Un lettore ci ha segnalato che le etichette dell’acqua Sant’Anna di Vinadio e dell’acqua Blues minimamente mineralizzata di Eurospin, sembrano proprio identiche. Si tratterebbe di un’altra somiglianza sospetta per la nota acqua di Vinadio, dopo quella dell’acqua Cime Bianche di Carrefour che Il Fatto Alimentare aveva trattato alcuni anni fa.
Acqua Sant’Anna vs Blues Eurospin
L’acqua minerale Sant’Anna e l’acqua Blues di Eurospin sono entrambe minimamente mineralizzate, hanno cioè un residuo fisso inferiore ai 50 mg/l. In questo caso le etichette delle due bottiglie indicano esattamente lo stesso residuo fisso pari a “22 mg/l” , anche il grado di durezza come pure la quantità di anidride carbonica disciolta (2 mg/l). Confrontando i risultati delle analisi chimico-fisiche riportate sulle etichette – che non certo casualmente indicano come firma il dipartimento di biotecnologie dell’Università di Torino – si notano alcune differenze del tutto trascurabili. Queste variazioni possono essere attribuite a normali oscillazioni analitiche, anche alla luce della distanza di tre anni tra le analisi indicate da acqua Sant’Anna (2016) e quelle più datate riportate da Eurospin Blues (2013).
Perché tutte queste somiglianze? La risposta è molto semplice: entrambe le acque sgorgano dalla stessa sorgente, la fonte Rebruant, che si trova a 1950 metri di quota sulle Alpi cuneesi, e sono imbottigliate da Fonti di Vinadio. L’unica cosa che cambia è il prezzo. Se una bottiglia da 1,5 litri di acqua Sant’Anna costa 0,44 € ( pari a 0,29 €/l), lo stesso formato di acqua Eurospin Blues minimamente mineralizzata costa 0,25 euro (meno di 0,17 €/l). La differenza è circa l’80%.
Appare piuttosto chiaro che ci troviamo di fronte a due acque pressoché identiche, che sgorgano dalla stessa sorgente e sono imbottigliate dalla medesima azienda. In questo caso possiamo proprio dire che la differenza di prezzo che si paga alla cassa è dovuta ad un unico fattore: il marchio.
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Semplicemente paghi il marchio. Succede con un’infinità di prodotti, niente di nuovo
infatti non capisco tutta questa enfasi da prima pagina.
non ho mai visto la pubblicità “acqua minerale blues” ma ho visto spesso (e non guardo quasi mai la tv!) quella della Sant’anna.
Mi sembra congruo visto che il costo €/lt delle acque minerali non dipende MAI dall’acqua che vi è dentro ma dai costi di produzione-bottiglia-tappo-colla-etichetta-marketing-uccellini-delpiero etc.
Tutti esperti di marketing ! Wow che fortuna ….
però dappertutto no uguale imbottigliatore
Mi sfugge l’utilità di questi articoli, è arcinoto anche alla vituperata casalinga di Voghera che la pasta a marchio Esselunga o il riso a marchio Coop non sono prodotte dalle aziende di cui portano il nome.
Si vuole evidenziare la differenza di prezzo ? Qualcuno pensa che la pubblicità e tutto ciò che serve a creare un marchio lo paghi forse Babbo Natale ?
ti sfugge perché, probabilmente, conosci già tutti gli incroci commerciali che le aziende fanno a vario titolo e, con memoria evidentemente prodigiosa, fissi nella mente le corrispondenze tra prodotti privi di pubblicita e quindi scontati con quelli di cui paghi il differenziale pubblicità.
fortunatissimo…
Non è necessaria memoria prodigiosa, basta leggere (finchè sarà possibile) sulla confezione il nome del produttore…
Diverso sarebbe fare articoli del genere per i prodotti venduti da alcune catene di discount nazionali, che non indicano il nome del produttore, certo sarebbe più complicato, ma più interessante.
Arcinoto ?
Sarà arcinoto per chi lo sa …..
Forse leggo troppo poco ? Forse leggo altro anzichè le etichette dell ‘acqua ?
Intanto leggo qui.
Amen
…Meglio “riscoprire” l’ acqua calda…
Soluzione errata, e di molto. Dimenticate alcuni dettagli, come ad esempio che l’acqua non arriva con un tubo direttamente in casa vostra, ma viene trasportata e successivamente stipata in magazzini o, addirittura, fuori da essi. Un’acqua trasportata in camion refrigerati è migliore rispetto a quella trasportata in camion “normali”, e lo stesso vale per i bancali immagazzinati all’interno dei capannoni o lasciati fuori sotto il sole. Io ho lavorato per anni in un centro di distribuzione alimentare, e posso assicurarvi che non è tutto brillantemente posizionato su scaffali. Consiglio comunque SEMPRE di prendere i pacchi che sono al centro del bancale e mai quelli esterni.
Oppure prendere le bottiglie di vetro, magari meglio se è acqua dei monti più vicini.
oppure un sistema di alta qualità di trattamento dell’acqua attaccato al rubinetto: costo iniziale ma poi zero plastica, zero fatica, costo litro 3 millesimi e più igienicità.
p.s. mai visto camion refrigerati per il trasporto acqua.
L acqua blues che ho comprato è FONTI ILARIA non è FONTI DI VINADIO
Vuol dire che Eurospin ha diverse fonti di approvvigionamento
dovete guardare l’etichetta sant’anna BIO , per intenderci la bottiglia di
colore verde ! ha le stesse caratteristiche chimiche della blues ! non cambia una virgola ,sono praticamente identiche
Ma il BIO è per la bottiglia, mica per l’acqua.
Sia Eurospin che Carrefour hanno venduto acque simili a Sant’Anna con residuo fisso basso.
Ma si tratta di una strategia di marketing, in quanto la vendita è limitata ad un periodo definito di tempo, in modo che i consumatori vanno al supermercato, e con la scusa di acquistare l’acqua ad un prezzo vantaggioso, prendono anche altri prodotti (una volta che entri non prendi solo l’acqua).
Attualmente sia Carrefour che Eurospin, non hanno più l’acqua con le stesse caratteristiche di Sant’Anna, (almeno nella mia zona), evidentemente accettano di vendere un’acqua buona ad un prezzo sotto costo per farsi pubblicità, ma è limitata, come detto prima, ad un periodo ristretto di tempo.
Tuodì, che vende l’acqua Leonardo a basso residuo fisso, 0,50mg/l la mette ad un prezzo di listino di 0,29 euro, più cara, anche se di poco, di Sant’Anna.
Dovremmo prendere l’abitudine di leggere le etichette dei prodotti che acquistiamo…E fregarcene della pubblicità!
Fra poco esco a prendere l’acqua a km 0, ovvero riempio bottiglioni in vetro o plastica da 5 lt in un paesino dell’interno in alto, con buona pace di discount e catene di supermercati. Sono oramai anni che facciamo così in famiglia, non ci siamo mai ammalati per questo. L’acqua in commercio è semplicemente troppo cara, a prescindere, e le etichette troppo complicate per un prodotto semplice come l’acqua naturale.
Io da sempre bevo quella di rubinetto. Per fortuna da me è buona. Però comunque la gente da un po’ di anni ha cominciato a comprare l’acqua in bottiglia perché va dietro la pubblicità.
A guardar bene la tabella comparativa la sostanziale differenza potrebbe stare nell’assenza nell’acqua S.Anna di Potassio, Silice, Solfato e Magnesio.
Per i camion refrigeranti o per meglio dire coinbendati nominati in qualche commento non refrigerano l’acqua ma bensì stanno solo facendo un “viaggio di ritorno” per recuperare le spese del “viaggio d’andata”
L’acqua del rubinetto è buona come qualità, io la bevevo da piccolo, ma poi è andata peggiorando dal punto di vista organolettico: ha un retrogusto sgradevole (nella mia città, Lecce), per cui siamo costretti ad acquistare quella minerale.
anche san benedetto e guizza sono uguali in tutti i sensi e arriva fino al 90% di differenza prezzo
senza dimenticare il rischio di rilascio di sostanze chimiche del contenitore …. magari esposto al sole durante lo stoccaggio o trasporto !!!
Se notate le etichette con i colori un po’ sbiaditi e o la fettuccina per prendere la confezione d’acqua vi si spezza in mano e o i colli delle bottiglie sono storti o ammaccati, allora molto probabilmente c’è stato un problema di stocchaggio. Per quanto riguarda i trasporti dall’imbottigliatrice al distributore, fidatevi, se gli autocarri o gli aurotreni non sono conformi alle norme sui trasporti su gomma e alle normative igienico/sanitarie e quindi tra le quali centinature ignifughe e perfettamente sigillanti, NON VENGONO NEMMENO FATTI ENTRARE nello stabilimento.
Ho appena acquistato l’acqua BLUES di Eurospin, ho tolto l’etichetta e la sto confrontando con quella dell’acqua Sant’ANNA: sono completamente diverse. Sant’Anna ha un residuo fisso a 180° di 22,0 mg/l, sodio 0,0002, calcio 2,8, solfati 3,6, nitrati 1,0 e sgorga in provincia di Cuneo. La Blues é a 167,0 mg/l. di residuo fisso a 180°, ha 0,5 di sodio, 35,0 di calcio, 9,7 di solfati, 3,5 di nitrati e sgorga in provincia di Vicenza. Come si fa a dire che é la stessa acqua?
Forse Eurospin ha diverse fonti di approvvigionamnento per l’acqua minerale con il suo marchio
Per me è una svolta che Eurospin dalle mie parti abbia la Blues delle fonti Vinadio, prima era diversa! Ho finito di cercare la Sant’Anna e acque simili in offerta, adesso con 1,50€ prendo una cassa ed è un ottimo prezzo!
Mi sono recato al supermercato Eurospin della mia città (Catanzaro) per acquistare l’acqua BLUES , la fonte è Sabrianella e le caratteristiche sull’etichetta sono nettamente diverse da quelle dall’acqua Sant’Anna. Il residuo fisso a 180° è 361,6 – calcio 64,6 – nitrato 6,9 – sodio 29,1.
Non è possibile una comparazione sono acque totalmente diverse.
Gentile Angelino, Eurospin vende diverse tipologie di acqua Blues e dall’etichetta.
Comunque, leggendo le analisi chimiche riportate si può supporre che non si tratti di una minimamente mineralizzata, perché il residuo fisso indicato è di 361 mg/l, una quantità di sali che la pone nella categoria delle oligominerali (50-500 mg/l) e non delle minimamente mineralizzate (0-50 mg/l).
Come già detto Eurospin commercializza diverse tipologie di acqua Blues e quella di cui abbiamo parlato nell’articolo è la minimamente mineralizzata.