Cannucce di plastica monouso colorate vs cannuccia riutilizzabile di metallo e cannuccia di bambù o carta

Solo negli Stati Uniti, si stima che ogni giorno i consumatori utilizzino 500 milioni di cannucce usa e getta. E anche se stabilire quante esattamente finiscano nell’ambiente è assai complicato, è indubbio che questi oggetti così elementari, in uso da decenni, contribuiscano in misura significativa alla dispersione di plastiche e altri materiali non degradabili e spesso nocivi nell’ambiente e nei mari. 

Per questo colossi come McDonald’s e Starbucks hanno iniziato a sostituire le cannucce in plastica con altre in materiali come la carta, mentre lo stato della California ne ha vietato l’impiego. Eppure, come ricorda la BBC in un lungo articolo sul tema, non sono le cannucce a rappresentare una fonte primaria di inquinamento marino da plastica. La famigerata Great Pacific Garbage Patch, l’isola galleggiante di  rifiuti in plastica composta da 1,8 trilioni di frammenti, è fatta per circa la metà da materiali derivanti dalle attività della pesca.

Bicchiere di plastica trasparente con coperchio e cannuccia che contiene bevanda al caffè; concept: Starbucks
Colossi come McDonald’s e Starbucks hanno iniziato a sostituire le cannucce di plastica con alternative in carta

Le cannucce sono solo una piccola frazione dei rifiuti di plastica

Secondo il rapporto dell’Ocse Global Plastic Outlook, del 2022, ogni anno nel mondo si producono 380 milioni di tonnellate di rifiuti plastica, 23 dei quali si disperdono nell’ambiente. Di questi 1,7 milioni finiscono nei mari. Secondo altre stime questa cifra sarebbe sottostimata e nel mare ne finirebbero fino a 12,7 tonnellate. Dei 380 milioni, 43 provengono dal packaging e altri prodotti di consumo, compresi gli imballaggi monouso per cibo e bevande. Di questi, 14 milioni, pari al 3,7%, sono di polipropilene, il materiale con cui sono realizzate le cannucce.

Secondo le Nazioni Unite, la produzione annuale di plastica è pari a 460 milioni di tonnellate ed è in aumento. Anche per questo nel 2022 la stessa Onu ha intrapreso un lavoro per giungere a un trattato globale, al quale partecipano 170 Paesi, e che dovrebbe essere attuato entro il 2024.

Donna con guanto mostra cannucce di plastica raccolte tra i rifiuti su una spiaggia
Le cannucce di plastica sono solo una piccola frazione dei rifiuti di plastica che finiscono nell’ambiente

Anche se esistono oggetti che contribuiscono in misura ben più rilevante all’inquinamento da plastica, le cannucce rappresentano qualcosa su cui è possibile intervenire con relativa facilità, a partire dalle scelte personali. Per questo, ci si è mossi verso alternative come le bioplastiche o la carta, per quelle monouso.

Le alternative: cannucce in bioplastica

Per quanto riguarda le cannucce in bioplastica, il materiale più usato è l’acido polilattico (Pla). Tuttavia, secondo uno studio (ormai piuttosto datato, del 2014), l’impatto in termini di emissioni di CO2 di questi materiali sarebbe superiore a quello delle plastiche tradizionali, soprattutto per quanto riguarda l’impiego dei terreni usati per coltivare le piante da cui derivano le materie prime vegetali necessari a realizzarli. E non è tutto: l’acido polilattico, secondo un altro studio, questa volta del 2022, sarebbe meno biodegradabile del previsto. 

Cannucce di carta colorate su sfondo giallo
Non è chiaro l’impatto ambientale delle cannucce di carta, che secondo alcuni ricercatori potrebbe essere superiore a quello delle versioni di plastica

Le cannucce di carta

Per quanto riguarda quelle in carta, secondo una ricerca del 2022, le emissioni associate varierebbero da un quarto di quelle delle cannucce tradizionali all’equivalenza. In alcuni casi si avrebbero addirittura emissioni superiori, anche in questo caso per il consumo di suolo. Inoltre, spesso contengono Pfas. Indubbiamente, però, il ciclo vitale marino di queste cannucce è molto più breve, rispetto a quello delle cannucce in plastica.

C’è poi un altro aspetto da tenere in considerazione, per le cannucce in carta: non sono praticamente mai riciclabili (proprio per gli Pfas) e secondo un rapporto del governo britannico, quando finiscono in discarica causerebbero emissioni superiori a quelle delle cannucce in plastica. Non necessariamente, quindi, le alternative monouso sono migliori rispetto alle cannucce in plastica, e molto resta ancora da calcolare con precisione.

Una ragazza tiene in mano tre cannucce d'acciaio all'aperto
Le emissioni prodotte dalla realizzazione delle cannucce di vetro e acciaio sono più alte di quelle della plastica, ma queste alternative possono essere riutilizzabili centinaia di volte

E quelle riutilizzabili?

Non va molto meglio per le cannucce riutilizzabili, in vetro, in acciaio inox o in materiali come il bambù. Secondo una stima recente, una cannuccia in vetro è responsabile di emissioni che sono circa 44 volte quelle di una cannuccia in plastica. Invece una cannuccia di acciaio produce emissioni pari a 148 volte quelle della plastica, mentre il bambù emette un quantitativo di CO2 che sarebbe 27 volte quello della plastica equivalente. In base a un altro rapporto, poi, sarebbe necessario utilizzare una cannuccia in vetro da 23 a 39 volte per neutralizzarne l’impatto di CO2, e da 37 a 63 volte una in acciaio. Per fortuna, però, di solito queste cannucce possono essere riutilizzate centinaia di volte e non finiscono in mare.

In definitiva, la questione delle cannucce è molto più articolata del previsto e gli impatti ambientali dipendono dai parametri osservati. La soluzione migliore e la più efficace è quella di rinunciare alle cannucce ogni volta che è possibile, cioè quasi sempre, a prescindere dai materiali con cui sono realizzate.

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Silvana
Silvana
12 Dicembre 2023 11:49

Molto più ecologiche le vecchie cannucce di paglia.

Katia
Katia
12 Dicembre 2023 17:15

Buongiorno, sono preoccupata, io sono una bevitrice di acqua in bottiglia e per comodità al lavoro, bevo direttamente dalla bottiglia.
Perché non cominciano a vendere l’acqua nelle bottiglie di vetro?

Valeria Nardi
Reply to  Katia
13 Dicembre 2023 10:15

Gentilissima, l’acqua in bottiglia c’è, non è così diffusa ma si può trovare. Anche online si possono fare dei contratti di abbonamento.

Patrick
Patrick
12 Dicembre 2023 18:26

Io uso quelle di vetro di un’azienda tedesca da quasi cinque anni, tutti i giorni per l’influso la sera e anche per colazione (per salvaguardare i denti da caffè e altre sostanze), quindi direi che ho ampiamente recuperato il gap Eco.
Ero preoccupato dai recenti studi in cui, anche le cannucce in vetro contengono Pfas.
Fortunatamente, contattato il produttore, mi ha rassicurato che il tipo di vetro usato non dovrebbe essere soggetto a pfas (nell’esame pubblicato, mi sembra di ricordare che il problema era il borosilicato,non usato nelle mie cannucce…) poiché fatte con altro tipo di vetro, ma condurranno esami a cui, spero, mi daranno risposta.
È comunque preoccupante che non ci sia più nessuna sicurezza su materiali e cibo, neppure i più ecologici.

Cassandra
Cassandra
16 Dicembre 2023 12:48

La conclusione è: non c’è attività umana che non impatti sul pianeta.
Dobbiamo sempre e solo evitare scarti,consumi eccessivi…anche se questo è scomodo. La vita di un tempo dobbiamo scordarcela. Non C’è modo di reinventarsela con stratagemmi…va abbandonata.