Il 21 aprile 2021, il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto “riaperture”, che, come dice il nome, contiene tutte le date e le regole per la ripresa delle attività sospese per il contenimento del Covid-19 durante i mesi appena trascorsi. A partire dal tanto atteso ritorno delle zone gialle, che saranno ripristinate da lunedì 26 aprile, e insieme ad esse la riapertura dei confini regionali le novità riguardano molti esercizi commerciali, come bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie e altre attività del settore della ristorazione.
Dal 26 aprile, infatti, nelle zone gialle finalmente riaprono bar, ristoranti e altri esercizi di somministrazione di cibo e bevande, sia a pranzo che a cena, ma solo con servizio al tavolo ed esclusivamente all’aperto, nel rispetto dei limiti orari per gli spostamenti. Il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00 del mattino del giorno successivo resta infatti in vigore fino al 31 maggio, e successivamente si deciderà se modificarlo o eliminarlo sulla base dei dati epidemiologici. Niente limiti di orario invece per la ristorazione alberghiera, ma limitatamente ai propri ospiti.
Da lunedì 1° giugno, sempre nelle zone gialle, ristoranti e bar possono riaprire anche al chiuso con consumo al tavolo, ma solo dalle 5.00 alle 18.00. Come prima, restano aperti gli esercizi di ristorazione presenti nelle aree di servizio lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.
Per quanto riguarda la ristorazione, non paiono esserci novità per le zone rosse e arancioni, attualmente vige il divieto di consumare cibi e bevande all’interno di bar, ristoranti e altre attività di ristorazione e nelle loro adiacenze. È invece consentita la vendita di cibi e bevande da asporto dalle 5.00 alle 22.00, ma dalle 18.00 il take away è vietato per i bar senza cucina (e esercizi simili). La consegna a domicilio è permessa senza limiti di orario e di attività.
© Riproduzione riservata Foto: stock.adobe.com
[sostieni]
Per Pasqua e Pasquetta divieto assoluto di mangiare all’aperto, con tanto di elicotteri delle forze dell’ordine che sorvegliavano parchi e giardini, adesso obbligo di servire da mangiare all’aperto per bar e ristoranti, tutto molto logico… oppure no?
Comunque rimane il divieto di organizzare anche all’aperto pranzi per cerimonie (matrimoni, cresime, comunioni…) ma le cerimonie in chiesa e comune sono permesse? Se si cosa vieterebbe comunque ai partecipanti di andare al ristorante come comuni clienti e sedersi al ristorante all’aperto (4 per tavolo esclusi i conviventi che possono fare tavolata)?