Dopo la nostra segnalazione il Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha deciso che lo slogan dell’acqua minerale Lauretana “Per il tuo benessere quotidiano scegli l’acqua più leggera d’Europa”, apparso sulla pagina pubblicitaria del settimanale “Internazionale” (luglio 2024) non deve più essere utilizzato. Il messaggio è stato giudicato ingannevole in quanto la “leggerezza” dell’acqua Lauretana dovuta al basso contento di sali minerali (14 mg/l), ” non rappresenta un reale beneficio per il benessere quotidiano per tutti i consumatori”. “Il Comitato ha ritenuto che l’espressione possa indurre parte del pubblico a ritenere che le caratteristiche dell’acqua pubblicizzata possano risultare indiscriminatamente benefiche per tutti e non per alcune particolari categorie di soggetti”.
Acqua Lauretana e sodio
Secondo il Comitato, il messaggio può dare un’impressione fuorviante, suggerendo che l’acqua Lauretana sia indicata per tutti indistintamente. Tuttavia, le Linee guida per una sana alimentazione in Italia consigliano acque minerali con residuo fisso tra 50 e 500 mg/l. Un’acqua con residuo fisso molto basso come Lauretana è adatta solo a specifiche esigenze e non rappresenta una scelta ideale per l’intera popolazione. Anche la ridotta quantità di sodio, pari a 0,88 mg/l, offre un beneficio marginale, dato che l’apporto della maggior parte del sodio giornaliero proviene da alimenti salati piuttosto piuttosto che dall’acqua.
In passato, Lauretana è già stata soggetta a provvedimenti dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, che nel 2003 ha vietato nei messaggi frasi come “combatte la ritenzione idrica” , “rallenta l‘invecchiamento cellulare” e “consigliata a chi fa sport, a chi allatta, a chi cresce”, ritenuti fuorvianti. Un altro intervento del Giurì nel 2004 ha riguardato sempre una pubblicità dell’Acqua Lauretana apparsa sul settimanale Famiglia Cristina censurata perché il testo del messaggio non si distingueva in modo chiaro dagli articoli del giornale.
Il recente intervento del Comitato di Controllo ribadisce la necessità di un linguaggio pubblicitario più trasparente e coerente con le raccomandazioni nutrizionali. La decisione sottolinea l’importanza di una pubblicità responsabile, specialmente nel settore della salute e del benessere, dove affermazioni non supportate da evidenze scientifiche possono generare aspettative errate nei consumatori.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.