lucuma (Lucuma bifera), un frutto originario del Perù, questi sono per definizione zuccheri liberi e quindi sono da applicare gli stessi suggerimenti indicati per lo zucchero da tavola: qualsiasi zucchero libero avrà gli stessi effetti collaterali.
Riguardo la stevia e simili “dolcificanti o succedanei dello zucchero, sono additivi alimentari utilizzati per conferire un sapore dolce ad alimenti e bevande quali bibite analcoliche, dessert, prodotti lattiero-caseari, dolci, gomme da masticare e prodotti a ridotto tenore calorico” ed è qui il punto chiave perché spesso sono interpretati erroneamente come sostituti dello zucchero aggiunto che si possono usare “liberamente e senza preoccupazioni”.
Nonostante la loro sicurezza sia garantita dalle autorità competenti (2 ) – si possono consultare le schede sulla sicurezza della stevia sul sito dell’EFSA –, ci sono studi che dimostrano effetti avversi che vanno dall’alterazione del microbiota intestinale a un aumento del rischio di alcune malattie (3). In merito l’OMS ha pubblicato un documento d in cui si sconsiglia il loro uso per la perdita di peso (ne abbiamo parlato in questo articolo). È importante avere una visione globale (e personalizzata) per poter fare una raccomandazione specifica sul consumo sia di zuccheri aggiunti e dolcificanti nelle persone con diabete.
Il potere dolcificante
Secondo l’OMS “i dolcificanti non sono una classe omogenea di composti, quindi ciascuno presenta una struttura chimica singolare. Di conseguenza, ogni dolcificante ha un’intensità di dolcezza e proprietà organolettiche diverse, che l’organismo le elabora in modo diverso” (4).
Dal punto di vista del gusto, quando scegliamo di dolcificare con questi prodotti purtroppo non si educa il palato a mangiare ‘meno dolce’ sebbene non ci siano calorie o un indice glicemico ‘basso’ (concetto poco utile nella pratica perché anche la frutta ha un indice basso per esempio).

I consigli
Come dietista consiglio:
- L’uso di un dolcificante può essere uno strumento nella riduzione nel consumo di zuccheri liberi, inclusi quelli aggiunti soprattutto nelle persone con diabete.
- Prediligete gli zuccheri naturalmente presenti negli alimenti perché saranno accompagnati da altri nutrienti (per esempio fibra) che migliorano il metabolismo delle fonti di carboidrati.
- Se si ha una predilezione per il gusto dolce è possibile scegliere di usare un dolcificante con un consumo discreto e a seconda dei gusti personali, nessun dolcificante è 100% sicuro o ‘naturale’; da non dimenticare che anche lo zucchero di canna o proveniente dalla barbabietola sono ‘naturali’.
- Se è presente uno scarso controllo della glicemia, è importante essere seguito da un professionista per capire se si tratta esclusivamente di un eccesso nel consumo di fonti di carboidrati – spoiler: la maggior parte delle volte non è così – ed equilibrare l’alimentazione per raggiungere un ottimo controllo metabolico nel lungo termine, evitando restrizioni senza senso e senza validità scientifica.
- Non eliminare nessun tipo di alimento; come detto in precedenza abbiamo tutte le evidenze che il modello alimentare mediterraneo, che comprende tutti i gruppi di alimenti, permette un buon controllo della glicemia nel lungo termine.
- Imparare a gustare gli alimenti come si trovano in natura o poco zuccherati e dolcificati, ha più conseguenze per la salute non mangiare un frutto con l’erronea convinzione che la frutta è ‘zuccherina’ che usare un cucchiaino di zucchero o dolcificante nel caffè.
- Per le persone con diabete (ben gestito) o le persone in generale è importante imparare a fare scelte consapevoli nel consumo di zucchero libero, senza demonizzarlo (non è un veleno!), ricordiamo che è ‘consentito‘ un consumo minimo giornaliero (5), certo non indispensabile, ma ci può permettere di portare avanti uno stile di vita sostenibile nel lungo termine, perché mangiare è alla fine un piacere.
Referenze:
- Prevention or Delay of Diabetes and Associated Comorbidities: Standards of Care in Diabetes—2025
- EFSA – Dolcificanti
- Is the Use of Artificial Sweeteners Beneficial for Patients with Diabetes Mellitus? The Advantages and Disadvantages of Artificial Sweeteners
- Use of non-sugar sweeteners: WHO guideline
- Guideline: sugars intake for adults and children
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Dietista MSc PhD. Master in Scienze fisiologiche. Dottorato di ricerca in biologia vascolare e ipertensione arteriosa. Specializzata nella cura dell’obesità e dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Si occupa in particolare di educazione alimentare negli adolescenti e adulti.



Non ha parlato dell’Eritritolo che si sta rivelando come il miglior dolcificante, o, almeno, fra i migliori. Ha un margine di rischio bassissimo, inferiore a -Stevia, ecc, Purtroppo ancora poco conosciuto.
Abril Gonzalez Campos
mar 7 ott, 11:53 (23 ore fa)
a me
Grazie della sua osservazione.
Non c’è un dolcificante 100% sicuro o”migliore”. Lo zucchero o qualsiasi dolcificante va usato con certe accortezze di cui parliamo nell’articolo .
La nuova valutazione dell’EFSA, pubblicata a dicembre 2023, suggerisce cautela nell’uso massiccio dell’eritritolo lasciando valida l’avvertenza nelle etichette sugli effetti lassativi.
https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.2903/j.efsa.2023.8430
Il suggerimento per la popolazione in generale è quello di ridurre ad un consumo minimo gli zuccheri liberi. Il problema di un eccessivo consumo di zuccheri liberi non si risolve cambiando lo zucchero per un dolcificante.
ove possibile preferisco mangiare senza zucchero, dove posso.