Cosa sono le contaminazioni crociate tra alimenti? Un video dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie spiega come evitarle in cucina
Cosa sono le contaminazioni crociate tra alimenti? Un video dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie spiega come evitarle in cucina
Giulia Crepaldi 26 Aprile 2019Uno dei rischi più sottovalutati in cucina è quello delle contaminazioni crociate tra alimenti. Per spiegarci in maniera chiara e semplice come funzionano, perché sono tanto pericolose e come fare ad evitarle, gli esperti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie hanno realizzato un nuovo video della serie “100 secondi”.
Le contaminazioni crociate sono trasferimenti accidentali di microrganismi patogeni (oppure pericolosi per alcuni gruppi sensibili) o sostanze chimiche come tossine e allergeni da un alimento all’altro, che può avvenire in modo diretto o indiretto. La contaminazione diretta si verifica per contatto fisico tra due alimenti o per gocciolamento. Il trasferimento indiretto, invece, avviene attraverso le mani, le superfici di lavoro e gli utensili da cucina.
Per evitare le cross-contaminazioni, gli esperti raccomandano di lavare sempre le mani prima e dopo aver manipolato un alimento, così come le superfici e gli utensili tra una lavorazione e l’altra, e non usare mai gli stessi attrezzi per cibi crudi e cotti. Inoltre, non si devono mai lavare le carni crude: gli schizzi d’acqua possono diffondere i microrganismi sulle superfici della cucina.
Per conservare gli alimenti senza trasferimenti di microrganismi o sostanze pericolose, si raccomanda di coprire sempre gli alimenti crudi, utilizzando contenitori che prevengono gocciolamenti, e riporli negli scomparti bassi del frigorifero, ben separati dai cibi cotti e pronti al consumo.
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.