Il sistema di allerta rapido del ministero della Salute dovrebbe informare ogni giorno i consumatori sui prodotti ritirati dal mercato perché contaminati da sostanze tossiche, batteri patogeni, oppure perché contengono corpi estranei in grado di provocare danni alla salute. Il ministero della Salute è infatti il centro di raccolta di tutte le segnalazioni che le aziende inviano alle Asl quando riscontrano un problema sui prodotti e procedono al rituro degli scaffali. A Roma arrivano anche le comunicazioni delle Asl che individuano problemi su qualche prodotto e invitano l’azienda a ritirarlo dal mercato. Sempre a Roma c’è il centro che pubblica le allerta sul sito del ministero della Salute e le invia al Rasff di Bruxelles quando si tratta di prodotti esportati in altri Paesi.
A questo punto viene spontaneo chiedersi come mai la comunicazione di un prodotto ritirato dal mercato il 24 maggio 2019 attraverso una segnalazione che l’azienda Coswell ha inviato ai supermercati (come e dimostra il volantino che abbiamo pubblicato sul Fatto Alimentare il 27 maggio) sia stata diffusa dal ministero della Salute otto giorni dopo, ovvero il 31 maggio (vedi foto sotto)? Come può un sistema di allerta attivarsi con tanto ritardo? Purtroppo non si tratta di un incidente, a Roma i ritardi nella comunicazione delle allerte sono frequenti, anche oltre i 10 giorni dalla data effettiva del richiamo. Oltre a ciò è doveroso segnalare i numerosi errori nell’indicazione dei nomi, dei lotti e delle foto, spesso mancanti o incomprensibili. Il ministero della Salute ha deciso di inaugurare questo servizio di segnalazione dei prodotti alimentari solo nel gennaio 2017, con un ritardo di circa 12 anni rispetto agli obblighi previsti dalla normativa Europea.© Riproduzione riservata
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Nel mio piccolissimo, sul Blog da gennaio ad oggi ho pubblicato 39 richiami alimentari, più altri di prodotti, e più di una volta ho notato di aver anticipato nettamente il Min. della Salute, il che come scrivete voi la dice lunga sull’effetiva protezione del consumatore. Se poi aggiungiamo che capitano anche avvisi nei quali non vengono indicati il nome e/o marchio del produttore, abbiamo chiuso il cerchio.
Bhe ma siamo in italia che vi aspettate, prima o poi faranno un sistema automatico dove le aziende registrate e le asl manderanno le segnalazioni che appariranno magicamente sul sito in realtime, il tutto a soli 70 milioni di euro che poi aumenteranno perchè cambieranno tecnologia usandone una super all’avanguardia che fa pure il caffè
Un po’ difficile controllare le salsicce sfuse…noi,consumatori, noi possiamo sapere il numero di lotto!
Queste sono le informazioni (assolutamente carenti e lacunose) che fornisce il ministero della Salute. Anche se le Asl hanno la documentazione precisa sul lotti, sull’origine e la diffusione sul territorio