L’elemento più sorprendente è la tabella nutrizionale riferita a 22g, pari alla metà del contenuto della busta. L’ultima chicca è “Cheese tris” uno snack con tanto di super-eroe in copertina. In questo caso la razione consigliata è di 20 g anche se la confezione contiene quasi tre porzioni. Inoltre il valore calorico riferito a 100 g è molto alto e pari a 500 kcal, con 25 g di grassi e 0,6 g di sodio oltre a consistenti dosi di glutammato.

 

Frito Lay Snacks
In America Latina le malattie legate a obesità e sovrappeso hanno incidenza endemica e crescente a ritmo vertiginoso

In America Latina – come abbiamo mostrato di recente –  le malattie legate a obesità e sovrappeso hanno incidenza endemica e crescente a ritmo vertiginoso. Le cause sono molteplici, e tuttavia trovano un denominatore comune nella prevalenza delle bevande zuccherate gassate rispetto al consumo di acqua potabile, nell’ampia diffusione di “junk-food” e nella vita sempre più sedentaria. Le industrie del “food & drink”, come quelle del “retail” e del “food service”, non si possono chiamare fuori. E proprio a partire dall’Europa i grandi attori della produzione e distribuzione del cibo hanno iniziato ad assumere vari impegni. L’intento è offrire ai consumatori la possibilità di scegliere alimenti e bevande più o meno compatibili con diete equilibrate di cui tutti hanno bisogno. Inizia a delinearsi il concetto di responsabilità nutrizionale, come capitolo essenziale della Corporate Social Responsibility. Ma evidentemente le scelte di marketing in altre zone del pianeta da parte di alcune multinazionali  non sono proprio omegenee.

 

“Il mondo è piccolo, e la gente mormora”, ribadiva Enrico Braschi in tempi ormai lontani.  È giunta l’ora di gridare, anziché mormorare, contro le politiche incoerenti di questi gruppi.

 

Dario Dongo

 

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antonio pratesi
antonio pratesi
15 Gennaio 2014 17:16

“Politiche incoerenti di questi gruppi?” In realtà le loro politiche sono PERFETTAMENTE COERENTI = devono e vogliono vendere di più.

Quindi i buoni propositi sono solo chiacchiere per allocchi. “Nessuno si impone autonomamente delle regole per guadagnare meno”.

Deve essere lo Stato ad intervenire (altro che codici di autoregolamentazione)!

Leggete “Food Politics” di Marion Nestle e avrete le conferma della loro coerenza.

A Pratesi
Medico Dietologo