Basta entrare in una libreria Feltrinelli come quella in piazza Duomo a Milano o andare alla Rizzoli situata poco distante, in Galleria Vittorio Emanuele, per rendersi conto che gli italiani amano sempre di più i libri di alimentazione, cucina e salute. Lo spazio dedicato a queste tematiche ormai è superiore a quello di molti altri settori e ospita centinai di titoli e di autori. Lo scaffale è anche quello più vivace dopo quello del turismo per via delle copertine colorate, delle immagini dei piatti di cucina che sembrano quadri d’autore. Ma la nota bizzarra è un’altra e riguarda la classifica dei libri più venduti, pubblicata settimanalmente sull’inserto Robinson de La Repubblica e sul dorso La lettura del Corriere della sera.
Focalizzando l’attenzione sulla colonna “varia”, si trovano a fianco di libri firmati da star televisive e chef che propongono ricette, i volumi sulle diete e saltuariamente un testo di un nutrizionista serio. Anche questa settimana nella classifica dei primi dieci troviamo “Vivere 120 anni” di Adriano Panzironi venduto al prezzo di copertina di 19,90 €. Anche Amazon lo classifica come il bestseller più venduto in “medicina”. Nella classifica Giunti il libro risulta presente in classifica da 206 settimane.
Si tratta di un testo scritto nel 2014 di oltre 700 pagine che secondo l’autore ha venduto 250 mila copie. Nell’ambito dell’editoria siamo di fronte a numeri importanti di solito riservati ai grandi autori. Certo il libro a Natale perde qualche posizione, ma poi si riposiziona tra i primi dieci. Insomma, Vivere 120 anni non è certo un libro alla moda che dopo un boom iniziale di qualche mese sparisce dagli scaffali come capita spesso in questo settore. La scheda di Ibs scrive che è “2° nella classifica Bestseller di LibriSalute, famiglia e benessere personale”. Il libro di Panzironi è sicuramente uno dei più venduti negli ultimi anni nel settore e ormai ha superato altri testi famosi.
Il problema riguarda la figura del giornalista scrittore Adriano Panzironi, che negli ultimi mesi ha accumulato alcune disavventure proprio in virtù della sua attività. L’Ordine dei medici di Roma lo ha denunciato alla procura della Repubblica per abuso della professione medica. L’Antitrust l’anno scorso ha condannato lo scrittore e le sue società a una multa di 476 mila euro per pubblicità occulta. Sempre nel 2018 due società scientifiche l’ADI e l’Associazione Nazionale Dietisti (ANDID) hanno preso posizione nei confronti del giornalista che si presentava in tv come dispensatore di diete. Si tratta di sentenze e di prese di posizione importanti, che dovrebbero indebolire la figura del giornalista nel suo ruolo di divulgatore scientifico e suggeritore di diete.
La realtà in libreria è un po’ diversa. Panzironi continua a vendere 15 mila copie al mese del suo libro, mentre i titoli di validi nutrizionisti che non promettono di vivere fino a 120 anni fanno fatica a vedere dieci volte di meno.
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Se il tema in discussione è il libro best seller di Panzironi, chiedo a tutti se cambiando il titolo e le affermazioni eclatanti e fantasmagoriche della copertina nonché il marchio aziendale degli integratori, con termini coerenti con il contenuto ad esempio “La dieta paleolitica oggi” oppure “La dieta senza cereali”, “Integratore di…”, ecc.. pensate che avrebbe avuto lo stesso successo divulgativo e commerciale indotto dai discutibili e fantastici 120 anni?
La pubblicità gridata è sempre l’anima del commercio, anche per vendere chimere di longevità.
Nel merito della dieta paleolitica, non è il solo ne il primo a proporla oggi, con tutti i pregi (forse nel breve periodo per alcuni) e difetti (soprattutto nel lungo e lunghissimo periodo), che comporta l’eliminazione completa dei cereali per tutti.
Mentre la riduzione drastica degli zuccheri semplici, fruttosio della frutta incluso, troverà oggi finalmente e sicuramente approvazione dalla maggioranza della dietologia ufficiale ed anche alternativa.
Abbia il Panzironi &C. il coraggio di ridimensionare “le grida” e le promesse eclatanti cambiando titoli e marchio commerciale che penso ingannevoli, avrà così il diritto alla divulgazione del suo credo ed esperienze, ma in modo rispettoso soprattutto per le fragilità di chi ha problemi di salute.
Fermo restando il fatto che per ora nessuno sa davvero se e quanto questa dieta allunga la vita (e forse non lo sapremo mai) leggo che qui ci sono molti che hanno provato ad usarla per almeno un anno.
Leggerò il libro sicuramente ma intanto sono curiosa.
So che questa non è la “sede” adatta ma vorrei sapere che cosa mangiate e in che dosi nei tre normali pasti che siamo abituati a fare.
Un GRAZIE ai volontari che mi scriveranno qui il loro “menu” .
La seguo da un anno e mezzo e ti assicuro che continuamente si scoprono benefici. Ti dico cosa ho mangiato ieri ad esempio: colazione: due uova, 50 gr di ricotta, un frutto, caffè. Pranzo: pollo al forno, 300-350 gr (ossa comprese) con verdure cotte , vinsalata, pezzetto di grana. Sera Tonno trancio intero sotto olio, 250 gr, abbondante insalata, qualche noce, un pezzo di cioccolato fondente 70%
La sua è una dieta iperproteica che non penso adatta a molti, ma le faccio gli auguri che riesca ad allungare le sue possibilità di longevità, magari fino a 120 e soprattutto in salute.
Non generalizzarei su queste proporzioni, perché veramente molto lontane dalle abitudini alimentari della nostra fascia climatica degli ultimi millenni. Altro che origine genetica dell’era paleolitica!
Buongiorno, ho letto il libro e cercato riscontri nella letteratura scientifica trovando sempre controprove oltremodo positive, e poi non costa nulla provare su di se e poi giudicare, basta sostituire i carboidrati, legumi inclusi, con grassi e verdure (proteine solo quelle che servono); bastano 2 settimane, poi una volta capito ci si regola di conseguenza. L’importante è essere più consapevoli degli effetti del cibo su ns corpo.
Integrare è una scelta e anche una opportunità, sta al singolo.
Suggerisco di cercare i video di Milena Ribotto su youtube, lei è medico e approfondisce in modo MOLTO scientifico tutte le affermazioni sostenute da Panzironi, ma su un piano decisamente più tecnico quanto chiarissimo.
Poi se vende tanto beato lui.
Buona visione
Gianni
Signori qui ancora non abbiamo capito che QUALSIASI regime IPOCALORICO a prescindere da ciò che mangiamo da risultati (tutti gli esami tornano nella norma se ci si trova in IPOCALORICA)! Iniziate a capire qual’è il VOSTRO metabolismo basale e il VOSTRO fabbisogno calorico giornaliero! Ognuno ha fabbisogni calorici diversi e fate sport! Lasciate perdere questi ciarlatani truffatori
Ps ad una reintroduzione minima di carboidrati, vi gonfierete come zampogne perchè il corpo ha perso affinità con il glucosio!
Volete imparare veramente? Seguite Project Invictus e fatevi una VOSTRA cultura.
Saluti
Bravo, finalmente uno che dice le cose come stanno!!
Grazie Carlo per l’esempio di dieta.
A parte la difficoltà di mangiare tutto questo senza pane (superabile) la mia paura è che l’abbondanza di carni che abbiamo capito tutti non sono mai veramente “bio” e contengono un bel po’ di antibiotici, arrivi a nuocere.
Va da sé che i dosaggi devono essere calcolati sul nostro personale fabbisogno.
Mi informerò meglio su questa dieta “miracolosa” per molti (a quanto sembra) ma che non ritengo adatta a tutti indiscriminatamente.
La carne non contene antibiotici !
la carne non contiene antibiotici e, dico di più, ha sicuramente meno residui della maggior parte degli alimenti, vegetali (soprattutto) compresi.
Panzironi è una persona molto abile nel sapere vendere i suoi integratori e i suoi libri. Se avesse scritto un libro pro dieta vegetariana ne avrebbe venduto 250.000 copie. Quel che conta è andare in TV e ripetere all’infinito il messaggio (= pubblicità). La pubblicità, se non si commettono errori grossolani, ha dimostrato di essere in grado di vendere qualunque prodotto.
Ricordo che Panzironi non è competente in materia e commette degli errori importanti in quello che dice. Ne abbiamo già parlato: https://bit.ly/2O9hUiu , https://bit.ly/2Te49zQ , https://bit.ly/2lgxA5O .
Passerà come una meteora come è stato per Dukan, Atkins, Vanna Marchi e altri ancora che si sono arricchiti sulle spalle degli sprovveduti. Di lui non rimarrà che uno sbiadito ricordo, pronti ad accogliere il nuovo guru-santone che verrà.
Dopo tutti questi commenti pro Panzironi (= pro dieta paleo) è doveroso dire come stanno le cose: le popolazioni più longeve al mondo (ultracentenari odierni) mangiano generose quantità di cereali (riso, pasta, mais ecc.), patate e moderate quantità di legumi. Il consumo di carni e prodotti di origine animale invece è molto basso. Tutto il contrario di quello che questo personaggio va ripetendo come un pappagallo urbi et orbi oramai da troppo tempo.
Panzironi ha gioco facile perché può contare sull’inconsistenza dell’autorità scientifica di contrastare veramente questi fenomeni (peraltro agevolati da leggi e sanzioni ridicole data la gravità del reato) e sull’atavica credulità (eufemismo) popolare che ricerca fonti informative facili e a sforzo zero (TV, settimanali d’intrattenimento, testi con titoli eclatanti, ecc.) senza mai cercare fonti attendibili scientificamente, per altro non alla portata di tutti sia come ‘reperibilità’ che comprensione. Va detto che esistono società scientifiche (es. l’ADI e l’ANDID citate in precedenza) che provano in tutti i modi di far sentire la loro voce ma, evidentemente, Ulisse non vuol farsi legare all’albero maestro e non vuole i tappi di cera nelle orecchie.
Roberto (La Pira) io non ci scommetterei sul fatto che le carni oggi non contengano antibiotici.
Il pollame allevato in quantità industriale e in posti affollati avrebbe un alto tasso di mortalità se non venisse trattato farmacologicamente.
La ricetta elettronica che i veterinari adesso sono obbligati ad usare serve anche a controllare le ricette emesse ad allevatori di animali da carne, peccato che la legge valga anche per i veterinari che curano solo cani e gatti…
Purtroppo non possiamo fare in casa nostra colture di controllo sulle carni ma mi piacerebbe molto.
Comunque mi piacciono i suoi articoli e sono quasi sempre d’accordo con lei.
Forse non ci siamo capiti. Secondo me le carni in genere non contengono residui di antibiotici perché quando gli animali malati vengono curati, prima di essere macellati rispettano il periodo di tempo necessario per metabolizzare i farmaci e quindi non si riscontrano residui.
Purtroppo non possiamo dire la stessa cosa sui altri residui e sostanze potenzialmente presenti nei mangimi di allevamenti intensivi, come ad esempio alcuni interferenti endocrini.
Roberto La Pira, solo in linea teorica…
come analisi è un po’ superficiale; non so di cosa si occupi ma la mia impressione è che abbia messo insieme 3-4 notizie e luoghi comuni per scrivere un tal commento… (con tutto il rispetto)