Aggiornamento 19 ottobre 2020: il Dpcm firmato il 18 ottobre dal presidente del Consiglio ha apportato alcune modifiche agli orari di apertura e alle attività di ristoranti, bar e altri esercizi del settore dalla ristorazione: le attività sono consentite dalle 5 alle 24 con consumo al tavolo e con un massimo di sei persone per tavolata, e fino alle 18 senza consumo al tavolo; resta sempre consentita l’attività con consegna a domicilio e, fino alle 24, con asporto. I locali devono obbligatoriamente esporre all’esterno un cartello che indichi il numero massimo di persone ammesse. Non è prevista nessuna limitazione per i ristoranti all’interno degli ospedali, negli aeroporti e le autostrade.
Il nuovo Dpcm firmato il 13 ottobre 2020 dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, contiene misure urgenti di contenimento del contagio da coronavirus Sars-CoV-2 sull’intero territorio nazionale e individua precise norme per i vari settori del commercio.
Il decreto consente le attività dei servizi di ristorazione tra cui pub, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, fino alla mezzanotte se con servizio al tavolo, fino alle 21 senza servizio al tavolo. Consente anche la ristorazione a domicilio e quella da asporto, con divieto di consumazione sul posto, o nelle adiacenze dei locali, di cibi e bevande dopo le ore 21. Fissato a 30 il limite del numero delle persone che potranno partecipare a cerimonie civili e religiose, come matrimoni e battesimi. Ne avevamo già parlato in questo articolo.
Un allegato al decreto fissa in dettaglio le regole da seguire per i vari esercizi pubblici e descrive i numerosi elementi da prendere in considerazione da parte dei gestori (per leggere il testo completo clicca qui). Riportiamo di seguito le misure da adottare nei ristoranti, nei bar e negli altri esercizi della ristorazione.
Queste indicazioni si applicano per ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie (anche se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali), nonché per l’attività di catering (in tal caso, se la somministrazione di alimenti avviene all’interno di una organizzazione aziendale terza, sarà necessario inoltre rispettare le misure di prevenzione disposte da tale organizzazione).
- Predisporre un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti che non conoscono la lingua italiana.
- Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso superi i 37,5 °C.
- È necessario rendere disponibili prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno.
- È consentito mettere a disposizione dell’utenza, possibilmente in più copie, riviste, quotidiani e materiale informativo per un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani.
- Sono consentite le attività ludiche che prevedono l’utilizzo di materiali di cui non è possibile garantire una puntuale e accurata disinfezione (ad esempio carte da gioco), purché siano rigorosamente rispettate le seguenti indicazioni: obbligo di mascherina; igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro sia tra giocatori dello stesso tavolo, sia tra tavoli adiacenti. Nel caso dell’utilizzo di carte da gioco è consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi.
- Negli esercizi che dispongono di posti a sedere, privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle persone che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. In tali attività, non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere.
- Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei locali, in modo da mantenere almeno un metro di separazione tra le persone.
- Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, dehor), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno un metro.
- I tavoli devono essere disposti in modo da assicurare almeno un metro di separazione tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non sono soggette al distanziamento interpersonale (per esempio persone conviventi). Quest’ultimo aspetto riguarda la responsabilità individuale. La distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.
- La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno un metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che ne sono esentate in base alle disposizioni vigenti.
- È possibile organizzare buffet mediante la somministrazione di cibo e bevande da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per i clienti di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso l’obbligo di mantenere la distanza e di utilizzare la mascherina. La modalità self-service può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose. In particolare, la distribuzione degli alimenti dovrà avvenire evitando la formazione di assembramenti, anche attraverso una riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali; dovranno essere anche valutate misure come segnaletica a terra o barriere per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet.
- Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igienizzazione delle mani (prima di ogni servizio al tavolo).
- Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo ilmantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
- La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche; in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, possibilmente al tavolo.
- I clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non sono seduti al tavolo.
- Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di pulizia e disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non disinfettabili (saliere, oliere, ecc). Per i menù favorire la consultazione online sul proprio cellulare, o predisporre menù in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere.
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L’anello debole della prevenzione sono i clienti. Gli stessi che intasano vie e piazze, di sera, senza rispettare le distanze e senza mascherina. E soprattutto senza aver capito niente dopo mesi di pandemia. Mi scrive un’amcia che dirige un locale a Milano: “Ieri al telefono ho dovuto discutere con una laureanda perche le ho detto che per il taglio torta non si sarebbero potuti alzare tutti e mettersi intorno.”
Così come si è fatto con le targhe alterne i clienti dovrebbero andare al ristorante tutte le sere spargendo si 7 giorni quello che si faceva solo su giorno festivo festeggiare nel rispetto rigoroso delle regole tutti i giorni un po’.
Si tratta di cambiare le abitudini non dividendo tra in modo ottuso tra spese utili o spese voluttuarie, ma nel rispetto massimo della prevenzione e del distanziamento, occupard e utilizzare tutti gli spazi fisici e temporali di cui no ci eravamo accorti o che non di erano mai attivati.
Sandro Malossi
Domanda: ma chi ha un’attività, come un bar , aperto 24h come funziona?
Grazie
Un chiarimento: “negli esercizi che dispongano di posti a sedere privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle persone che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni…”
SEMBRA CHE L’ELENCO DELLE PERSONE CHE SONO ENTRATE SENZA PRENOTAZIONE E ABBIANO OCCUPATO DEI POSTI A SEDERE NON DEBBA ESSERE FATTO. E’ giusto?
Il senso della norma è tracciare le presenze in un dato giorno ed un dato orario qualora vi fosse la presenza di un positivo.
Detto questo appare chiaro che nel momento in cui il cliente si siede ci rimane per un periodo X e quindi deve essere registrato.
Un dubbio grandissimo… ma i 4 mq a cliente per il calcolo del numero massimo dei posti a sedere, come previsto dalle linee guida, non si deve più rispettare?? se così non è, da dove si evince??
grazie