Dopo un anno di pandemia di Covid-19, sappiamo bene che la scomparsa del senso dell’olfatto e anche del gusto sono un campanello d’allarme collegato al contagio da Sars-CoV-2. Sappiamo anche che può protrarsi a lungo nel tempo, anche per mesi. Ora si cerca di capire per quante persone anosmia e ageusia, rispettivamente la perdita di olfatto e gusto, diventano persistenti e per quanto tempo. È quello che hanno fatto i ricercatori dell’Università del Québec, in uno studio preliminare che sarà presentato al congresso virtuale dell’Accademia americana di neurologia, dal quale emerge come per alcune persone la scomparsa di questi sensi possa durare anche cinque mesi.
I ricercatori canadesi hanno coinvolto nell’indagine più di 800 operatori sanitari che sono risultati positivi al coronavirus, a cui hanno fatto completare un questionario e un test per valutare il proprio gusto e odorato cinque mesi dopo la diagnosi di Covid-19. I partecipanti dovevano giudicare il livello dei propri sensi da zero (nel caso di totale assenza) a 10 ( voto da assegnare alle condizioni normali). Dai risultati preliminari dello studio emerge chiaramente che una buona parte delle persone non aveva ancora recuperato completamente gusto e olfatto.

Proprio l’odorato sembra essere il più colpito. Dei 580 partecipanti che riportano di averlo perso durante la malattia, il 51% afferma di non averlo recuperato completamente (iposmia) dopo cinque mesi e il 17% di soffrire di anosmia persistente. Tra le 527 persone che hanno perso il gusto, invece, il 38% lamenta di non essere ritornato alla condizione di partenza, e quindi di soffrire di ipogeusia, mentre il 9% dopo cinque mesi è ancora privo del senso del gusto. Al momento dell’indagine, in media, l’odorato è stato valutato a un livello di sette su 10, mentre il gusto a otto su 10.
“Sebbene il Covid-19 sia una patologia nuova, ricerche precedenti mostrano che la maggior parte delle persone perde il senso dell’olfatto e dell’odorato nelle prime fasi della malattia – spiega Johannes Frasnelli, uno degli autori dello studio – Volevamo andare oltre e vedere per quanto tempo nelle persone con Covid-19 indugi questa perdita di olfatto e gusto, e quanto sia severa”
“I nostri risultati – continua Frasnelli – mostrano che una compromissione del senso del gusto e dell’olfatto può persistere in un certo numero di persone con Covid-19. Questo mette in evidenza l’importanza di seguire gli individui che sono stati infettati e la necessità di ulteriori studi per scoprire l’entità dei problemi associati al Covid-19”.
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Roberto La Pira