riso scotti pasta venere e ti senti leggero pubblicita 2024

Lo spot della “Pasta Venere”, pubblicizzata dal produttore Riso Scotti come una pasta che “ti fa sentire leggero” perché ha il 30% di glutine in meno, è ingannevole. Lo ha deciso il Comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria con una sentenza data 30 settembre 2024. secondo cui “è suscettibile di fuorviare il consumatore, accreditando impropriamente il prodotto di un pregio differenziale che non possiede“. La Pasta Venere contiene meno glutine perché è composta dal 75% di semola di grano duro integrale e dal 25% da farina di riso nero integrale Venere.

Il motivo per cui Pasta Venere dovrebbe risultare leggera è la presenza fra gli ingredienti del 30% di farina di riso che non ha glutine. Ma questo elemento non assicura al consumatore la percezione di leggerezza. Si tratta di un’azione non supportata dalle diciture che l’Autorità per la sicurezza Europa (EFSA) riconosce.  C’è di più: la pubblicità può rafforzare la falsa notizia, molto diffusa in rete ma priva di riscontri scientifici, che il glutine della pasta abbia effetti negativi sull’organismo.

Pasta Venere Riso Scotti
Pasta Venere proposta da Riso Scotti non è “più leggera” perché contiene meno glutine. La pubblicità è ingannevole

Quarta censura per Riso Scotti

L’azienda Riso Scotti non è nuova a questo tipo di provvedimenti. Nel tempo ha collezionato altri tre casi. Nel 2019  è stato censurato lo spot della Dietidea La Dieta del Riso diffuso su la7 . Il messaggio di Dietidea era scorretto perché “accredita l’erroneo convincimento che il programma alimentare sia idoneo per tutti e adeguato alle esigenze di chiunque, favorendo l’autovalutazione da parte dei consumatori, quando invece ci sono situazioni che potrebbero richiedere il parere di un esperto”.

Nel 2005 lo Iap censura la scritta “Riso Ricco” presente sulle confezioni e negli annunci pubblicitari di Riso Scotti. Nel 2002 il Comitato di Controllo interviene sul messaggio pubblicitario ”Da Riso Scotti tutti i valori del riso per una dieta sana ed equilibrata” riferito ai prodotti ’Scotti Benessere’. La contestazione riguardava l’espressione “solo in farmacia”,  perché l’avverbio “solo” – ancorché rispondente al vero – non può essere utilizzato nel caso di prodotti la cui vendita in farmacia è dovuta ad una libera scelta imprenditoriale e non ad un obbligo di legge.

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Francesco Vignola
Francesco Vignola
10 Novembre 2024 16:15

Se togli il 25% di glutine che dà il corpo alla pasta e lo sostituisci con amido di riso, colloso, credo che a Gragnano non siano pronti al riacquisto. Provare per credere! Ciao

Claudio
Claudio
15 Novembre 2024 16:13

Buon giorno. Vorrei tanto che il Fatto Alimentare si facesse carico non solo di segnalarci casi come questo e come quello dell’acqua della salute.
Ma a proporre e a caldeggiare al consumatore e al garante della pubblicità le dovute contromisure.
Come segnalato più volte dalla redazione le aziende se ne fregano delle multe.
Io proporrei di fare seguire, subito dopo la pubblicità ingannevole, uno spot, a spese dell’azienda mentoniera, che dice per esempio:
Quello che avete appena ascoltato non è vero:questa non è una pasta più leggera (non è l’acqua della salute ecc.)
Sono certissimo che non ci proverebbero neanche.

Roberto La Pira
Reply to  Claudio
15 Novembre 2024 16:25

Da anni portiamo avanti questa proposta. Diciamo che è già un buon risultato se ogni tanto viene “censurata” qualche pubblicità ingannevole. La maggior parte di quelle scorrette non subisce nessun provvedimento