La pubblicità dell’integratore alimentare Ginpent è ingannevole e in contrasto con le norme che regolano la comunicazione commerciale di questi prodotti. Lo ha stabilito il Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), che con l’ingiunzione n. 35/24 del 13/11/2024 ha chiesto ad Ambrafarm Srl la cessazione dell’inserzione rilevata su Il Giornale in data 08/10/2024, in quanto manifestamente contraria agli articoli 2 e 23bis del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria. Secondo lo IAP, infatti, la pubblicità attribuisce all’integratore un’efficacia che va oltre quella propria di questa tipologia di prodotti
La pubblicità dell’integratore
La pubblicità contestata si apre con la domanda “Il tuo apparato circolatorio è in salute?”, fa un elenco di sintomi che possono indicare una cattiva circolazione cardiovascolare e illustra il prodotto evidenziando che: “aiuta la regolare funzionalità dell’apparato cardiaco”, “rafforza le tue difese e il sistema vascolare in modo naturale”, “utile anche nello sport per aumentare la tolleranza all’esercizio”, “Migliora la circolazione e fornisce un sostegno alle esigenze fisico-sportive” e “Favorisce l’assorbimento di prodotti benefici per l’attività sportiva”.
L’azienda non è riuscita a dimostrare la veridicità delle affermazioni contenute nell’inserzione, che attribuiscono al prodotto un’efficacia che non possiede. Un integratore, infatti, può solo mantenere uno stato di buona salute, ma non può avere gli effetti di un farmaco. In questo caso il princio attivo è il Gynostemma pentaphyllum, pianta originaria dell’Asia Orientale, conosciuta comunemente col nome di jiaogulan. La lista ministeriale dei botanicals riconosce a questo principio attivo solo le funzioni legate a “Metabolismo dei carboidrati e dei lipidi. Funzionalità epatica. Funzionalità delle prime vie respiratorie. Regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare”
Ginpent e lo IAP
Il Comitato di Controllo non ritiene quindi ammissibile alcun riferimento all’insufficienza cardiaca, che è una patologia, ai sintomi elencati nella pubblicità, al miglioramento della tolleranza all’esercizio fisico, o al rafforzamento delle difese o del sistema circolatorio. Per queste ragioni, lo IAP ha giudicato la pubblicità ingannevole e in contrasto con le norme che regolano la comunicazione commerciale degli integratori alimentari e ne ha richiesto la cessazione
Lo IAP aveva già censurato una pubblicità dell’integratore alimentare Ginpent quasi 10 anni fa, nel febbraio del 2015, anche in quel caso per la violazione degli articoli 2 e 23bis del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria. In quell’occasione l’inserzione esordiva con la frase a caratteri cubitali: “Ha scoperto l’albero della vita il Ginpent”. Sotto di essa era presente un elenco dei presunti e molteplici benefici dell’integratore: dall’influenza, al colesterolo, fino al mal di stomaco, e molto altro.
© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock, Ginpent
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.