Mulino Bianco richiama 19 lotti di prodotti per possibile presenza di frammenti metallici. Interessati pani in cassetta, pagnotte e torte
Mulino Bianco richiama 19 lotti di prodotti per possibile presenza di frammenti metallici. Interessati pani in cassetta, pagnotte e torte
Giulia Crepaldi 15 Luglio 2016Mulino Bianco ha richiamato 19 lotti di prodotti per la possibile presenza di frammenti metallici. Le confezioni appartengono alle linee dei Pani del Mulino e alle torte. La lista comprende: Gran Bauletto grano tenero e farro, Gran Bauletto rustico, Pagnotta grano duro, Pagnotta integrale, Pagnottelle classiche, Pagnottelle hot dog, Pan Bauletto ai cereali e soia, Pan Bauletto al grano duro, Pan Bauletto bianco, Sfilatini, Torta al cacao e Torta al limone. La notizia è stata ripresa anche dai maggiori quotidiani.
Si tratta di una misura precauzionale, dichiara l’azienda, dovuta alla possibile presenza di frammenti metallici nel sale usato nella preparazione di alcuni lotti prodotti presso lo stabilimento di Piacenza. Il problema è stato segnalato dal fornitore di Mulino Bianco. L’azienda invita a non consumare i prodotti che fanno parte dei lotti interessati, pur specificando che il rischio di contaminazione da parte dei frammenti di metallo è estremamente basso. Mulino Bianco precisando che il richiamo riguarda solo i seguenti prodotti e lotti:
- Gran Bauletto Grano Tenero e Farro:
Lotto: 055896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016, Lotto: 055906 Lettera: D Scadenza: 01/09/2016 - Gran Bauletto Rustico:
Lotto: 055906 Lettera: D Scadenza: 01/09/2016 - Pagnotta Grano Duro:
Lotto: 055876 Lettera: D Scadenza: 04/09/2016 - Pagnotta Integrale:
Lotto: 055876 Lettera: D Scadenza: 04/09/2016 - Pagnottelle Classiche:
Lotto: 065886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016 - Pagnottelle Hot Dog:
Lotto: 065896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016 - Pan Bauletto ai Cereali e Soia:
Lotto: 095886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016, Lotto: 095896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016
- Pan Bauletto al Grano Duro:
Lotto: 095886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016 - Pan Bauletto Bianco:
Lotto: 095866 Lettera: D Scadenza: 28/08/2016, Lotto: 095876 Lettera: D Scadenza: 29/08/2016, Lotto: 095886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016, Lotto: 095896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016, Lotto: 095906 Lettera: D Scadenza: 01/09/2016 - Sfilatini:
Lotto: 065896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016 - Torta Cacao:
Lotto: 075896 Scadenza: 09/09/2016 - Torta Limone:
Lotto: 075886 Scadenza: 20/09/2016, Lotto: 075896 Scadenza: 21/09/2016
Per maggiori informazioni potete contattare Mulino Bianco al Numero Verde 800615477 (disponibile dalle 09:00 alle 20:00 sabato e domenica inclusi) oppure scrivete all’indirizzo e-mail: assistenzarichiamoprodotti@consumer-care.it.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Cito: Il problema è stato segnalato dal fornitore di Mulino Bianco.
Mi domando come mai Mulino Bianco prenda le distanze da questo episodio di cui, a mio avviso, ha piena responsabilità.
Mulino Bianco quindi non ha dei metal detector alla fine della linea di produzione?
Mi sembra evidente, altrimenti avrebbe potuto comunque garantire l’integrità dei suoi prodotti.
Ma da quanto si legge non sembra affatto che l’azienda abbia preso le distanze sull’accaduto, anzi ne prende totale responsabilità a/m autodenuncia e invitando (giustamente) a verificare e non consumare il prodotto dei lotti interessati. O no?
Adesso si deve preparare da mangiare col metal detector…mah?!
e’ una cosa che può capitare nelle produzioni industriali, Barilla (di cui non compro nulla , ma nulla nulla) è piuttosto rigorosa nei controlli, ma qualcosa può sempre capitare di imprevedibile.
Direi che si può stare tranquilli, il peggio che puoi trovare in quei prodotti è l’olio di palma.
Evidentemente non è molto informato su come funziona una azienda alimentare ma il metal detector alla fine della linea di produzione è OBBLIGATORIO.
Qualcosa può sempre capitare, è vero, ma almeno bisognerebbe avere l’eleganza di ammettere i propri errori.
L’olio di palma è sicuramente da eliminare ma nei prodotti industriali di quel genere non è sicuramente il peggio che puoi trovare!
Finche Barilla avrà i campi di raccolta a meno di 1 km dall’inceneritore di Parma ci troveremo di tutto: dai metalli pesanti alle micro-polveri di combustione del termovalorizzatore ancora più pericolose…
Veramente il problema riguarda la presemnza eventuale di corpi estranei nel sale importato dall’Olanda. Tant’è che il richiamo ritiro del sale è stasto diffuso in 13 Paesi europei. Direi che Parma non c’netra molto in questo caso
@Guido
Io a casa preparo da mangiare senza il metal detector. Se una azienda è costretta ad usarlo qualcosa non va.
Non mi risulta che sia obbligatorio il metaldetector in fabbrica, ma mi informo.
Il metal detector vien usato per esempio per confezionare i pasti trasportati di alcune società di ristorazione scolastica e in molte aziende per evidenziare la presenza di corpi estranei.
Voi asserite che barilla non usa più o ha ridotto l’olio di palma ma i supermercati di catania sono invasi da prodotti barilla e altre marche tutte con questo grasso.ho già fatto presente questo tempo fa e mi è stato risposto che i tempi di smaltimento sono lunghi.ma tutte le schifezze le dobbiamo smaltire noi nel meridione,colonia d’italia?
La diffusione dei prodotti da forno con olio di palma è una caratteristica di tutta la penisola. Per smaltire le scorte, supermercati e magazzini impiegheranno mesi.
I metal detector a fine linea che fine hanno fatto ?
chi li sorveglia ? chi li “tara” ?
Non riesco a capire come possa essere sfuggito,anche se può capitare, ma non me lo aspetto da Barilla.
Ma i Metal Detector hanno una sensibilità eh! Se il frammento metallico è più piccolo rispetto alla sensibilità del Metal Detector, la macchina non lo può rilevare! Poi, non so se sia questo il caso…
I Metal detector non sono infallibili, la loro efficienza dipende da svariati fattori in primis :
-natura del prodotto (ph,temperatura,umidità,salinità)
-ambiente di produzione (strutturazione linea,eventuale vibrazioni)
-natura del metallo oggetto di scan (non si cercano TUTTI i metalli altrimenti si avrebbe una sensibilità talmente bassa che non si troverebbe nulla)
-posizione del corpo estraneo all’interno della confezione
-orientamento del frammento rispetto al campo magnetico del metal detector
-forma del frammento
E giusto per precisare l’acciaio usato per macchine e utensili industriali (essendo sanitariamente il materiale più sicuro)è il più difficile da scansionare.
In ultimo i metal detectors non sono obbligatori per legge, ma in una realtà industriale è difficile che la Asl non li prescriva. diventano obbligatori qualora l’azienda decida di certificarsi volontariamente BRC,IFS o varie ISO per qualità e qualità alimentare
Non dovremmo acquistare nulla di confezionato: ovunque ci giriamo c’è dietro una magagna a danno del consumatore. Il vero è che l’interesse ed il potere economico delle aziende supera di gran lunga l’interesse alla salute del cittadino. Alla fine, ci vorrebbero più controlli, più leggi rigide in materia, ma capisco è un’utopia.
Caterina
Tralasciando altri argomenti (vedi olio di palma), io trovo assolutamente responsabile il comportamento dell’azienda. Per la legge dei grandi numeri sarebbe potuto andarle bene, invece ha preferito mettere in atto le procedure previste per il richiamo dei prodotti dimostrando grande serietà.
Come detto sopra, in un industria ci sono tantissimi macchinari ed i macchinari possono avere degli imprevisti, esistono misure di controllo in tutta la linea, ma niente è infallibile ed il rischio zero non esiste in nessun caso.
Responsabile.. ha scaricato sul proprio fornitore la responsabilità di aver messo in commercio prodotti con frammenti metallici.. non mi sembra esattamente un comportamento responsabile.
“Esistono misure di controllo in tutta la linea”: questo immagino lo stia supponendo.
“Abbiamo deciso di fare questo richiamo a seguito della segnalazione da parte di un fornitore della possibile presenza di frammenti metallici in una partita di sale utilizzata presso il nostro Stabilimento di Cremona.” Questo non mi pare sia scaricare sul proprio fornitore la responsabilità di quanto accaduto. L’immagine del fornitore non viene lesa in alcun modo…non mi pare compaia il suo nome sul comunicato.
“Esistono misure di controllo in tutta la linea”…si lo suppongo e ne sono praticamente certa; soprattutto in virtù del fatto che, aziende come la Mulino Bianco, sanno benissimo le conseguenze che può portare in termini di danno d’immagine un eventuale danno ad un consumatore dovuto al consumo di un proprio prodotto.
Guido, non ha scaricato nulla!
Se legge il RASFF di qualche settimana vedrà come sia prensente un’allerta sul sale dall’Olanda contenente frammenti metallici. E non è solo Barilla ad essere coinvolta… Una volta che la materia prima contaminata è stata utilizzata, non resta altro che eseguire il ritiro/richiamo!!
Signor Alessandro, non è così, la responsabilità della materia prima in questi casi non ricade sul fornitore, sarà Barilla ad intraprendere un’azione legale nei suoi confronti semmai, ma di fronte al consumatore è lui il responsabile.
Una volta che un produttore compra un ingrediente è responsabile della sua scelta di fronte al consumatore altrimenti non ha idea di quante frodi ci sarebbero..
Purtroppo il gruppo Barilla non mi risulta sia certificato per la Qualità e credo che sia l’unica azienda di quelle dimensioni (e anche fra quelle molto molto più piccole..), nelle procedure di questa certificazione infatti è previsto il metal detector a fine linea di produzione.
Guido, Barilla è OSA responsabile del prodotto, non ci piove. Ma non capisco per quale motivo lei ritiene che abbia scaricato la responsabilità sul fornitore.
Sulla base di quanto ho letto qui sul Fatto Alimentare:
– Il RASFF fa menzione di sale contaminato dall’Olanda? Sì.
– Il ritiro/richiamo di Barilla è dovuto a questo? Sì, perlomeno lo si presume.
Ma anche se se il ritiro/richiamo fosse dovuto ad un episodio differente da quello menzionato sul RASFF, non cambierebbe la sostanza: Barilla ha utilizzato una materia prima che si è poi rivelata contaminata e effettua di conseguenza il richiamo del prodotto.
Se lei considera “scaricare sul fornitore” il fatto di precisare che l’origine della contaminazione è la materia prima, rispetto la sua opinione, ma non la condivido. A maggior ragione visto che il fornitore di sale non è indicato. Se lei invece lo sostiene perchè ritiene che Barilla non possa dimostrare che l’origine della contaminazione sia quella materia prima e che quindi possa essere imputabile a colpe di Barilla stessa, beh, credo che nessuno di noi abbia nè i mezzi nè l’autorità per entrare nel merito. Questo verrà stabilito dalle autorità competenti.
Quanto alle certificazioni, mi risulta da una ricerca veloce che Barilla sia certificata FSSC 22000 e (ISO 9001 per quanto conti in questo caso). Magari qualcuno potrà confermare. A prescindere da questo, va detto che, in ogni caso, l’utilizzo del metal detector (o sistemi analoghi) a fine linea non dipende necessariamente dalla presenza o meno di certificazioni.
Abbiamo due visioni diverse, io credo che un produttore sia responsabile dei propri prodotti di fronte alla legge ed ai consumatori, lei evidentemente crede di no.
Il sistema Qualità impone l’uso del Metal Detector.
Una azienda attenta alla sicurezza alimentare non prende nemmeno in considerazione la possibilità di mettere in commercio un articolo che non è passato prima da un Metal Detector, i macchinari possono perdere bulloni ed i bambini possono perdere i denti..
Per rispondere a qualche commento sopra del signor Ranieri, i MD non sono infallibili, è vero, ma riducono di molto il problema, se un MD non rileva niente molto probabilmente le dimensioni non sono rilevanti e non creerebbero grossi danni ingerendoli.
Nella azienda (alimentare) dove lavoro ne abbiamo tre e tutti piuttosto datati, riescono comunque a rilevare schegge di ferro molto piccole.
Inoltre, come da nostra procedura Qualità, in caso di guasto al MD l’intera linea di produzione si ferma.
Guido, mi spiace, non è un problema di visioni diverse, ma del fatto che ho scritto cose diverse da quelle che lei ha letto. Barilla, come ho scritto, è OSA responsabile. E risponderà di fronte alla legge e ai consumatori se qualcuno dovesse subire un danno a causa di corpi estranei, in questo caso. Abbiamo esattamente la stessa visione su questo, che è l’unica visione possibile, visto che è la legge che lo prevede. Ma tutto ciò non c’entra nulla col fatto che nonostante la procedura di qualifica dei fornitori possa accadere che possa entrare nel flusso di produzione una materia prima che successivamente si scopre essere contaminata da corpi estranei in seguito ad un’allerta del RASFF. Quando ciò accade, A PRESCINDERE, dalla presenza di Metal Detector, che si da per scontato in questo caso, considerando le certificazioni di cui Barilla è in possesso, si procede al ritiro/richiamo. Lo si fa a prescindere dalla presenza del Metal Detector proprio perchè non si può escludere che, anche in caso di perfetto funzionamento delle macchine, alcuni frammenti possano comunque passare per una serie di variabili che ora è superfluo stare ad elencare.
Nel momento in cui si fa il ritiro/richiamo del PROPRIO prodotto, non è scaricare la responsabilità sul fornitore dire che la causa della probabile contaminazione è una delle materie prime utilizzate. Tanto più che, come detto, c’è un’allerta del RASFF a riguardo (che è sul sale, non sui prodotti Barilla) e che Barilla non è l’unica azienda coinvolta: anche Pavesi ha ritirato dei prodotti per lo stesso motivo (evidentemente utilizza la stessa materia prima).
scusate il ritardo ma ho scoperto solo oggi il sito, mea culpa.
nelle FAQ della Barilla si menziona la ditta fornitrice del sale inquinato da frammenti metallici, la multinazionale olandese AKZO Nobel.
Su Wikipedia la suddetta ditta olandese è definita come specializzata nella produzione di vernici e altri prodotti chimici.
constatazione: è chiaro che se il sale viene prodotto da un’industria del genere le contaminazioni sono ovvie
1 domanda: cosa usano per produrre una sostanza che loro chiamano “sale” e dovrebbe essere il cloruro di sodio?
L’industria alimentare utilizza normalmente ingredienti (additivi, coloranti…) prodotti da aziende specializzate. I fornitori di additivi destinati agli alimenti rispettano le leggi del settore.