Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte dell’operatore di un lotto di salsiccia stagionata (o secca) prodotta dall’azienda Eredi Pinna Giovanna. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è il rischio microbiologico dovuto alla presenza di Salmonella spp. Il prodotto in questione è venduto sfuso in pezzi dal peso variabile di 300/600 grammi, con il numero di lotto 04125 e senza data di scadenza. L’avviso di richiamo, tuttavia, non contiene immagini degli insaccati interessati dal provvedimento di richiamo.
L’azienda Eredi Pinna Giovanna e C. Snc ha prodotto la salsiccia stagionata richiamata. Lo stabilimento di produzione si trova in via Pabillonis 14, nel comune di Gonnosfanadiga, in provincia del Sud Sardegna (marchio di identificazione IT M4G4F CE).
A scopo precauzionale, l’azienda produttrice raccomanda di non consumare la salsiccia stagionata con il numero di lotto sopra indicato. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono quindi restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato.
Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 211 richiami, per un totale di 483 prodotti di aziende e marchi differenti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Ottimo servizio che in un paese normale sarebbe offerto dal Ministero competente.
Notizia abbastanza inquietante se il dato, comunemente accettato, dell’Aw (acqua libera) per i salumi stagionati è inferiore a 0,85, è stato sempre ampiamente confermato e i testi di microbiologia alimentare affermano che Salmonella non cresce sotto il valore di Aw pari a 0,93.
Ricordo che alcuni anni fa anche dei prodotti di cioccolato erano stati coinvolti non solo in un recall ma, addirittura, in casi di salmonellosi lasciandomi abbastanza perplesso.
Credo che sarebbe gradito un commento scientifico che consenta di capire come dei prodotti ritenuti “stabilizzati” e sicuri, rispetto ai possibili patogeni proprio da tale parametro, possano essere oggetto di tali provvedimenti.
Cordialmente
Maurizio