Aggiornamento del 10 maggio 2019: dopo analisi approfondite, le autorità sanitarie francesi hanno rivisto al ribasso il numero di casi di sindrome emolitico uremica causata dall’Escherichia coli O26. Sono 10 i bambini colpiti dall’infezione legati ai formaggi a latte crudo contaminati, tutti di età compresa tra i sei mesi e quattro anni. In origine, Santé Publique France aveva riportato 13 casi di sindrome emolitico uremica dal 21 marzo, ma alcuni di essi, dopo approfondite analisi, si sono rivelati infezioni isolate, senza alcun legame con l’allerta alimentare.
Aggiornamento del 4 maggio 2019: in seguito all’allerta alimentare, ritirato in Italia il formaggio Bisù nella confezione da 180 venduto dall’azienda PE.RA Formaggi S.a.S. di Saliceto Cuneo
Il ministero della Salute ha pubblicato un avviso di sicurezza alimentare riguardante alcuni lotti formaggi francesi Saint Félicien e Saint Marcellin, preparati con latte crudo di vacca. L’allerta alimentare è scattata in 28 paesi europei ed extra europei compresa l’Italia, dopo che le autorità sanitarie francesi hanno individuato l’ingestione di questi formaggi con 13 casi di sindrome emolitico-uremica, causata dall’infezione da Escherichia coli di tipo O26. Tutte le autorità sanitarie sono state avvertite attraverso il sistema di allerta rapido Rasff, trattandosi di un problema serio.
I formaggi coinvolti sono stati prodotti nello stabilimento della Société Fromagerie Alpine à Romans-sur-Isère dans la Drôme e riportano sull’etichetta il nome “Saint Félicien” e “Saint Marcellin”. Sono stati richiamati tutti i lotti compresi dal numero L 032 a L 116. L’allerta ha una certa gravità perché i formaggi sono venduti con i marchi commerciali di diverse catene di supermercati come Auchan, Carrefour e Leclerq, Lidl. Gli altri marchi francesi coinvolti sono: Fromagerie Alpine, Reflet de France, Rochambeau, Prince des Bois, Soinnailles e Prealpin. Le confezioni sono da 180 grammi per Saint Felicien e da 80 grammi per Saint Marcellin. I formaggi richiamati in Francia sono venduti anche in Italia. Per il momento le catene di supermercati italiane non hanno diramato alcun avviso di ritiro, per cui non sappiamo se gli stessi lotti sono stati venduti anche in Italia.
I sintomi più frequenti dell’infezione provocata dal batterio E. coli sono forti crampi allo stomaco, vomito e diarrea sanguinolenta. La maggior parte delle persone migliora entro 5-7 giorni. Alcune infezioni dell’Escherichia coli di tipo O26 possono avere risvolti gravi e in alcuni casi provocare il decesso. I rischi maggiori li corrono i bambini e i ragazzi fino a 15 anni. I sintomi si possono manifestare al massimo a distanza di 10 giorni dall’assunzione del formaggio.
Si raccomanda ai consumatori che hanno acquistato formaggi a latte crudo francesi di controllare il marchio, il numero di lotto e di stabilimento. Il ministero della Salute ha allertato le autorità sanitarie regionali per verificare l’eventuale presenza dei formaggi interessati.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.