Da quando è entrato in vigore il Regolamento UE 1169/2011, ci siamo abituati a trovare sulle etichette dei prodotti ingredienti e valori nutrizionali. E così, quando non sono presenti è normale rimanere spiazzati. Qualche mese fa era capitato a una lettrice che chiedeva perché non c’era la lista degli ingredienti sui datteri. Oggi tocca a un lettore che segnala l’assenza della dichiarazione nutrizionale su una confezione di aceto di alcol Conad. Di seguito la lettera giunta in redazione, con la risposta di Dario Dongo, avvocato esperto di diritto alimentare.
La lettera sull’aceto di alcol Conad
Salve, vi contatto perché ho acquistato l’aceto di alcol Conad ed essendo un prodotto volto sia alla pulizia che al consumo mi aspettavo di trovare la tabella con le informazioni nutrizionali, invece questa è assente e risulta presente solo l’elenco degli ingredienti. Vorrei sapere se è una mancanza o se possono farlo. Infatti nel dubbio ho verificato altri prodotti, come aceto di vino, di mele o di riso e in questi è presente!
Manuel
La risposta di Dario Dongo
Il regolamento (UE) n. 1169/2011, che disciplina le informazioni sugli alimenti fornite ai consumatori, esclude dall’obbligo della dichiarazione nutrizionale alcuni prodotti tra cui ‘gli aceti di fermentazione provenienti esclusivamente da un solo prodotto di base, purché non siano stati aggiunti altri ingredienti’ (articolo 19, comma 1, lettera ‘c’).
L’aceto di alcol – che si prevede verrà a breve incluso nella riforma della Organizzazione Comune dei Mercati – è generalmente privo di ingredienti diversi dall’aceto stesso (il quale deriva dalla doppia fermentazione, alcolica e acetica, di materie prime agricole quali frutta e cereali) e da additivi con funzione antiossidante (es. solfiti). Esso è perciò soggetto alla citata esenzione dall’indicazione obbligatoria della dichiarazione nutrizionale in etichetta.
Le etichette di altri tipi di aceto riportano la dichiarazione nutrizionale, a seconda dei casi:
- a titolo obbligatorio, qualora i prodotti contengano ingredienti ulteriori (quali ad esempio il mosto d’uva, nell’aceto balsamico);
- su base facoltativa, quando gli operatori responsabili dell’informazione al consumatore intendano comunque valorizzare le proprietà nutrizionali dei vari aceti (es. aceti di vino o di frutta, di cereali, di malto, di miele).
Dario Dongo (avvocato esperto di diritto alimentare)
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