
Cani al supermercato sì, cani al supermercato no. La questione pare essere così spinosa da spingere il ministero della Salute a pubblicare non una, ma ben due note di precisazione. La prima in risposta a un cittadino che chiedeva chiarimenti sull’accesso degli animali domestici negli esercizi di vendita di alimenti, la seconda in seguito alle proteste di alcune associazioni animaliste. Come riporta AnmviOggi, il sito dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, la risposta a questa domanda, in sintesi, è: sì, i cani possono entrare nel supermercato, se il regolamento della catena (o il titolare) lo consente, ma senza venire a contatto con il cibo.
Nella nota, Ugo Della Marta, direttore generale della Sicurezza alimentare del ministero della Salute, ricorda come il regolamento europeo 852/2004 stabilisca che “nei luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati è necessario che l’Operatore del settore alimentare predisponga procedure adeguate per tenere sotto controllo la presenza di animali infestanti ed impedire l’accesso agli animali domestici.” E siccome il supermercato non può essere considerato esclusivamente un luogo di distribuzione di alimenti, a causa del proliferare di laboratori interni di produzione (dai reparti gastronomia ai chioschetti di sushi), la regola vale anche per loro.

Se ci limitassimo al regolamento europeo, quindi l’accesso dei cani nei supermercati sarebbe vietato. Nel corso degli anni, invece, numerose amministrazioni locali hanno approvato regolamenti comunali che prevedono la possibilità di accesso dei cani nei pubblici esercizi. Di conseguenza, precisa la nota, “le regole di accesso e le limitazioni devono essere stabilite in primis dal responsabile legale dell’esercizio, sulla base dell’attività svolta e in base alle valutazioni condotte per verificare che sussistano le condizioni necessarie”. Se l’esercente decide di ammettere i cani, allora deve anche garantire che non possano entrare in contatto con gli alimenti, stabilendo le opportune regole di comportamento per gli animali, di cui i loro padroni dovrebbero essere adeguatamente informati.
Come ricorda anche Fabrizio de Stefani, tuttavia, nel Manuale di corretta prassi operativa per la ristorazione, gastronomia, gelateria e easticceria della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), validato dal ministero della Salute e pubblicato nella GU 13 giugno 2013 n. 135, si legge che “se si rispettano le condizioni di sicurezza, comprese quelle igienico-sanitarie, l’ingresso di cani in bar e ristoranti dipende esclusivamente dalla volontà degli imprenditori e dalla politica di relazione con il cliente che intendono perseguire. Si tratta di ribadire il principio di libertà che, nel rispetto delle norme, deve ispirare ogni iniziativa imprenditoriale. Non spetta alle amministrazioni comunali decidere se gli animali di compagnia devono essere ammessi o, al contrario, devono essere respinti”

E visto che la scelta di ammettere o meno gli animali domestici spetta ai singoli esercenti, non stupisce scoprire che le varie insegne abbiano posizioni diverse in merito e che anche all’interno della stessa catena possano verificarsi situazioni variegate. Ad esempio Coop ci spiega che “su questa materia le cooperative di consumatori hanno policy autonome sui diversi territori”. Conad, invece, dal 2016, dopo aver firmato un accordo con la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, ha attrezzato alcuni punti vendita per l’accesso ai cani (si può verificare sul sito della catena se il proprio supermercato di riferimento è uno di questi), che sono dotati di carrelli appositi, divisi a metà: una parte per la spesa e una per trasportare il proprio animale dimestico, che così non è libero di scorrazzare in giro ed entrare in contatto con il cibo esposto sugli scaffali del supermercato.
Anche Carrefour ha deciso di consentire l’accesso ai cani nella maggior parte dei suoi punti vendita e, come Conad, ha dedicato al trasporto degli animali domestici degli appositi carrelli (vedi foto sopra). “In Carrefour Italia siamo ben felici, lì dove possibile, di consentire l’accesso ai cani nei nostri punti vendita. – spiega la catena a Il Fatto Alimentare – Crediamo infatti che questo possa essere un servizio importante per i nostri consumatori che così non dovranno lasciare i loro amici a quattro zampe.” Inoltre, per assicurarsi che i cani non entrino mai in contatto con gli alimenti, Carrefour ha “creato una procedura specifica, parte integrante del Manuale di Autocontrollo, il quale contiene alcune indicazioni che devono essere condivise con i clienti prima di prendere il carrello apposito.”
Esselunga, al contrario, ha deciso di non ammettere i cani all’interno della superficie di vendita. “I chiarimenti forniti dal ministero della Salute sono in linea con la policy adottata in Esselunga. – ci fa sapere la catena – All’interno dei negozi Esselunga l’accesso agli animali domestici è consentito nella sola area antistante la barriera casse. Questa scelta è stata accuratamente valutata per garantire la migliore tutela igienico sanitaria dei prodotti alimentari, molti dei quali altamente deperibili, in parte venduti sfusi, e tenuto anche conto che alcune preparazioni avvengono direttamente nei rispettivi reparti (ad esempio la gastronomia, la panetteria, il reparto carne). Tale decisione, in base alle disposizioni regionali vigenti dove hanno sede i supermercati, viene comunicata alle autorità comunali competenti anche nei casi in cui le amministrazioni abbiano optato per consentire l’accesso dei cani.”
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, Fotolia, Carrefour
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Brava Esselunga! Ormai gli animali hanno più diritti degli umani, grazie alle organizzate lobby che riescono a fare approvare ogni legge. Faccio notare che esistono persone allergiche al pelo degli animali, queste persone non hanno diritto di fare acquisti al supermercato? (O di andare al bar, mi risulta che nei bar invece c’è obbligo di fare accedere gli animali). No, gli animali non valgono quanto gli uomini.
E’ di fondamentale importanza rispettare le condizioni di sicurezza igienico sanitarie in un supermercato nn facendo avvicinare agli alimenti gli animali ,ma trovo anche alquanto ingiusto vedere che alcuni cani di piccola o media taglia rimangano fuori legati approssimativamente con il guinzaglio attorno a qualche pertica
con il rischio che qualcuno metta in pericolo il.cane o la proprietaria del cane sia costretta ad effettuare una spesa approssimativa e velocissima i ” per il pensiero assillante che il suo cane nn sia abbastanza sorvegliato.Aggiungo che nn e’ bello ,ne alquanto gradevole ,vedere un cagnolino spaesato ,mentre fuori dall’ ingresso chiama disperatamente la proprietaria, e questa straziante scena avvalorata con un cartello sulla porta a vetrata di ingresso del supermercato che specifica a lettere abbastanza grandi ” QUI IO NON POSSO ENTRARE “!!!Dico questo perché nel supermercato dove sono solita servirmi ,tutto ciò nn accade .A disposizione della clientela fuori dal supermercato sono stati messi dei grandi carrelli identificabili da quelli ordinari x la spesa , perché hanno la gigantografia dell’ immagine di un cagnolino .I clienti possono inserire i loro cagnolini di piccola ,media taglia ,o grande taglia nei carrelli ed entrare direttamente nel supermercato con i loro proprietari che in questo modo si sentono tranquillizzati e coccolati per questa scelta..I cani in questi grandi carrelli rimangono composti,nn vengono a contatto con gli alimenti e tutti sono contenti …I Supermercato 10 e lode dove vige l attenzione continua al cliente grazie alla presenza continua del titolare , la velocità delle cassiere , la gentilezza e l estrema professionalità dei dipendenti , un vasto assortimento di alimenti di alta qualità, con frutta e verdura che molto spesso e’ a Km zero ,quindi locale,servita sempre da dipendenti provvisti di guanti e mascherina e buoni sconti di 6 euro che vengono elargiti ogni 30 euro di spesa ..Che dire..!!! Da cliente, x me che sono molto attenta a tutte queste cose ,risulta essere davvero la perfezione ….
Meglio di così non poteva essere esplicitato.
“Il valore di una persona risiede in ciò che è capace di dare e non in ciò che è capace di prendere.”
“L umanità avrà la sorte che saprà meritarsi. Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che soli quattro anni di vita “.
( Albert Einstein)
Era un fisico teorico, non altro.
Uno tra i più conosciuti e apprezzati fisici del xx secolo, che ricevette un Premio nobel x la fisica.. ..
Personalmente prima di entrare con il mio cane chiedo, se mi rispondono che non è possibile vado via. Ovviamente il locale in questione perde un cliente. Io non obbligo nessun a far entrare il mio cane né lo pretendo ma ovviamente essendo proprietario di un cane è ovvio che col tempo cerco di andare in quei locali che sono più accomodanti per la mia situazione. Riguardo a chi si lamenta che anche persone allergiche al pelo degli animali hanno diritto a fare la spesa ovviamente sono d’accordo. Per evitare il problema basta non andare dove è permessa l’entrata dei cani. Trovo comunque ironico il reparto di alcune catene dedicato agli “amici animali” definiti tali solamente per imbonire il proprietario ad aprire il suo portafoglio ed acquistare i loro prodotti.
I bar, che io sappia, non possono vietare l’ingresso ai cani, una volta si, ma poi hanno fatto una norma nazionale ed un bar non può scegliere. Quindi l’allergico sta a casa, invece del cane ..
Eeeh, che le devo dire ci sono tante cose che vorrei fare ma per colpa di altri o di leggi assurde non posso. La vita è ingiusta si sà.
divago un pò, ma non poi di tanto, dicendo che quotidianamente facendo la spesa nei supermercati se vedo dei comportamenti sbagliati non gli vedo da parte dei quadrupedi ma piuttosto di tanti umani che toccano tutto, soppesano tutto, prendono e mettono nel carrello e poi pentiti della scelta scaricano in altri settori (magari anche refrigerati/surgelati lasciati a temperatura ambiente), o chi pulisce la verdura, o tocca l’ortofrutta senza guanti, o mette il bambino nel carrello ecc… ecc…
penso che queste cose le vedete anche voi che scrivete
del resto anche le strade sono imbrattate da alcuni ecrementi di cani (colpa dei padroni maleducati) ma quante più lattine, sacchetti, pacchetti di sigarette, bottiglie, cartacce….
quindi proibiamo l’ingresso ai maleducati oppure basta prendersela coi più deboli
Sinceramente io sono molto infastidita dalla presenza dei cani nei supermercati, in farmacia etc etc. Non lo trovo dal punto di vista igienico corretto. Bisogna avere rispetto degli animali ma anche degli umani. Questo voler a tutti i costi “umanizzare” i cani è maltrattamento e null’altro. P
ersonalmente il mio cane quando vado a fare compere lo lascio a casa e ne è ben felice.
Un pò di buonsenso ecco quello che manca alla maggior parte delle persone.