Gli italiani sono grandi amanti del gelato e i più venduti sono quelli confezionati, che garantiscono gusto e sicurezza grazie anche all’elevato numero di ingredienti e additivi che entrano nelle ricette (ne abbiamo parlato qui). Sul mercato troviamo numerose tipologie, diverse sia dal punto di vista degli ingredienti che per le caratteristiche nutrizionali. Coni, coppette e stecchi, sono proposti sia dai marchi noti – primi fra tutti Algida, Sammontana e Motta – sia con i marchi dei supermercati. Ogni formato è disponibile con diverse varianti di gusti e dimensioni e non mancano nemmeno i gelati confezionati a basso contenuto di grassi, quelli senza lattosio, senza glutine oppure per vegani. Abbiamo fatto un confronto fra alcune delle più diffuse tipologie.
I ghiaccioli e gli stecchi alla frutta
La nostra rassegna inizia da quelli più semplici e meno calorici: i ghiaccioli. A base di acqua, zucchero, succo di frutta e aromi, la ricetta spesso – ma non sempre – prevede anche stabilizzanti. Un ghiacciolo fornisce in media 50 calorie, dovute agli zuccheri che in una porzione pesano circa 12 grammi. Dal punto di vista nutrizionale non è interessante, ma il basso contenuto di zuccheri ne fa una scelta accettabile, per rinfrescarsi nelle giornate calde.
Un’altra tipologia a basso contenuto di grassi e calorie è quella degli stecchi alla frutta, per esempio Fruttiamo yogurt e frutti rossi (Sammontana), un prodotto diverso dai ghiaccioli perché contiene latte, che lo rende cremoso, grazie anche all’aggiunta di addensanti ed emulsionanti. Fra gli ingredienti troviamo lo yogurt, amato da chi vuole risparmiare sui grassi, che si fermano a 2,4 g; anche gli zuccheri (9 g in un gelato) sono ridotti, e le calorie sono 69, poco più di un ghiacciolo.
Gli emulsionanti
Gli emulsionanti (come i mono- e digliceridi degli acidi grassi), presenti in tutti i gelati confezionati, come pure nella pasticceria industriale e in un gran numero di altri alimenti, secondo alcuni studi, potrebbero modificare la permeabilità della parete intestinale e alterare la struttura della flora batterica, un aspetto cui porre attenzione vista l’ubiquità di questi additivi. Per questo motivo, la banca dati sugli additivi di Altroconsumo li classifica come “non raccomandabili”.
I gelati in coppetta
Le piccole coppette di due colori, fiordilatte/cacao, diffuse negli anni scorsi e, per le loro dimensioni, adatte anche ai bambini più piccoli, sono praticamente sparite dai bar e si trovano solo al supermercato. Quelle a marchio Esselunga sono prodotte da Sammontana e pesano 40 g. Fra primi ingredienti dell’elenco (quindi i più abbondanti) troviamo latte e panna, seguiti dal meno pregiato olio di cocco e, in fondo all’elenco, emulsionanti, addensanti e aromi. Una coppetta contiene circa 4 g di grassi e 11 di zuccheri e fornisce 94 calorie. La coppa Oro Sammontana pesa invece 90 g e l’elenco degli ingredienti si allunga; per 213 calorie i grassi si fermano a 7,5 g mentre gli zuccheri salgono a 30 g, una quantità notevole se pensiamo che secondo le linee guida dell’Oms l’apporto di questi nutrienti nell’alimentazione di un adulto non dovrebbe superare i 50 g al giorno.
I coni gelato
Arriviamo così al Cornetto Algida. La versione “classica” pesa 75 g e il primo ingrediente è latte fresco intero. La panna pesa per l’8% e, nell’elenco, è preceduta dagli “oli vegetali” di cocco e di girasole. Gli additivi sono i soliti: addensanti ed emulsionanti. Un cornetto fornisce 235 calorie, 14 g di grassi (di cui 10 g saturi) e 16 g di zuccheri. Come per la maggior parte dei gelati confezionati industriali non possiamo dire che gli ingredienti siano molto genuini. C’è da dire che le dimensioni di questo gelato sono contenute, mentre non è così per il Cornetto Esagerato XXL che pesa 145 g, fornisce 380 calorie, 19 g di grassi (di cui 17 saturi) e 36 g di zuccheri: una vera esagerazione!
Un prodotto recente, pensato per catturare l’attenzione del pubblico più attento alla salute è il Cornetto con cialda integrale e granella di cereali all’avena. L’idea non sarebbe male, perché la presenza di fibra aiuta a rallentare l’assimilazione degli zuccheri, con l’effetto di abbassare il picco glicemico che segue il pasto. Peccato che in questo gelato manchi il latte (vedi la tabella sotto), i primi tre ingredienti infatti sono acqua, zucchero e oli vegetali; evidentemente la combinazione fra olio di cocco, zucchero e aromi riesce a “imitare” il latte. Abbiamo chiesto all’azienda il motivo di questa scelta di ingredienti, ma non abbiamo ricevuto risposte. Le caratteristiche nutrizionali sono simili a quelle del prodotto “classico”, tranne che per un contenuto di grassi ridotto.
I gelati biscotto e su stecco
Un altro classico a marchio Algida è il Magnum, stecco “ricco” con numerose varianti. Il primo ingrediente è latte scremato reidratato e il tipico sentore “cremoso” è dato da burro di cacao e olio di cocco, oltre al burro concentrato. Uno di questi gelati fornisce 260 calorie, 16 g di grassi (di cui 12 saturi) e 25 g di zuccheri. Ricordiamo che al supermercato sono disponibili le varianti “mini” che permettono di risparmiare calorie e sono più “accettabili” come dessert a fine pasto.
Ultimo della rassegna è il sandwich-gelato Maxibon Motta. Come si deduce dal nome, si tratta di un prodotto piuttosto “impegnativo”, che si può considerare adeguato come merenda di un adolescente o in caso di attività fisica piuttosto intensa. Il primo ingrediente è latte scremato reidratato, seguito da sciroppo di glucosio, e dagli ingredienti del biscotto. Non mancano emulsionanti, addensanti e aromi. Uno di questi gelati fornisce 290 calorie, 13 g di grassi (di cui circa 10 saturi) e 22 di zuccheri, oltre a 10 g di carboidrati complessi.
Nel complesso abbiamo visto che gli ingredienti pregiati, come latte fresco e panna sono spesso sostituiti, o per lo meno “preceduti” da latte disidratato e grassi di varia origine, soprattutto olio di cocco. Il gusto accattivante di questi gelati non è quindi dovuto a ingredienti di elevata qualità ma a sapienti miscele di grassi, zuccheri e aromi che riescono a soddisfare ogni palato. A parte i ghiaccioli, gli ingredienti di questi gelati sono molto simili, come pure gli additivi utilizzati, ciò che cambia è la proporzione fra i diversi ingredienti e le dimensioni del gelato. Al momento dello spuntino in spiaggia, o davanti al freezer dei gelati al supermercato non dimentichiamo di leggere l’etichetta!
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Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.
Ma qualcuno mi spiega perché è sparito lo squisitissimo Magnum al caffè????
Te lo spiego io: Perché ti fa male alla salute!!! C’è scritto chiaramente nell’articolo!
Che dire dei gelati ricavati da soia (Valsoia) e in genere totalmente da vegetali molti anche di marchi legati a catene di supermarket?
Gentile Gustavo,
può essere un’idea per un prossimo approfondimento!
Concordo con Gustavo interessante un’articolo sui gelati Valsoia e simili
ma un po meno zucchero e’ proprio impossibile? A volte sono immangiabili da quanto sono dolci.