Un lettore ci segnala la variazione nelle ricette di diversi prodotti da forno con un marchio privato di Aldi. A causa delle difficoltà di reperimento dovuto soprattutto al conflitto in Ucraina, infatti, in molte preparazioni, tra cui soprattutto biscotti e dolci, ma non solo, l’olio di girasole è stato sostituito con altri oli e spesso con un ritorno all’olio di palma (ne abbiamo parlato anche qui). Si tratta di una pratica che negli ultimi mesi si è molto diffusa. Le aziende si sono però differenziate le une dalle altre sia nella scelta degli oli sostitutivi, sia nelle modalità, o meno, di comunicazione delle modifiche fatte e stanno ora progressivamente trovando nuove soluzioni non emergenziali.
Ci tenevo a segnalarvi un fatto che mette in discussione una catena di discount nella quale avevo riposto la mia fiducia: ALDI. Ho scelto questa catena perché ho trovato, oltre alla convenienza, parecchi prodotti senza olio di palma, un ingrediente bandito dalla mia dieta per il suo alto contenuto di grassi saturi. Avevo selezionato una serie di prodotti, proprio per l’assenza di questo ingrediente, ma solo recentemente mi sono accorto che la direzione di questo negozio ha reintrodotto, in sordina, l’olio e il grasso di palma, praticamente in tutti i prodotti dolciari a marchio ALDI. Hanno reintrodotto questo tipo di grassi quasi in tutta la linea dei biscotti “Buon’Ora” (marchio della catena), oltre che nelle merendine e torte (sempre dello stesso marchio). Nei prodotti in volantino, peraltro, è visibile ancora la dicitura “senza olio di palma” mentre in quelli sugli scaffali la frase è scomparsa. Ho scritto al servizio consumatori, mi hanno risposto nel giro di poco tempo che la mia richiesta sarebbe stata inoltrata a chi di competenza. Ora, a distanza di un mese e mezzo, non ho ottenuto nessuna risposta. E questo non mi sembra corretto.
Davide
La risposta di Aldi
ALDI si impegna costantemente a tenere in considerazione le segnalazioni dei clienti per migliorare i propri servizi e prodotti e garantire in tal modo qualità ed efficienza. La informiamo che purtroppo siamo stati costretti al passaggio all’olio di palma, come la grande maggioranza degli altri operatori del mercato, a causa della scarsa disponibilità dell’olio di girasole registrata l’anno scorso. Fortunatamente questa situazione sta rientrando nel 2023 e, per questo, ci stiamo impegnando per ritornare alla ricetta originaria, senza olio di palma, ripristinando l’olio di girasole. La informiamo con piacere che stiamo già lavorando con i nostri fornitori e il progetto si sta realizzando proprio in questi mesi. Nei nostri punti vendita può comunque trovare il seguente prodotto, nella cui lista ingredienti non è presente olio di palma. Si tratta del Plumcake con gocce di cioccolato 210 g a marchio Buon’Ora.
Riproduzione riservata; Foto: Fotolia, inviate dal lettore
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L’olio di palma è vegan perché è di provenienza vegetale e non determina l’uccisione di una mucca, una gallina, un maiale. L’olio di palma però, così come prodotto, non è vegan in un’accezione più ampia e seria, che guarda all’intera popolazione animale, oltre che umana, dato che se deforestiamo eliminiamo non solo l’habitat di animali selvatici, ma anche il nostro stesso habitat, che rimane ancora quello naturale, fino a prova contraria. Il punto è che è inutile mangiare biscotti o prodotti a base vegetale se poi, per quei biscotti o prodotti, sono stati utilizzati ingredienti che hanno devastato l’ambiente dall’altra parte del Pianeta (vedi Asia), le popolazioni e gli animali (non necessariamente in quest’ordine). Siccome non riusciamo ad impedire tutto, almeno bisognerebbe fare attenzione quando si comprano certi prodotti.
“bandito dalla mia dieta per il suo alto contenuto di grassi saturi”
Sarebbe interessante sapere se quella “dieta” è stata prescritta da un medico nutrizionista, o un influencer su Istagram, o se l’è fatta da sé… perché se non si nutre ogni giorno di soli frollini ma seguendo una dieta equilibrata e variata la quantità di “grassi saturi” che assume ogni giorno inserendoci quei frollini non supererà in nessun modo il limite di 20 g/die indicato dai nutrizionisti.
Quanto alla discrepanza tra volantino, etichetta, e lista degli ingredienti, è quest’ultima quella che fa fede, e se l’azienda usa a esaurimento le vecchie confezioni col vecchio claim pubblicitario lo fa per non sprecarle e mantenere basso il prezzo, che è il movente primario di chi correttamente si serve presso discount e analoghi invece di cercare in negozi blasonati i pubblicizzatissimi prodotti di grandi marche.
Mario, non so quale sia il tuo interesse per la dieta del lettore (e per difendere Aldi), resta il fatto che esistono degli studi che indicano come dannoso per la salute l’olio di palma. A riprova di questo fatto Aldi cita a suo favore che ha in assortimento un prodotto senza olio di palma. La pubblicità ingannevole in altri paesi è reato (in Italia auto regolamentata) ciò non toglie che Aldi abbia affrontato con leggerezza la comunicazione pubblicitaria e a mio avviso, altrettanta leggerezza la risposta al cliente: anziché scusarsi per la comunicazione ingannevole, si abbassa alla media del mercato che guarda al profitto a discapito della qualità (perchè un prodotto sano significa qualità). Ci sono aziende, per esempio come Coop che mantengono la qualità di un assortimento di prodotti sullo scaffale senza olio di palma, da cui la risposta di Aldi a me come consumatore denota uno spiccato senso commerciale a discapito della qualità e attenzione al cliente. Tesi dimostrata dal fatto che hanno un solo prodotto in assortimento senza olio di palma.
Meglio il burro, dichiarato! se L”olio di palma, non ti crea problemi… affari tuoi , io cerco di evitarlo, il più possibile
Condivido quanto dice “Mario (quello vecchio)”circa l’alimentazione.
Dicendo l’utente che ha bandito dalla dieta qualcosa, dimostra di non sapere che tutte le sostanze ci sono necesarie, chi in quantità maggiore chi in quantità minore, ma non esiste alcun alimento cattivo in asoluto tale da essere “bandito”…
Gentilissimo,
in realtà l’essere umano può vivere senza alcune categorie di alimenti (esempio la carne). Per quanto riguarda invece le sostanze ci sono diverse sostanze che non sono necessarie, ad esempio lo zucchero semolato, il sale da tavola, i coloranti o i conservanti (necessari per la conservazione dell’alimento ma non della nostra nutrizione).
Gentile Valeria, probabilmente non mi sono spiegato bene.
Non volevo entrare nello specifico, del tipo “zucchero semolato” (che è vero non è necessario ma gli zuccheri in generale sono indispensabili per la nostra nutrizione!), la “carne” (che non è indispensabile ma non le proteine!) o i coloranti, che NON sono un alimento.
@carola dice di aver bandito i “grassi saturi” che sono una categoria di nutrienti e che sono indispensabili per il nostro metabolismo.