Il Ministero della Salute ha pubblicato il richiamo da parte dell’operatore di tre lotti di peperoni corno rossi ‘paprika spitz rot’ a marchio Jolife. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di pesticidi oltre i limiti consentiti dalla legge. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 500 grammi, con i numeri di lotto L2539219, L2539231 e L2540220. Nonostante il provvedimento sia datato 17/09/2025, il Ministero lo ha pubblicato soltanto nel tardo pomeriggio del 24/09/2025, con una settimana esatta di ritardo.
L’azienda Domaine Bhair sarl ha prodotto i peperoni corno richiamati. Lo stabilimento di produzione si trova in Station Salma 7665G, Sidi Bibi-Chtouka Ait Baha, in Marocco.

A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare i peperoni corno rossi con i numeri di lotto sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono restituirlo al punto vendita d’acquisto.
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© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Grazie per questo servizio essenziale.
ma la vogliamo smettere di comprare prodotti originanti da nazioni che non hanno alcun controllo sui pesticidi ma soltanto produrre e vendere al prezzo più basso? Oltre alla concorrenza sleale ci avvelenano pure….La colpa è solo NOSTRA: se i supermercati si ritrovassero gli scaffali pieni di prodotti non italiani invenduti forse cambierebbe qualcosa.
Ma in Italia non ci sono peperoni rossi, magari in Sicilia o Calabria? Almeno mangiamo i pesticidi nostrani. Scherzo ovviamente, ma ritengo che quando ci sono alimenti proventi da paesi dove l’uso dei pesticidi è allegrotto ci dovrebbero essere più controlli massicci alla dogana, prima che arrivino nei banchi dei supermercati.