È stato ripetuto fino alla nausea: una delle più importanti azioni che tutti possiamo compiere per evitare il nuovo coronavirus (e molte altre infezioni) è lavarci bene le mani. Ma come si fa a lavarle in maniera accurata? Lo spiega Antonello Paparella, microbiologo alimentare dell’Università di Teramo, nella puntata della rubrica Cosa mangiamo del TGR Rai andata in onda il 6 marzo.
Un lavaggio molto accurato delle mani deve durare almeno 40-60 secondi deve essere ripetuto quando si rientra in casa, prima di cucinare e mangiare, ogni volta che si esce dal bagno e più volte nel corso della giornata. Paparella ci ricorda che quando si lavano le mani bisogna assicurarsi di non tralasciare nessuna parte, polso compreso. Per prima cosa bisogna bagnare le mani, poi mettere il sapone sul palmo e a questo punto si inizia a strofinare come mostrato nel video qui sotto.
Dopo aver sciacquato le mani, bisogna fare a attenzione a non chiudere il rubinetto con le mani appena lavate: a questo proposito si possono usare i gomiti o la salvietta per asciugarle.
Lo stesso procedimento vale per quando si igienizzano con un gel disinfettante, senza la parte di risciacquo e asciugatura, ovviamente.
© Video TGR Rai
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Per la manopola del rubinetto si può anche procedere al suo lavaggio mentre stiamo lavandole nostre mani, magari con un prodotto apposta per le superfici!
Mancano un po’ di consigli: ad esempio, senza diventare paranoici:
I prodotti acquistati potrebbero essere stati contaminati attraverso una catena di contatti. Gli involucri di confezionamento possono rappresentare un veicolo: un cartone o bottiglia del latte acquistata potrebbe conservare contaminazione quando andiamo a riprenderla dal frigorifero. Il bancomat lo stesso, non parliamo del denaro liquido.
Noi non ci accorgiamo di quanto le superfici conservano le contaminazioni, se non siamo abituati a pensarlo.
Altro esempio: mai asciugare in questo periodo i piatti e le stoviglie con strofinacci, è uno dei modi con cui distribuire ben bene eventuali contaminazioni: lasciarli invece scolare passivamente. Per la stessa ragione, non sciacquarli con le mani dopo il loro lavaggio, operazione contaminante e assolutamente inutile ma molto difficile da essere compresa: ciò che è lungo e difficile da sciacquare non sono le stoviglie, ma le mani su cui rimane la sensazione di detergente a lungo; sulle stoviglie il detersivo se ne va in meno di un secondo; fate la prova se non ci credete con una pila di piatti già lavati consecutivamente e lasciati impilati: dopo che avete sciacquato “bene” il primo (in realtà vi siete sciacquati/e bene le mani) i successivi sono già sciacquati senza bisogno di ripassarli con le mani.
Secondo me mancano alcuni dettagli importanti:
il lavaggio a pettine delle dita, il fatto che ci si debba sciacquare con il getto che parte dalle dita con i polsi verso il basso, in modo che l’acqua scorra verso i polsi (la parte meno igienizzata).
Nell’asciugatura idem, si parte dalle mani per finire con i polsi.