Una persona tiene in mano un gelato industriale su stecco ricoperto di cioccolato e mandorle

Anche se si consumano tutto l’anno, in estate li mangiamo più spesso: per spezzare il pomeriggio in spiaggia o accompagnare la passeggiata serale un gelato è l’ideale. Molti preferiscono quelli artigianali, ma i più venduti sono i gelati confezionati, che fra l’altro si possono acquistare al supermercato per averli sempre a disposizione nel frigo di casa. Fra i più famosi e più venduti troviamo due prodotti Algida: il Cornetto e il Magnum nelle loro diverse declinazioni. Sono icone dell’estate anche il Maxi Bon e la Coppa d’oro Sammontana. Seguono gli stecchi più leggeri, come l’‘antico’ Cremino Algida o il più recente Solero e gli altri sorbetti alla frutta. Non possono poi mancare i ghiaccioli, perfetti per rinfrescarsi.

Un’offerta ricca e variegata

L’offerta è ricca e va incontro a tutti i gusti, ma cosa dire degli aspetti nutrizionali? Un gelato è un piacere a cui è difficile rinunciare, però questi dolci sono ricchi di zuccheri e di solito anche di grassi. È importante quindi sapere che cosa mangiamo e tenerne conto nel corso della giornata. Da alcuni anni, seguendo le richieste dei consumatori sempre più sensibili al tema della salute, sono comparsi gelati ‘salutistici’ o per lo meno caratterizzati da ingredienti che vanno incontro a richieste specifiche: privi di glutine o di lattosio, a base completamente vegetale, arricchiti in proteine oppure privi di zuccheri, dolcificati con edulcoranti artificiali.

Qui facciamo un confronto fra le tipologie più diffuse, considerando alcuni prodotti di marchi noti. Non dimentichiamo però che tutte le catene di supermercati propongono prodotti analoghi, con il proprio marchio, a prezzi più convenienti. Per una valutazione nutrizionale abbiamo utilizzato il Nutri-Score (*).

 

Ghiaccioli e gelati alla frutta

Iniziamo la nostra rassegna dai ghiaccioli. A base di acqua, zucchero, aromi ed eventualmente un po’ di succo di frutta, un ghiacciolo fornisce circa 50 calorie, dovute alla presenza degli zuccheri (11 g nel caso considerato). Questi sono i prodotti con il contenuto energetico più basso della categoria, non sono certo interessanti dal punto di vista nutrizionale, ma possono essere un’alternativa interessante per rinfrescarsi senza esagerare con gli zuccheri. Esistono anche versioni preparate con edulcoranti – per esempio i ghiaccioli della linea Benesì Coop – in cui l’apporto calorico è nullo. Ricordiamo però che il consumo frequente di edulcoranti può avere effetti negativi per la salute.

ghiaccioli benesì
I ghiaccioli Benesì Coop hanno un apporto calorico nullo

Passando a gelati più ‘ricchi’, troviamo prodotti come il Solero Algida che unisce una crema di latte a un rivestimento a base di frutta. L’apporto calorico di un gelato si ferma a 98 kcal grazie alla componente data dai succhi di frutta. Un Solero contiene 12 g di zuccheri. 

Gelati in coppetta, cono o stecco

Considerando i gelati ‘cremosi’, che dominano il mercato sotto forma di coppette, coni o stecchi, vediamo che il primo ingrediente nella maggior parte dei casi è latte scremato reidratato (tranne che nel Cornetto Algida, a base di latte fresco di alta qualità), seguito da zucchero e/o sciroppo di glucosio-fruttosio. Vengono poi panna, grassi di vario genere (burro, olio di girasole…), cioccolato, nocciole e altri ingredienti caratterizzanti. Infine una lunga lista di additivi che comprende sostanze necessarie per conferire la giusta cremosità (emulsionanti, addensanti, stabilizzanti) e aromi di vario tipo. Gli emulsionanti sono presenti in un gran numero di prodotti industriali ma secondo diversi studi potrebbero alterare la permeabilità della parete intestinale. I fosfatidi d’ammonio, che troviamo in alcuni prodotti, sono segnalati come “poco raccomandabili” dalla banca dati sugli additivi di Altroconsumo.

Una Coppa d’oro Sammontana all’amarena (90 g) fornisce 206 kcal e 30 g di zuccheri, quantità che corrisponde a sei cucchiaini, ed è molto elevata se pensiamo che secondo le indicazioni dell’Oms l’apporto giornaliero di zuccheri per un adulto non dovrebbe superare i 50 g, e ancora meglio sarebbe rimanere entro i 25 g. 

Un Cornetto Algida classico (75 g) fornisce 244 calorie e circa 16 g di zuccheri. La panna, che dovrebbe esserne il “cuore”, si ferma al 7,5%. Un Magnum Classico (75 g) fornisce 230 calorie e 20 g di zuccheri.

Cornetto classico
Il Cornetto classico Algida è l’unico con latte fresco di alta qualità

Il confronto col passato

Confrontando queste informazioni con quanto avevamo visto nel 2020 si nota che il Cornetto Classico ha mantenuto la stessa ricetta e le stesse dimensioni (anche se sono disponibili versioni più piccole), mentre il Magnum, proposto inizialmente come un gelato ricco e grande, è passato da 86 a 75 g a porzione. È sempre ‘magnum’ ma è più piccolo, forse per una forma di shrinkflation (mantenere lo stesso prezzo mentre le dimensioni si riducono è un vantaggio per i produttori) o anche per ridurre l’apporto calorico, aspetto cui sempre più persone sono attente.

Rimane invece grande e calorico il Maxibon Nestlé (nato Motta): un sandwich-gelato ricoperto di cioccolato fornisce 290 calorie, 13 g di grassi e 22 di zuccheri. È quindi una merenda ricca, adatta a dei ragazzi in crescita o a chi faccia attività fisica.

Le novità degli ultimi anni

Fra gli ultimi arrivati nel panorama dei gelati confezionati, sono i Nuii, marchio controllato dalla multinazionale Froneri. Questi si presentano come stecchi ricchi, che combinano ingredienti esotici e preziosi come le noci di macadamia australiane, i mirtilli scandinavi, il miele della Nuova Zelanda e i pistacchi dell’Anatolia. La versione con cioccolato fondente e noci del Brasile vede come primo ingrediente latte scremato reidratato, seguito da zucchero, panna, cacao, sciroppo di glucosio, noci ecc. Del tutto analogo ai prodotti appena visti, come risulta anche dagli aspetti nutrizionali: un gelato (69 g) fornisce 252 calorie, 17 g di grassi e 18 g di zuccheri.

Insomma a parte i ghiaccioli, gli ingredienti di questi gelati sono molto simili, come pure gli additivi utilizzati, ciò che cambia è la proporzione fra i diversi ingredienti, le dimensioni del gelato e naturalmente gli aromi. Gli ingredienti pregiati, come latte fresco e panna sono spesso sostituiti da latte disidratato e grassi di varia origine, soprattutto olio di cocco. Il gusto di questi gelati non è quindi dovuto a ingredienti di elevata qualità ma a sapienti miscele di grassi, zuccheri e aromi che riescono a risultare irresistibili. Quando scegliamo uno spuntino, quindi, occhio al gusto, ma anche all’etichetta!

Tabella gelati 1 Sammontana Solero AlgidaTabella gelati 2 Coppa oro Sammontana Cornetto AlgidaTabella gelati 3 Magnum Algida Maxi Bon NestléTabella gelati 4 Nuii Froneri

Nota

Il Nutri-Score è un sistema di etichettatura, adottato in diversi Paesi europei, che valuta gli alimenti dal punto di vista nutrizionale attribuendo una lettera che va da A (per il più salutare) e E (per quelli da consumare in modo limitato) e i corrispondenti colori da verde intenso a rosso, passando per verde chiaro, giallo e arancione.

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Gabriele
Gabriele
12 Agosto 2025 08:42

Articolo molto interessante e redatto su elementi concreti.

giova
giova
12 Agosto 2025 10:50

Articolo interessante sui gelati da passeggio.
Quelli familiari, in vaschetta, presentano caratteristiche analoghe ma, in alcuni casi (che non cito per evitare la pubblicità) contengono ingredienti pregiati e/o senza alcun additivo (cinque ingredienti).

Giovanni Parma
Giovanni Parma
12 Agosto 2025 11:44

Ognuno è libero di scegliere quello che vuole. Io ho smesso completamente di comprare questi prodotti perché pieni, oltre che di zuccheri, di aromi strani, addensanti di tipo animale E471, edulcoranti, ecc ecc.
I gelati, specie in vaschetta, che contengono solo pochissimi ingredienti naturali sono pochi ma se si sa scegliere si può mettere in bocca qualcosa di veramente buono e anche salubre.

Azul98
12 Agosto 2025 13:12

Ne vedo tanti da consumare in modo limitato, dato il mix di emulsionanti,addensanti,olio di cocco, coloranti, etc. molti con la E,certificati da Rainforest Alliance,bella figura.Non sono gelati ma un insieme di sostanze chimiche con aggiunta di latte reidratato poi il top è l’olio di girasole in un gelato per non parlare del resto.

Juan
Juan
12 Agosto 2025 14:22

Perché oltre al Nutriscore non mettete anche il punteggio di Yuka (o uno simile)? Perché il profilo nutrizionale dovrebbe essere solo una parte della valutazione, per me è più importante sapere quanti e quali additivi ci sono, quanto fanno male e altre informazioni che sfuggono al Nutriscore (i grammi di zuccheri e grassi sono più facilmente valutabili anche da chi non è un nutrizionista esperto).

PS: definire “adatta a dei ragazzi in crescita” un gelato che ha 22g di zuccheri e 13g di grassi saturi mi sembra un po’ azzardato

Valeria Balboni
Valeria Balboni
Reply to  Juan
13 Agosto 2025 11:43

Grntile Juan, spesso utilizziamo Yuka, sistema che considero apprezzabile, anche se tende a “schiacciare” le valutazioni verso il basso: essendo molto restrittivo sul fronte degli additivi si rischia di non cogliere differenze nutrizionali a volte apprezzabili (ne ho parlato qui: https://ilfattoalimentare.it/yuka-app-riflessione.html). L’affermazione che questi gelati possano essere “addatti a dei ragazzi in crescita”, che ha suscitato diverse reazioni negative (e questo la dice lunga sull’attenzione dei nostri lettori) è probabilmente troppo sintetica. Mi spiego: dalla tabella appare evidente che non si tratta di prodotti consigliabili, infatti sono ricchi di grassi, zuccheri e diversi additivi…dato però che la stragrande maggioranza delle persone consuma, almeno qualche volta, gelati confezionati, mi sembra poco realistico demonizzarli in modo assoluto. Quindi, a mio parere possono essere più adeguati come merenda per un ragazzo in crescita poiuttosto che per un cinquantenne sedentario.

Juan
Juan
Reply to  Valeria Balboni
13 Agosto 2025 17:37

Grazie per le precisazione, è tutto più chiaro ora!
Ho letto anche l’articolo su Yuka, capisco le critiche anche se personalmente preferisco una valutazione troppo severa a una troppo “generosa” (poi ovviamente nella quotidianità tutto va bilanciato, tenendo conto di dosi, saltuarietà con cui si mangia un certo alimento etc.). Forse sarebbe utile avere semplicemente una valutazione come quella di Yuka in aggiunta, come informazione aggiuntiva. In ogni caso grazie per il lavoro che fate

Luca
Luca
12 Agosto 2025 14:25

Buongiorno, sono un piccolo produttore di gelati confezionati. L’articolo di per sè è interessante, però se posso fare un appunto, vi siete fermati ad analizzare e citare i prodotti più iconici del mercato e i brand più conosciuti.
Dal momento che molti produttori medio piccoli come me, per poter sopravvivere alla giungla del libero mercato che stringe ogni anno di più le maglie, deve per forza proporre prodotti qualitativamente diversi (ovviamente migliori) in termini di ingredienti, di gusto , di forma e di packaging.
Senza entrare nel mondo dei prodotti cosidetti “Healthy” che promettono di essere salutari e con pochissime calorie, o del mondo BIO dove servirebbero ore di discussioni per definire il bio, ci sono prodotti che definirei “standard” che meritano di essere analizzati sia per la tipologia di ingredienti che per la ricerca e lo sviluppo che ci sta dietro per poter offrire un prodotto a prezzi competitivi per il consumatore ma comunque remunerativi per il produttore.
Mi preme sottolineare un ultima cosa: avete detto sacrosante verità nel vostro articolo ed avete giustamente citato anche i cosidetti “additivi” : questi ultimi spesso vengono demonizzati perchè rischiano di far percepire il gelato confezionato come qualcosa di chimico ed artificiale; la maggior parte degli additivi utilizzati in questo campo però è di origine vegetale. Anche perchè senza additivi sia nel mercato industriale che in quello artigianale, sarebbe difficile dare la stessa morbidezza e piacevolezza al palato senza l’utilizzo degli additivi.
Luca

Walter Sportolaro
Walter Sportolaro
12 Agosto 2025 14:37

Ottimo servizio una curiosità perché se il gelato è più grande ha più sale ?

Valeria Balboni
Valeria Balboni
Reply to  Walter Sportolaro
13 Agosto 2025 11:47

Grazie! Il sale è molto ridotto nei sorbetti alla frutta, è più presente, invece, nei gelati più “golosi” perché accentua il sapore. D’altra parte sono sempre piùà difusi gusti di gelato come il caramello salato e il pesto di pistacchio, che si allontanano dalla crassica crema dolce.

Maria Rita
Maria Rita
12 Agosto 2025 20:46

E cosa ne pensa dei cornetti alla soia o dei magnum sempre della Valsoia?

Valeria Balboni
Valeria Balboni
Reply to  Maria Rita
13 Agosto 2025 11:58

Gentile Maria Rita, ho scritto un articolo tempo fa sui gelati vegetali (https://ilfattoalimentare.it/gelati-vegetali.html). Nel frattempo sono certamente comparse nuove referenze, ma in generale, dal punto di vista nutrizionale, sono prodotti simili a quelli appena visti. Alcuni hanno un contenuto più basso di grassi saturi, ma l’elenco degli additivi è ancora più lungo. Per ottenere un prodotto dolce, morbido e piacevole, senza utilizzare latte e panna, si usano miscele di grassi e zuccheri che a mio parere non si possono considerare molto “genuine”. Il Nutriscore per gli stecchi Valsioa (tipo Magnum) è D oppure E, e la vlutazione di Yuka scarsa.

Gennaro
Gennaro
16 Agosto 2025 10:16

Per quanto riguarda i ghiaccioli, ci vuole UN secondo per farli a casa se veramente si ha a cuore la propria salute o quella dei propri figli. E restano pronti all’uso nel freezer. Quindi non aggiungo altro. Per ciò che riguarda gli altri sono alimenti industriali dolci, non possiamo aspettarci che ci facciano bene penso. Personalmente cerco di andare il più possibile sul gelato artigianale. Poi il tutto sta nella misura ed il buon senso secondo me come in tutto.