Dopo il nostro articolo sull’acqua minerale San Benedetto Ecogreen a ‘CO2 impatto ZERO’, che abbiamo segnalato all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, un lettore ci ha scritto per portare alla nostra attenzione un’altra etichetta dubbia quella di: Sant’Anna Bio Bottle. Di seguito il commento giunto in redazione, con la risposta di Roberto Pinton, esperto di produzioni alimentari.

La lettera su Sant’Anna Bio Bottle

Segnalo un’altra ‘criticità’ da parte di Sant’Anna pubblicizzata come BIO Bottle, mentre se non ricordo male la legislatura parla chiaro: non si può usare la parola ‘bio’ per l’acqua minerale. Inoltre il nome della fonte deve essere tre volte più grande di qualsiasi altra parola.
Giacomo

Sant'Anna Bio Bottle

La risposta di Roberto Pinton

Il reg. UE n.848/2018 sulla produzione biologica si applica ai prodotti provenienti dall’agricoltura (incluse l’acquacoltura e l’apicoltura) elencati nell’allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e ai prodotti derivanti da essi derivati.

In sostanza per l’art.30 del regolamento il termine ‘biologico’, derivati e abbreviazioni (quali ‘bio’ ed ‘eco’), possono essere utilizzati, singolarmente o in abbinamento, per l’etichettatura e la pubblicità di:

a) prodotti agricoli vivi o non trasformati, compresi sementi e altro materiale riproduttivo vegetale;
b) prodotti agricoli trasformati destinati a essere utilizzati come alimenti;
c) mangimi.
d) pochi altri prodotti strettamente legati all’agricoltura quali lieviti, cera d’api, oli essenziali, cotone e lana non cardati né pettinati, bozzoli di bachi da seta ecc.

Non si applica, quindi, né all’acqua minerale né, tantomeno, alle bottiglie (né ai detersivi: è tuttora sul mercato il detersivo Bio-Presto che i meno giovani ricorderanno pubblicizzato dal jazzista Franco Cerri in ammollo).

In qualche misura l’enfasi sul termine ‘BIO’ potrebbe indurre in errore il consumatore suggerendogli che il prodotto sia conforme al regolamento biologico, che invece non disciplina né le acque minerali né il loro imballaggio, ma va ammesso che sia il fardello che l’etichetta e il sito dell’azienda precisano che il riferimento è alla bottiglia, è essa a essere BIOdegradabile e compostabile.

Non trova comunque riscontro nella normativa l’affermazione che il nome della fonte debba essere di dimensioni triple rispetto a ogni altra indicazione.

Roberto Pinton

© Riproduzione riservata Foto: Sant’Anna

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